"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

APPELLO A LAVORATORI E DISOCCUPATI PER MANDARE A CASA ZOCCARATO

14 Settembre 2012
( momenti dell'occupazione e del recupero della bocciofila di Poggio )

Volantino diffuso sul territorio 
VIA LA GIUNTA ZOCCARATO, VIA I BURATTINI DEL GOVERNO MONTI

L'acuirsi della disoccupazione, il dimezzamento dei fondi sociali, l'aumento vertiginoso delle imposte comunali, la crisi del turismo, i record negativi degli incassi del Casinò, il pessimo funzionamento dei servizi e una situazione di degrado che investe buona parte della città, sono solo alcuni dei risultati devastanti prodotti dalle politiche di Zoccarato, caratterizzate per la loro forte dipendenza dalle vecchie logiche della spartizione tra caste, da legami clientelari e dalle direttive del Governo Monti, assimilandone, in quest'ultimo caso, la stessa crudeltà ideologica.

Cresce il numero dei sanremesi che rischiano di rimanere senza casa e lavoro, mentre per i membri dell'attuale Giunta, “male che vada”, in caso di mancata riconferma del mandato, permane sempre la possibilità di ricoprire incarichi pubblici ben stipendiati, continuando come parassiti a mangiare sulle teste di lavoratori e contribuenti.

Come zelante esecutrice delle politiche di massacro sociale del Governo Monti, con l'imposizione dell'IMU la Giunta Zoccarato ha inferto un colpo atroce a lavoratori e pensionati, sottoponendo la prima abitazione ad una tassazione patrimoniale, annullando di fatto il canone concordato e classificando esercizi commerciali e laboratori artigianali al pari di una casa per villeggiatura. E mentre si opprimono i lavoratori, per banche e Chiesa si riserva una tassazione blanda fino, in alcuni casi, alla completa esenzione dal pagamento dell'IMU.
In cambio di un servizio di gestione rifiuti inefficiente, si aumenta la TARSU del 40% prelevando dai cittadini altri €15 milioni, cifra che comprende il recupero ( sempre a spese di chi ha già pagato ) dei €4 milioni frodati da coloro che hanno evaso la tassa, ancora oggi impuniti.

A fine estate si registra un ulteriore calo delle presenze turistiche rispetto l'anno precedente. Un dato, quello delle presenze dei turisti, che, dall'insediamento dell'attuale Giunta, peggiora, ormai, di anno in anno.
Nell'edilizia dal 2010 è sceso, in modo preoccupante, il numero degli occupati e per fine 2012 si stima che altri circa 300 dipendenti perderanno il posto di lavoro. A rimanere a casa è un'intera generazione di giovani sfruttata e priva di qualsiasi specializzazione, perché mantenuta al “grado” di manovale se non impiegata per anni irregolarmente. E a dovere subire per primi, le umiliazioni e i rischi del lavoro nero, con la necessità di sfamare i propri figli, sono padri di famiglia quarantenni e cinquantenni, ormai, tagliati fuori dal mercato del lavoro regolare per questioni anagrafiche ( nonostante, il Governo Monti alzi l'età minima per andare in pensione ).
La floricoltura, la cui esistenza può essere garantita solo dall'industrializzazione del settore e dalla tutela del marchio di provenienza e qualità del prodotto, rischia di scomparire per sempre.
Ad oggi, la Giunta Zoccarato non ha stilato alcun piano di rilancio economico per rimettere in piedi tutti i settori in crisi, promuovendo, invece, lo sperpero di soldi pubblici in iniziative futili e prive di qualsiasi finalità produttiva o di riqualificazione dei servizi.

Senza alcuno scrupolo, si smantellano e ridimensionano i servizi per l'infanzia e i giovani, eppure quelli essenziali per la persona, destinati prevalentemente ad anziani e disabili, incrementando, in tal modo, i costi di compartecipazione per le famiglie, comprese quelle meno abbienti, già vessate dalla repressione fiscale attuata dal Comune e dagli spietati attacchi del Governo delle banche Monti.

Con politiche mirate ad interessi particolari e ad opprimere il mondo del lavoro, la Giunta Zoccarato si è resa artefice di un vero e proprio “disastro amministrativo” che ha messo in ginocchio l'economia della città e impoverito ulteriormente la sua popolazione.
Per salvare Sanremo da un epilogo ancor più catastrofico, dai vari versanti di lotta in cui è presente il PCL, non si esiterà a diffondere la seguente parola d'ordine:”Via la Giunta Zoccarato, via i burattini del Governo Monti!!!”. Un obiettivo attorno al quale i militanti del PCL si appellano al sostegno e all'unità di tutti:

  • i lavoratori, affinché preservino il proprio posto di lavoro e il futuro dei loro figli;
  • gli studenti, per tutelare il diritto allo studio e al sapere e per avere certezze sulle loro prospettive occupazionali;
  • i disoccupati, per la loro dignità, perché il lavoro non si baratta in cambio di favori particolari, ma è un diritto che va rivendicato e garantito fino in fondo!!!
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PCL SANREMO

SULLE AREE PIAGGIO, PCL PER IL LAVORO CONTRO I PROFITTI DI POCHI

13 Settembre 2012

Aree Piaggio Finale, Pcl: “Burlando ipocrita: ha a cuore solo il profitto di pochi industriali”
 
FINALE LIGURE “Se Burlando avesse a cuore la credibilità del territorio e l’occupazione di 1500 operai avrebbe dovuto fare la voce grossa per far rispettare l’Accordo 2008, accordo che prevede un progetto pronto da 4 anni per essere messo in opera. Invece il Pd ( ed i suoi alleati in Regione ) hanno scelto di prestare ulteriormente il fianco al comitato d’affari che guida la speculazione delle aree Piaggio”: così recita il comunicato a firma del Pcl di Finale Ligure, a commento delle dichiarazioni di ieri del governatore ligure che ha parlato della necessità di non farsi sfuggire un’occasione di sviluppo come quella relativa alla Piaggio per i ritardi che stanno interessando il progetto di riconversione delle aree finalesi.
“E’ infatti noto – si legge anocra nel comunicato – come si stia cercando di far ricadere su Finale Ligure un progetto più invasivo, diminuendo addirittura le risorse destinate alle opere urbanistiche e ai lavori pubblici ( polo scolastico, rotonde, parcheggi ) necessari a sostenere l’intero insediamento. L’inadeguatezza politica e la subalternità ai poteri forti dell’intero centrosinistra lo si misura di fronte alle pressioni esercitate sul territorio finalese per far sì che sia accettato un progetto che prevede un ricalcolo delle volumetrie per garantire alla GEFIM altri 100 appartamenti. Che ipocrisia le ennesime dichiarazioni di Burlando!”.
“Inaccettabile; così come per il Partito Comunista dei Lavoratori è inaccettabile il ricatto occupazionale che continua a muovere la più grande speculazione edilizia del NordOvest. La verità è che Finale Ligure è ostaggio del profitto privato della GEFIM e delle dirigenze Piaggio che, sentendosi minacciati dalla crisi economica, non accettano di veder ridotto il business e così, nonostante non vi sia un chiaro piano economico capace di illustrare con trasparenza i costi dello spostamento a Villanova, giocano al rialzo e tentano una speculazione immobiliare ancora più aggressiva”.
“Mentre in gioco ci sono il territorio e l’occupazione, non solo della fabbrica, ma di un vasto indotto, il Pd dimostra ancora una volta di preferire, ai lavoratori e all’ambiente, il profitto di pochi industriali e banchieri” conclude la nota del Pcl finalese.

FESTA RIVOLUZIONARIA A BOLOGNA

13 Settembre 2012
 
 
PRESSO IL CENTRO SOCIALE LAZZARETTO VIA FIORINI, 12 - BOLOGNA - ZONA CAAB

DAL 14 AL 16 SETTEMBRE 2012
FESTA RIVOLUZIONARIA
Festa provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori

VENERDì 14
ORE 21: ASSEMBLEA DEI LAVORATORI IN LOTTA
ORE 22: CONCERTO DI IT MAKES SENSE, a seguire DJ SET REGGAE

SABATO 15
ORE 21: INTERVENTO DI MARCO FERRANDO ( portavoce PCL )
ORE 22: CONCERTO DI PINO MASI E IL NUOVO CANZONIERE PISANO

DOMENICA 16

ORE 21: + LAICI, + LIBERI - NO AI FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PRIVATE
NE PARLIAMO CON: FRANCESCA DE BENEDETTI ( PORTAVOCE COMITATO ART.33 ), MICHELE TERRA ( ESECUTIVO NAZ. PCL ), COORDINA PAOLO PERINI ( GIORNALISTA FREE LANCE )

ORE 22: CONCERTO DI MILIEU DE BANLIEU ( GYPSY SWING )

TUTTI I GIORNI DALLE 19 CUCINA, BAR, LIBRERIA E MUSICA

PRESSO IL CENTRO SOCIALE LAZZARETTO VIA FIORINI 12 - BOLOGNA
dietro il nuovo Mercato Ortofrutticolo


Contatti
pclavoratoribologna@gmail.com
http://sites.google.com/site/pclbologna


PCL BOLOGNA

VITTIME DELL'AGGUATO PARTIGIANO? MACCHE'. ERANO MORTI DA MILLE ANNI

13 Settembre 2012
( i resti sottoposti all’analisi del radiocarbonio ) - Foto Belardetti
 
Nessun eccidio di Fascisti: l'analisi al carbonio fa luce sul giallo
 
San Giovanni Persiceto ( Bologna ). - LA SECONDA guerra mondiale ha lasciato molti strascichi, ma il tempo, e soprattutto la scienza, possono gettare una luce su misteri che coinvolgono ancor oggi intere popolazioni. Come il caso mai risolto dei 34 scheletri trovati nel 1962, sotterrati nel campo della famiglia Maestrello a San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna.
QUELLI erano anni ancora tesi per le ferite del conflitto. Il ritrovamento delle ossa, fra cui resti di bambini, donne e adulti, divenne subito un caso. E non solo in ambito locale, ma anche a livello istituzionale, politico ed ecclesiastico. Mentre partivano le indagini degli inquirenti contro ignoti e prendeva piede l’ipotesi di un agguato partigiano a persone legate ad ambienti fascisti, il parroco del paese, monsignor Guido Franzoni, celebrò i funerali in forma solenne davanti a una bara vuota per i ‘34 sconosciuti’.
LE OSSA vennero sepolte in una cripta nel cimitero del paese, dove ancora oggi un’anziana signora si reca ogni giorno per deporre fiori sulla tomba in cui, dice, si trova suo suocero. In molti cominciarono a prendere in considerazione l’idea che gli scheletri potessero appartenere alle vittime della strage, per mano dei partigiani, della ‘corriera fantasma’, un pulmino con a bordo militari della Rsi partito nel 1945 da Brescia e ritrovato anni dopo nelle campagne modenesi. Le indagini sui ‘34 scheletri’ vennero archiviate nel 1965 «per essere rimasti ignoti gli autori dei reati».
A DISTANZA di mezzo secolo, Carlo D’Adamo e William Pedrini dell’Anpi di Persiceto, assieme al Comune, hanno ottenuto il permesso di riesumare le ossa per farle analizzare con il metodo del radiocarbonio. I primi esiti degli esami scientifici ( l’ufficialità verrà dall’amministrazione comunale nei prossimi giorni ) hanno determinato che le ossa risalgono all’Alto Medioevo, a un periodo che va dalla fine dell’800 all’inizio del 1100 dopo Cristo. «Fin da quando inziammo a occuparci della vicenda — racconta D’Adamo — riscontrammo una grave anomalia nell’inchiesta. L’ordinata disposizione degli scheletri in due file parallele, con la testa verso est, la distanza di circa un metro e mezzo tra ogni corpo e altri indizi portavano a concludere che poteva trattarsi di un vecchio cimitero. Siamo di fronte a fatti di rilevanza archeologica, non a un crimine».
 
di Alessandro Belardetti, pubblicato il 7 settembre da IL RESTO DEL CARLINO
 


VIA MONTI, PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI

12 Settembre 2012

Dopo aver distrutto le pensioni d'anzianità e l'articolo 18, il governo Monti e i suoi ministri milionari affondano il colpo ancora contro il mondo del lavoro, la sanità, i servizi. La ragione è una sola: ottenere in sede europea la garanzia di una nuova possibile ricapitalizzazione delle banche italiane ( oltre i mille miliardi già avuti in regalo ) e un possibile acquisto straordinario di Titoli di Stato ( oggi posseduti dalle banche ). Non è che il governo “non fa pagare i sacrifici anche ai ricchi” come qualcuno piagnucola a “sinistra”. E' che i banchieri e gli industriali sono i diretti mandanti e beneficiari della politica del governo: che è in realtà il loro comitato d'affari, col sostegno di PD, PDL, UDC.
 
Così è in tutta Europa. L'Unione Europea è solo l'Unione dei capitalisti europei contro i lavoratori di tutta Europa. Il famoso Fondo Salva Stati su cui si accapigliano è solo una cassa di mutuo soccorso tra banchieri europei. Ogni Stato e ogni governo fa il maggiordomo dei propri capitalisti e dei propri banchieri nel negoziato con gli altri governi. E tutti presentano il conto ai propri lavoratori, con l'argomento che ...“ciò accade anche nel paese vicino”.
E così molti lavoratori si convincono che la crisi, in quanto internazionale, è una peste naturale che si può solo subire. E' falso! Questa crisi è solo il fallimento internazionale del capitalismo e di ogni pretesa di riformarlo. Semplicemente, in tutta Europa, industriali e banchieri cercano di far pagare la bancarotta del capitalismo alla maggioranza della società.
 
E' necessario ribellarsi a tutto questo, con una radicalità pari a quella dei capitalisti. E' necessario unire tutte le lotte in una lotta sola. Solo unendo oggi il mondo del lavoro in ogni Paese contro i propri sfruttatori e il loro governo, sarà possibile unire domani i lavoratori di tutta Europa contro l'Unione dei capitalisti europei. Per costruire, in ogni Paese e su scala europea, una nuova società, liberata dal profitto e governata dai lavoratori: gli Stati Uniti Socialisti d'Europa.
Ma per far questo bisogna liberarsi dei tanti miti con cui si è cercato e si cerca, da decenni, di ingannare i lavoratori. Quanti inganni per i lavoratori italiani! Il mito del capitalista miliardario, che in quanto miliardario “salva l'Italia” (Berlusconi). Il mito truffaldino della Lega… “ladrona”. Il mito di un possibile “governo amico” di centrosinistra, esteso oggi a... Casini, cui si candida Nichi Vendola, nella speranza di un ministero. Ma anche il mito dell'ex magistrato Di Pietro (e del suo partito delle Procure), che dopo aver varato da ministro le peggiori leggi contro il lavoro, cerca oggi il consenso dei lavoratori. O il nuovo mito del guru milionario Beppe Grillo, che dall'alto delle sue ville, difende gli evasori “a cinque stelle” di Cortina, e con essi il proprio mondo di riferimento e di vita.
 
Bisogna scrollarsi di dosso questa montagna di inganni.
I lavoratori possono e debbono recuperare la fiducia nella propria forza, che è l'unica vera arma di cui dispongono. E conquistare la coscienza di poter rovesciare la dittatura degli industriali, dei banchieri, dei loro partiti o cortigiani: prendendo il potere politico nelle proprie mani.
Solo un governo dei lavoratori può realizzare una vera alternativa: abolendo il debito verso le banche, nazionalizzandole sotto il proprio controllo, espropriando le aziende che licenziano e inquinano, ripartendo fra tutti il lavoro in modo che nessuno ne sia privato, abolendo le leggi vergogna sul precariato, organizzando un grande piano di opere sociali che crei nuovo lavoro per tutti.
 
E' necessario unire tutte le lotte di resistenza e ricondurre tutte le rivendicazioni immediate del mondo del lavoro a questa prospettiva rivoluzionaria.
 
Il Partito Comunista dei Lavoratori è impegnato, in ogni lotta, nella costruzione di questa prospettiva.
 
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

SOSTEGNO DEL PCL ALL'INIZIATIVA REFERENDARIA SUI TEMI DEL LAVORO

12 Settembre 2012

L'iniziativa referendaria per il ripristino dell'art.18 e per la cancellazione dell'art.8 , esprime rivendicazioni elementari del mondo del lavoro. Per questo il PCL sostiene e sosterrà l'iniziativa referendaria.

Ma la campagna referendaria non può essere un surrogato sostitutivo della lotta. Il tradimento del grande movimento di lotta sull'articolo 18 non può essere archiviato. Le sue conseguenze sui rapporti di forza e sul morale dei lavoratori sono stati enormi. Occorre allora rilanciare una grande mobilitazione radicale e di massa del mondo del lavoro che colleghi il ripristino dell'articolo 18 ad una piattaforma generale unificante e di svolta. Contro ogni spirito di rassegnazione o di affidamento passivo al populismo ( di Di Pietro o di Grillo).

Al tempo stesso è necessaria la coerenza. Le rivendicazioni referendarie sono di fatto in aperta contrapposizione non solo al governo Monti, ma a tutti i partiti che l'hanno sostenuto e lo sostengono contro i lavoratori, a partire dal PD. Occorre dunque una rottura generale e irreversibile col PD da parte di tutte le sinistre politiche e sindacali. Fuori da ogni logica che miri a fare del referendum una leva negoziale di possibile ricomposizione del centrosinistra in vista delle elezioni politiche.

Il PCL porterà nella comune campagna referendaria queste proposte caratterizzanti. Dentro la battaglia più generale per la cacciata del governo Monti e per un governo dei lavoratori.
 
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

VIA ZOCCARATO, VIA LA GIUNTA DEI BURATTINI DI MONTI!!!

11 Settembre 2012

COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI
 
L'acuirsi della disoccupazione, il dimezzamento dei fondi sociali, l'aumento vertiginoso delle imposte comunali, la crisi del turismo, i record negativi degli incassi del Casinò, il pessimo funzionamento dei servizi e una situazione di degrado che investe buona parte della città, sono solo alcuni dei risultati devastanti prodotti dalle politiche dell'Amministrazione Zoccarato, caratterizzate per la loro forte dipendenza dalle vecchie logiche della spartizione tra caste, da legami clientelari e dalle direttive del Governo Monti, assimilandone, in quest'ultimo caso, la stessa crudeltà ideologica.
A seguito di questa sciagurata gestione della città, cresce il numero dei sanremesi che rischiano di rimanere senza casa e lavoro, mentre per i componenti dell'attuale Giunta, “male che vada”, nell'eventualità di una mancata riconferma del mandato, permane, comunque, la possibilità di essere riciclati in qualche ente pubblico con incarichi di rilievo e ben stipendiati, continuando come parassiti a mangiare sulle teste di lavoratori e contribuenti.
Come zelante esecutrice delle politiche di massacro sociale del Governo Monti, con l'imposizione dell'IMU la Giunta Zoccarato ha inferto un colpo atroce a lavoratori e pensionati, sottoponendo la prima abitazione ad una tassazione patrimoniale, annullando di fatto il canone concordato e classificando esercizi commerciali e laboratori artigianali al pari di una casa per villeggiatura. E mentre si opprimono i lavoratori, per banche e Chiesa si riserva una tassazione blanda fino, in alcuni casi, alla completa esenzione dal pagamento dell'IMU.
In cambio di un servizio di gestione rifiuti e pulizia delle strade inefficiente sotto tutti i punti di vista, si aumenta la TARSU del 40% prelevando dai cittadini altri 15 milioni, cifra che comprende il recupero ( sempre a spese di chi ha già pagato ) dei 4 milioni frodati da coloro che hanno evaso la tassa, ancora oggi impuniti.
A fine estate si registra un ulteriore calo delle presenze turistiche rispetto l'anno precedente. Un dato, quello delle presenze dei turisti, che, dall'insediamento dell'attuale Giunta, peggiora, ormai, di anno in anno. Inoltre, la città si rivela completamente impreparata ad accogliere degnamente i turisti: tra fine primavera e inizio estate ( poco dopo la consegna della Bandiera Blu, ) scattano i primi divieti di balneazione; al termine della stagione, Via Matteotti deve ancora essere risistemata; nel quartiere Foce ( ingresso principale della città ), allo scenario desolante “offerto” dall'area ex SATI ( abbandonata da circa quarant'anni ) si aggiunge l'enorme cantiere per la ristrutturazione dell'edificio dell'ex Hotel Astoria, con lavori fermi da quasi due anni.
La floricoltura, la cui esistenza può essere garantita solo dall'industrializzazione del settore e dalla tutela del marchio di provenienza e qualità del prodotto, rischia di scomparire per sempre.
Ad oggi, la Giunta Zoccarato non ha stilato alcun piano di rilancio economico per rimettere in piedi tutti i settori in crisi, promuovendo, invece, lo sperpero di soldi pubblici in iniziative futili e prive di qualsiasi finalità produttiva o di riqualificazione dei servizi.
Senza alcuno scrupolo, si smantellano e ridimensionano i servizi per l'infanzia e i giovani, eppure quelli essenziali per la persona, destinati prevalentemente ad anziani e disabili, incrementando, in tal modo, i costi di compartecipazione per le famiglie, comprese quelle meno abbienti, già vessate dalla repressione fiscale attuata dal Comune e dalle politiche di riduzione del potere d'acquisto dei salari e dell'aumento del costo della vita, imposte dal Governo delle banche Monti.
Al posto di affrontare concretamente i problemi della città, per tutta l'estate il Sindaco Zoccarato si è prodigato nel criminalizzare, tramite un'isterica campagna denigratoria ed emettendo l'ordinanza “ammazza-movida”, le centinaia di giovani ( moltissimi dei quali figli di onesti lavoratori e onesti lavoratori essi stessi ) che nelle serate del fine settimana si concentrano attorno la fontana di Piazza Bresca, probabilmente “rei” di consumare in locali da cui il primo cittadino non ha mai svolto comizi di fine anno.
Con politiche mirate ad interessi particolari e ad opprimere il mondo del lavoro, la Giunta Zoccarato si è resa artefice di un vero e proprio “disastro amministrativo” che ha messo in ginocchio l'economia della città e impoverito ulteriormente la sua popolazione. Per salvare Sanremo da un epilogo ancor più catastrofico, dai vari versanti di lotta in cui è presente il PCL, non si esiterà a diffondere la seguente parola d'ordine:”Via Zoccarato, via la Giunta dei burattini di Monti!!!”. Un obiettivo per cui si sta già lavorando e attorno al quale ci si appella al sostegno e all'unità di tutti:
  • i lavoratori, affinché preservino il proprio posto di lavoro e il futuro dei loro figli;
  • gli studenti, per tutelare il diritto allo studio e al sapere e per avere certezze sulle loro prospettive occupazionali;
  • i disoccupati, per la loro dignità, perché il lavoro non si baratta in cambio di favori particolari, ma è un diritto che va rivendicato e garantito fino in fondo!!!
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    PCL SANREMO

IL COMPAGNO ROSSI SUL CASINO': RILANCIO DELL'AZIENDA, ELIMINARE GLI SPRECHI, AUMENTARE L'OCCUPAZIONE

11 Settembre 2012

Casinò sull'orlo del baratro: le analisi di Domenico Infante del PD e di Alessandro Rossi del PCL

Il Casinò Municipale entra nella storia in maniera negativa: per la prima volta la casa da gioco costerà più di quanto incassa. L'attuale forecast oscilla tra i 49 milioni di euro di incasso contro i 48 milioni di euro di costo, oltre al 1,5 milione di euro speso per i controllori comunali. La casa da gioco è verso il fallimento? Di Meco mangerà il panettone? A queste due domande abbiamo cercato di dare risposta, interpellando alcuni rappresentanti del mondo politico locale sanremese.
Per Domenico Infante consigliere comunale del Partito Democratco, "Siamo arrivati al capolinea. Bisogna fare scelte oculate, qui manca una progettualità specifica, manca tutto! Non si prendono - aggiunge Infante - decisioni fondamentali per il rilancio della casa da gioco. Il Pd prenderà posizione in merito e darà un suo indirizzo specifico in consiglio comunale". Ancora il consigliere Democratico: "Questa amministrazione non sta facendo niente, naviga a vista, non prende atto del deficit ma rinnova solo i vertici".
Su Di Meco: Stiamo nella mente del giocatore delle tre carte ( riferito a Zoccarato ), Di Meco è una persona stimabile che non sosterrà la situazione attuale, anzi, ha già resistito troppo. Zoccarato crede che con l'ingresso di Ghinamo pensi di risolvere il problema: la situazione va affrontata di petto altrochè..."
Alessandro Rossi portavoce provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori ha dichiarato: "La crisi d'incassi della casa da gioco, mette a nudo l'incapacità o la mancanza di volontà della Giunta nell'imporre un piano di rilancio per l'azienda. Durante il proprio mandato, l'amministrazione ha promosso una gestione che ha prodotto sprechi e perdite, affidando le redini dell'azienda ad un personale dirigente privo delle dovute competenze".
E aggiunge: "Diversamente il PCL, tra i lavoratori della casa da gioco e all'attenzione dei cittadini ha proposto e diffuso un proprio piano di "spending rewiew" finalizzato ad eliminare gli sprechi e le perdite, a valorizzare l'azienda e ad aumentare l'occupazione. Cosi come siamo gli unici, a differenza dell'intera politica, ad avanzare come proposta l'istituzione di una commissione d'inchiesta sullo sperpero di milioni e milioni di euro inghiottiti dai bilanci comunali negli ultimi quindici anni".
Sul numero uno di corso Inglesi: "Di Meco come l'intero cda hanno prodotto risultati negativi, ragion per cui, dovrebbero tutti dimettersi o essere rimossi dall'incarico. Una nomina di casta non può legittimare un pessimo operato. La soluzione ideale è quella di affidare la gestione della casa da gioco a personale dirigente competente e con un'ampia esperienza nel settore caratterizzata da esperienze positive".
 

CAMPAGNA DI SOLIDARIETA' PER I LAVORATORI DEL SETTORE PETROLIFERO IN KAZAKHSTAN

10 Settembre 2012

Obiettivi. La campagna è stata lanciata con lo scopo di coordinare in tutto il mondo iniziative di denuncia verso il regime e gli organismi internazionali che collaborano con esso. La campagna mira a sviluppare il massimo sostegno possibile a coloro che stanno lottando contro il regime e in particolare a Esenbek Ukteshbayev e Ainur Kurmanov, presidente e vicepresidente del sindacato Zhanartu, attualmente i principali obiettivi della repressione da parte dello Stato. La campagna si rivolge a singoli attivisti e dirigenti sindacali e militanti politici, così come a organizzazioni sindacali e altre organizzazioni, chiedendo loro di: a) aderire alla lista dei sostenitori della campagna; b) inviare lettere di protesta contro la negazione dei più elementari diritti democratici in Kazakhstan; c) rispondere ad eventuali altri appelli per denunciare ulteriori attacchi contro attivisti dell’opposizione; d) Inviare dichiarazioni di solidarietà con i lavoratori impegnati in scioperi e manifestazioni; e) Aggiungere il proprio nome all’appello della campagna ( http://campaignkazakhstan.org/index.php/sign-the-petition/ ); f) fare una donazione attraverso il sito web oppure versando sul conto: IT08S0760101400000094405727, intestato ad ASSOCIAZIONE CONTROCORRENTE ( scrivendo nella causale ‘campagna Kazakhstan’ ) e chiedere ai propri colleghi, amici e parenti di fare lo stesso. Il comitato promotore della campagna di solidarietà internazionale può essere contattato scrivendo a CampaignKazakhstan@gmail.com. La campagna italiana può essere contattata tramite la pagina Facebook: Campagna di solidarietà per i lavoratori in Kazakhstan ( http://www.facebook.com/pages/Campagna-di-solidariet%C3%A0-per-i-lavoratori-in-Kazakhstan/317296311664638 ) o scrivendo a info@controcorrentesinistraprc.org. Su Facebook abbiamo pubblicato anche un video di 10 minuti sottotitolato in italiano con un resoconto giornalistico della strage di dicembre. Per organizzare azioni di protesta, l’ambasciata kazaka in Italia è Via Cassia 471, 00189 Roma, e-mail: roma@mfa.kz I messaggi possono essere inviati anche al governo kazakho attraverso il ministero degli Esteri della Repubblica del Kazakhstan ( e-mail: mid@mid.kz inviando in copia anche a KazakhstanSolidarity@gmail.com ).

La lotta contro la dittatura in Kazakhstan Come costruire in tutto il mondo sostegno e solidarietà. Il Kazakhstan è uno stato di polizia. E’ governato da una sola persona, Nursultan Nazarbayev, e dai suoi parenti più stretti, che hanno saccheggiato le ricchezza del paese per arricchirsi ed procacciarsi alleati internazionali. La stragrande maggioranza della popolazione vive nella povertà e coloro che protestano contro il regime o tentano di organizzare una resistenza di massa sono perseguitati, incarcerati e persino uccisi. Un lungo sciopero dei lavoratori dei giacimenti petroliferi del paese ha portato migliaia di lavoratori e di famiglie verso la morte per fame. Il loro rappresentante legale, Natalia Sokolova, è stato scandalosamente condannato a sei anni di carcere per calunnia e liberata successivamente grazie alla pressione della nostra campagna di solidarietà internazionale. I leader di questi lavoratori e le loro famiglie sono stati sottoposti a brutali attacchi fisici compreso lo stupro e l’omicidio. Proiettili di gomma e manganelli sono stati usati per intimidire gli scioperanti, i rappresentanti della stampa e gli osservatori dei diritti umani. Il 16 dicembre 2011 durante le cerimonie per il XX anniversario dell’indipendenza dall’URSS, un vero e proprio massacro è stato perpetrato dalle ‘forze dell’ordine’ contro una manifestazione pacifica nella piazza centrale di Zhenazoen. I lavoratori della zona affermano che circa 200 sono stati uccisi. Immediatamente sono stati effettuati moltissimi arresti. E ai parenti delle vittime sono state negate informazioni sui loro cari. Secondo un’inchiesta di ‘Giornalisti senza frontiere’: il Kazakhstan è al 162esimo posto su 178 paesi per quel che riguarda i dati sulla ‘libertà di stampa’. E’ anche uno dei paesi più corrotti e autoritari del mondo. ‘World Democracy Audit‘ colloca il Kazakhstan all’83esimo posto su 149 stati per quel che riguarda il livello di corruzione e al 29esimo dall’ultimo paese nella classifica sulla mancanza di diritti democratici! Il regime di Nazarbayev teme un’esplosione di rabbia dal basso sul modello delle rivoluzioni che hanno spazzato via le dittature in Tunisia e in Egitto l’anno scorso. Questo spiega la sua politica di zig zag e i suoi nervosi cambiamenti di linea, il suo approccio arbitrario alla ‘giustizia’ e i suoi tentativi di reprimere nel sangue il movimento operaio. Sotto l’impatto degli eventi in Nord Africa, Nazarbayev ha deciso di anticipare al 2011 le elezioni presidenziali, previste per il 2020. Il risultato è stato un fraudolento 95% a suo favore. Mentre gli osservatori sui diritti umani indicano un deterioramento della situazione in Kazakhstan, Nazarbayev racconta ai capi di governo come la signora Merkel in Germania che si stanno facendo progressi, ma che la democrazia ‘si trova all’inizio del nostro percorso, non alla sua fine!
 
La voce dei lavoratori e delle masse povere. Nonostante i trucchi del regime, il malcontento di massa nel paese non diminuisce e coloro che esprimono la rabbia del popolo rappresentano una crescente minaccia per il regime. Ainur Kurmanov e Esenbek Ukteshbayev hanno condotto campagne di resistenza di massa e sono ampiamente rispettati e riconosciuti come dirigenti della federazione sindacale indipendente Zhenartu. Questa organizzazione nazionale rivendica la rinazionalizzazione di tutte le risorse più importanti del paese: l’industria, le banche e i terreni che sono stati saccheggiati da Nazarbayev e dei suoi compari. Chiedono che a ciò si accompagni l’introduzione di forme di controllo democratico da parte di rappresentanti eletti dei lavoratori, in modo da permettere alla popolazione del Kazakhstan di gestire collettivamente il frutto del proprio lavoro, oggi nella mani della cricca presidenziale e dei suoi amici, che controllano le filiali delle imprese multinazionali presenti nel paese. Ainur e Esenbek hanno guidato una lotta vittoriosa contro gli sfratti attraverso la campagna ‘Giù le mani dalle case del popolo’ e sono conosciuti in tutto il paese come leader di ‘Kazakhstan 2012′, ora denominato Movimento Socialista del Kazakhstan ( SMK ), che si prefigge lo scopo di costruire rapidamente un grande partito. A causa di queste attività Ainur e Esenbek vengono perseguitati dal regime. Sono stati entrambi stati oggetto di arresti arbitrari, sono stati detenuti in condizioni orribili nelle carceri nel regime e si è cercato di assassinarli entrambe. Attualmente si sono rifugiati in Russia, ma ( vedi lettera riprodotta in calce ) sotto la minaccia di arresto o sequestro concordato tra le autorità russe e quelle kazakhe. Il 28 aprile tre attivisti del MSK sono stati arrestati, tra cui la compagna di Ainur.
 
Una campagna per i diritti democratici. La Campagna per il Kazakhstan si propone di promuovere il massimo sostegno possibile a tutti i militanti e dirigenti politici e sindacali dei lavoratori coinvolti nei movimenti di opposizione. Questo significa sostenere la lotta per i diritti democratici fondamentali: libertà di parola, di stampa, di riunione, il diritto di costituire sindacati e partiti politici indipendenti dal governo, il diritto di organizzarsi nei luoghi di lavoro e nelle comunità senza interferenze da parte dello Stato, il diritto di scioperare e manifestare. Tutti questi diritti oggi in Kazakhstan vengono calpestati. Alcuni governi in Europa e nel mondo hanno espresso delle critiche molto diplomatiche verso gli abusi di potere del regime. Alcuni leader politici e sindacali hanno dichiarato il proprio sostegno ad alcuni elementi dell’opposizione, cercando allo stesso tempo di moderarne le rivendicazioni. Molti governi cosiddetti democratici continuano a inviare rappresentanti alle conferenze internazionali organizzate da Nazarbayev, inviano delegazioni ufficiali in Kazakistan e incoraggiano le proprie compagnie a lucrosi accordi commerciali, soprattutto per l’estrazione di petrolio, gas e minerali preziosi. L’ex premier britannico, Tony Blair, è proprietario di una società di consulenze che incassa milioni di dollari in cambio di consigli su come investire e fronteggiare i disordini sociali! L’ENI ha una collaborazione decennale col regime e il fondo sovrano del Kazakhstan ha una significativa quota azionaria in Unicredit. Monti, nel suo recente viaggio in oriente, ha effettuato una tappa in Kazakhstan, incontrando il premier Masimov. I giornalisti della Stan TV e dei quotidiani dell’opposizione liberale sono stati brutalmente perseguitati. Le vite dei leader delle organizzazioni di opposizione politica e sindacale dei lavoratori e degli avvocati che li sostengono sono costantemente sotto minaccia. Questi compagni hanno bisogno del massimo sostegno internazionale tra i militanti socialisti e nel sindacato. Molte manifestazioni intorno agli slogan ‘Abbasso la dittatura Nazarbayev’ e ‘I lavoratori del Kazakhstan vinceranno’ sono state organizzate in numerosi paesi davanti alle ambasciate, ai distributori di benzina, durante partite di calcio, convegni organizzati dalle multinazionali che hanno interessi in Kazakhstan e cerimonie ufficiali. Il conflitto tra il regime di Nazarbayev e i suoi avversari potrebbe riesplodere in qualsiasi momento. Il regime potrebbe spingersi troppo in là nei suoi attacchi ai lavoratori e alla povera gente e provocare uno sciopero generale o anche una rivolta di massa in tutto il paese. Nazarbayev potrebbe anche, a un certo punto, cercare di prendere misure preventive per isolare tutti gli attivisti e i leader dell’opposizione. In entrambi i casi la lotta potrebbe trasformarsi in un importante braccio di ferro tra la piccola cricca al vertice della società e il movimento dei lavoratori e le masse impoverite, cioè la vasta maggioranza della popolazione.

Lettera di Esenbek Ukteshbaev e Ainur Kurmanov Al direttore esecutivo del movimento panrusso per i Diritti Umani Aleksandrovitch Lev Ponomarev Al direttore dell’Istituto per i diritti umani Valentin Michaelovitch Gefter. Noi Esenbek Ukteshbaev e Ainur Kurmanov, presidente e vicepresidente del sindacato indipendente dei lavoratori del Kazakistan, ‘Zhanartu’ ( ‘Rinascita’ ) vorremmo allertarvi in merito al fatto che potremmo essere sottoposti ad un arresto o un sequestro e a una successiva deportazione nel territorio della Repubblica del Kazakistan, dove ci attendono inevitabilmente l’arresto e la prigione. Queste affermazioni si fondano sul fatto che a Mosca sono arrivati il capo del Dipartimento degli Affari Interni della regione di Mangistau, il colonnello Amanzhol Kabylov, con un gruppo di funzionari dei servizi segreti, per condurre trattative con i funzionari di polizia della Federazione russa. Siamo stati informati di questi fatti da giornalisti russi e dalle nostre fonti in Kazakhstan. L’oggetto di questi negoziati è la pianificazione del nostro arresto in collaborazione con le forze russe, dato che ci troviamo attualmente sul territorio russo. Questo alto funzionario del ministero dell’Interno kazakho è attualmente responsabile delle ‘indagini’ sui fatti di sangue avvenuti il 16-18 dicembre nella città di Zhanaozen, nell’area di Shetpe ( regione di Mangistau ), che, secondo le nostre informazioni, hanno portato alla morte di un gran numero di lavoratori in sciopero e dei loro parenti coinvolti in una protesta pacifica.
Come risultato della collaborazione del ministero degli Interni e dei servizi di Sicurezza del Kazakhstan, molti sono stati denunciati e decine di persone sono già state arrestate, tra di loro molti lavoratori e attivisti che hanno partecipano allo sciopero iniziato il 17 maggio, nonché i leader del partito di opposizione ‘Alga’ ( ‘Avanti’ ) – Vladimir Kozlov, Ayzhangul Amirov, Ruslan Simbinov, Serik Sapargali, così come il caporedattore del giornale indipendente, ‘Vzglyad’ ( ‘Punto di vista’ ) , Igor Vinyavski. Tutti gli arrestati, così come decine di persone a cui é vietato viaggiare sono stati incriminati in base a diversi articoli del codice penale: articolo 164 ‘incitamento alla discordia sociale’, 241 ‘organizzazione di disordine di massa’ e 170 ‘richiesta di rovesciamento dell’attuale sistema costituzionale’. Da parte nostra siamo, dal 7 ottobre, in visita prolungata in Russia, dove abbiamo avuto modo di scambiare le esperienze con le organizzazioni sindacali e i media che sostengono i lavoratori del petrolio in sciopero a Mangistau e il nostro sindacato in Kazakhstan. Questa estate nel nostro paese è stato aperto un procedimento penale contro di noi su iniziativa delle autorità locali in virtù dell’articolo 327 del codice penale. Ma per il momento il procedimento è stato sospeso e dovrebbe essere annullato a causa di un’amnistia annuciata dal Governo. Tuttavia, come abbiamo appreso dalle nostre fonti, contro di noi è stata fabbricata una nuova incriminazione, ai sensi dell’articolo 164 del codice penale ( ‘incitamento alla discordia sociale’ ). In realtà si tratta di un tentativo di incolpare noi e l’opposizione per i tragici eventi del 16-18 dicembre dello scorso anno in Mangistau. Questa è la ragione per cui l’ex comandante militare a Zhanaozen è venuto in visita a Mosca per organizzare il nostro arresto e lil successivo trasferimento ad Aktau. Temiamo che il nostro arresto possa essere fatto in segreto e realizzato sotto forma di un rapimento, senza che sia stato spiccato alcun mandato di cattura internazionale, né alcuna verifica dei presupposti giuridici per l’estradizione. Qualcosa di simile è già stato fatto da i servizi speciali uzbeki e tagiki contro gli oppositori e i dissidenti che erano nella Federazione Russa. Noi siamo semplicemente impegnati nel difendere i diritti dei nostri concittadini Allo stesso modo vi assicuriamo che siamo in Russia legalmente e non abbiamo infranto nessuna legge locale del paese. Siamo solo impegnati nella difesa dei diritti dei nostri concittadini, violati dalle autorità kazake nel nostro paese. Vi chiediamo aiuto e di organizzare una campagna in nostra difesa nel caso di un arresto illegale o di un rapimento da parte dei servizi segreti kazaki sul territorio della Federazione Russa. Cordiali saluti, Esenbek Ukteshbaev e Ainur Kurmanov Presidente e Vicepresidente della Federazione sindacale Zhanartu.
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Abbiamo letto la dichiarazione fatta da Esenbak Ukteshbayev e Ainur Kurmanov, secondo cui la loro sicurezza personale è in pericolo. Entrambe pensano che ci sia una aperta collaborazione tra i servizi segreti russi e kazaki. Pensano inoltre che il regione di Nazarbayev stia cercando di arrestarli e di accusarli di aver provocato il massacro di Zhanaozen il 16 dicembre scorso. Ma l’intera responsabilità di questo massacro pesa sulle forze di sicurezza dello Stato del Kazakhstan, che hanno sparato su una manifestazione inerme, come testimoniato da numerose immagini circolate nei mesi scorsi e de reportage giornalistici. Ogni tentativo di rapire o arrestare Esenbek e Ainur sia sul territorio della Federazione russa che in Kazakhstan verrà condannato in tutto il mondo e se qualcosa accadrà loro i regimi di Nazarbayev e di Putin verranno considerati pienamente responsabili. Chiediamo che né loro né il loro movimento sia soggetto a intimidazioni e alla continua minaccia di arresto o rapimento. Le adesioni possono essere inviate ai governi russo e kazakho anche attraverso il sito della campagna internazionale di solidarietà: http://campaignkazakhstan.org/index.php/defend-zhanartu-leaders-email-protest/emailpopuppage/ e vi chiediamo di inviare la vostra adesione in copia: info@controcorrentesinistraprc.org
 
Appello diffuso da CONTROCORRENTE

SOLO L'OCCUPAZIONE E REQUISIZIONE DELLA FABBRICA PUO' SALVARE I POSTI DI LAVORO

10 Settembre 2012

Compagni e fratelli lavoratori dell’Alcoa, il PCL sostiene la vostra lotta ma mette in guardia dalle truffe, dagli inganni e dalle sempre più inutili perdite di tempo. Quella della Glencore, o di altri eventuali acquirenti privati non è che l’ennesima truffa. La verità è che il governo si sente alle strette e non avendo soluzioni da offrire cerca solo di prende tempo con i tavoli e le “proposte” di acquirenti privati per portarvi al logoramento. L’esperienza della classe operaia sarda dei poli chimico e tessile del nord e centro Sardegna dimostrano quanto realistiche e degne di fiducia siano le proposte di acquirenti privati: oggi lì è tutto chiuso!
Basta! L’unica soluzione è lottare per la requisizione immediata della fabbrica e la sua nazionalizzazione senza indennizzi da parte dello Stato centrale o della regione Sardegna, e la sua gestione insieme a tutto il settore industriale del Sulcis sotto il controllo democratico diretto dei lavoratori del Sulcis.
In questa situazione l’aver accettato di iniziare lo spegnimento delle celle è stato un errore. Così come è assolutamente inutile continuare con atti dimostrativi, dolorosi e inutilmente nocivi per i lavoratori, come salire su torri, ciminiere e tetti, perché non impietosiscono i nostri governanti ed i padroni! I cuori di questi cinici avvoltoi è gelido e torbido come i profitti e gli intrallazzi che fanno sulla pelle e con il sangue dei lavoratori e degli sfruttati sardi e delle altre nazioni.
La prima soluzione interrompere immediatamente lo spegnimento delle celle e occupare subito la fabbrica Alcoa e tutti gli altri stabilimenti indispensabili alla produzione dell’alluminio, a partire dalla centrale Enel che alimenta le fabbriche, per continuare a mantenere in piedi la produzione sotto la gestione diretta dei lavoratori stessi. Questo è il primo passo per mantenere in vita la fabbrica e tutto il settore produttivo che vi gravita. Da questo primo passo indispensabile, bisogna estendere immediatamente la lotta per imporre la nazionalizzazione senza indennizzi e sotto il controllo dei lavoratori della fabbrica e dell’intero settore produttivo dell’alluminio, ad opera dello stato centrale o della regione Sardegna. Ogni altra soluzione serve solo a farvi perdere tempo, logorarvi e portavi alla morte nel modo più indolore e meno faticoso per il governo ed il padrone.
Non sarete isolati in questa lotta perché avrete l’appoggio immediato della classe operaia e del popolo del Sulcis ed in breve anche quello della classe operaia e del popolo sardo che in questa vostra presa di posizione vedrebbe una soluzione realistica, dopo anni di illusioni, anche per la propria situazione. Anche gli operai delle fabbriche del continente che stanno chiudendo o vengono smantellate per effetto della crisi, guarderanno con sempre maggiore fiducia unendosi alla vostra lotta e alla vostra soluzione per la requisizione, se solo avrete il coraggio e la forza e la fede di portarla avanti. Il sindacato, inoltre,h a tutti i mezzi per mettere a disposizione il sostegno materiale e la forza di tutta la classe operaia dello stato italiano se solo vuole utilizzarli.
Non fatevi ingannare dai discorsi che dicono che non ci sono i soldi per nazionalizzare le fabbriche. I soldi ci sono e sono quelli che il governo dei professori e dei banchieri sta usando per salvare le banche dalla crisi che hanno esse stesse causato. E sono soldi dei lavoratori sardi e dello stato italiano! Si tratta solo di decidere come usarli: per salvare i profitti o per salvare la produzione ed i posti di lavoro.
Lavoratori Alcoa, non fatevi rubare altro tempo inseguendo fantasmi o false soluzioni, perché ogni giorno che passa e ogni sconfitta che si subisce rende sempre più difficile la possibilità di rialzarsi e vincere la lotta.
PCL SARDEGNA 

CONTINUA LA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA CENTRALE DEL LATTE DI GENOVA

10 Settembre 2012

LOTTA AD OLTRANZA PER LA DIFESA DEL POSTO DI LAVORO

Venerdì 7 Settembre nuovo sciopero di 24 ore con presidio davanti ai cancelli della Centrale del Latte di Genova, per dire no alla chiusura di questo importante e storico stabilimento genovese ( fino al 1992 di proprietà del Comune, venduta poi a Parmalat e da questa ceduta a Lactalis nel 2011 ). La multinazionale francese ne ha di recente annunciato la chiusura.
In questo modo, perderanno il lavoro 63 famiglie impiegate direttamente nello stabilimento e altre 80 famiglie dell'indotto. Ciò porterà alla chiusura delle stalle e degli allevamenti delle valli genovesi, in una regione, la Liguria, che ne ha già molto pochi e che adesso rischia di vedere messa a rischio l'intera filiera del suo latte. A rischio anche le produzioni “Igp”di formaggi come quello della focaccia di Recco. Un duro colpo per un settore che, in Liguria come altrove, garantisce anche un costante presidio e gestione idrogeologica dei territori di vallata. Si rischia la desertificazione delle vallate genovesi. Dopo il passato crac della centrale del latte di Savona, assorbita da quella di Alessandria, che portò alla riduzione di occupati e alla chiusura di numerose imprese agricole del savonese, un'altro duro colpo per la nostra Regione.
Ancora una volta, i padroni vogliono scaricare gli effetti della crisi capitalista sui lavoratori e le lavoratrici. Contro tutto ciò i lavoratori della centrale e i numerosi allevatori dell'entroterra genovese, sostenuti dai vari sindacati di categoria, avevano già manifestato più volte nei mesi scorsi , con scioperi e cortei.
Adesso si aspetta l'incontro previsto a Roma il 21 Settembre presso il Ministero dello Sviluppo economico.

Come PCL Genova esprimiamo tutta la nostra solidarietà a questi lavoratori.

PCL GENOVA

IL PCL CON GLI OPERAI DELLA FERRANIA

10 Settembre 2012

Il PCL Valbormida solidale con gli operai della Ferrania
 
“Questa mattina un centinaio di cassaintegrati Ferrania si sono riuniti in una assemblea autoconvocata, dopo la comunicazione da parte della proprietà, dell’apertura della procedura di mobilità per un numero di lavoratori non precisato, avuta tra l’altro esclusivamente per mezzo stampa.
La vicenda Ferrania passata ormai nel dimenticatoio delle burocrazie sindacali e istituzionali dopo che per anni, da quando questa agonia è cominciata, si sono sprecate montagne di menzogne e soldi pubblici sempre a danno dei lavoratori e a vantaggio delle varie proprietà che si sono spartite il patrimonio che era ed è la Ferrania.
Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà al fianco dei lavoratori Ferrania e a ogni forma di lotta essi vorranno intraprendere, ribadendo con forza che l’unica soluzione è la nazionalizzazione delle aziende con conseguente controllo delle stesse da parte dei lavoratori, senza nessun indennizzo verso quelle proprietà che hanno speculato a danno dei lavoratori e del territorio”.
 
Articolo del 5 Settembre pubblicato da SAVONANEWS

SFIDO BEPPE GRILLO AD UN CONFRONTO PUBBLICO

4 Settembre 2012
 
MARCO FERRANDO VS BEPPE GRILLO
 
Caro Beppe Grillo,

dichiari di respingere ogni occasione di confronto pubblico con gli avversari politici, preferendo il monologo. Capisco: il monologo consente una cornice ieratica e l'esercizio scenico. E monologhi che hanno goduto di finestre televisive aperte su milioni di persone, sono stati indubbiamente efficaci: tanto più se diretti contro il facile bersaglio di partiti di potere screditati e corrotti, impegnati in una rapina quotidiana della popolazione povera per conto degli industriali e dei banchieri. Mi verrebbe da dire: troppo facile, caro Grillo.

Ti propongo di fare una eccezione. Ti propongo un pubblico contraddittorio con l'unico partito della sinistra italiana che si è opposto a tutti i governi dei poteri forti, di centrodestra come di centrosinistra: il Partito Comunista dei Lavoratori, di cui mi onoro di essere portavoce. Un partito che certo non gode delle attenzioni televisive, ma si conquista quotidianamente la stima dei lavoratori più combattivi nei loro luoghi di lavoro e nelle loro lotte. Un partito che non prende un euro dallo Stato, che non ambisce a ministri o assessori a fianco del PD, che non ha altro interesse che la lotta per una rivoluzione sociale e un governo dei lavoratori.

Certo, in un contraddittorio con il PCL dovresti cambiare repertorio. Non potresti inveire in discesa contro i “partiti ladri e corrotti”. Dovresti spiegare in salita, ad esempio, perchè difendi i ricchi evasori di Cortina, perchè chiedi l'abolizione del valore legale del titolo di studio, perchè rivendichi la privatizzazione delle ferrovie, perchè chiedi la chiusura delle frontiere dall'”invasione dei romeni”, perchè la tua “rivoluzione” si arresta di fronte ai diritti di proprietà delle grandi imprese e delle banche nel nome dell'illusione un po' truffaldina di un possibile “capitalismo popolare” in cui i piccoli azionisti diventano i re di un mercato finalmente “libero”. E molto altro ancora: inclusi i tuoi rapporti con l'impresa Casaleggio.
Ma l'onere di un contraddittorio è anche questo: scendere dal comodo Olimpo del soliloquio. Ed è oltretutto un servizio di verità e di democrazia agli occhi di chi ti segue: che ha diritto non solo di apprezzare le tue indubbie doti teatrali ma anche di conoscere le tue capacità di replica alle obiezioni. Non quelle interessate e false del potere, ma quelle autentiche di chi lo combatte per rovesciarlo, su un programma coerentemente anticapitalista. 
Attendo risposta.
MARCO FERRANDO - PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI





IL PCL A FIANCO DEI LAVORATORI ALMAVIVA

4 Settembre 2012

Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime massimo sostegno ai lavoratori Almaviva Contact nell'imminenza della annunciata delocalizzazione dell'azienda verso le filiali di Catania, Rende (CS) e Palermo. Non è ammissibile che in un settore trainante per l'economia nazionale come quello delle telecomunicazioni, largamente foraggiato e convenzionato dai governi nazionali e regionali e tenuto in piedi principalmente da sacche immense di precari selvaggiamente sfruttati, si debba assistere all'ennesima esternalizzazione e delocalizzazione della produzione sulle spalle dei lavoratori.
A rischio ci sono circa 632 lavoratori e le condizioni di lavoro di coloro cui verranno poi affidate le mansioni nell'operazione di accorpamento/ristrutturazione. Per i lavoratori è stata richiesta la cassa integrazione straordinaria, pur in presenza di commesse, nello stesso momento in cui si dichiara di voler assumere nelle filiali del Sud. Questo vuol dire semplicemente che l'intenzione di Almaviva è quella di trasferire le attività dove il costo del lavoro è più basso, ad esclusivo vantaggio dell'azienda che potrà continuare a sfruttare di più e meglio. Il tutto con la complicità attiva delle istituzioni locali, generosamente dipensatrici di fondi pubblici ad Almaviva, fin quando questa non deciderà di delocalizzare altrove ancora una volta.
I sindacati non possono continuare sulla strada di isolate vertenze difensive di retroguardia: nessuna battaglia potrà essere vinta se non con l'ampliamento della resistenza e con la saldatura di tutte le lotte, di tutti i settori, che vedono centinaia di migliaia di lavoratori sulla strada in tutta Italia.

Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà sempre presente a fianco dei lavoratori Almaviva, dando il suo sostegno a tutte le ulteriori azioni di lotta che essi intraprenderanno, a partire dallo sciopero di domani.

Il PCL chiede:

- lo stop alla delocalizzazione e l'immediato ritiro della cassa integrazione per i 632 posti di lavoro;
- l'abrogazione di tutte le leggi di precarizzazione e delle leggi che consentono le delocalizzazioni, in Italia e all'estero;
- uno sciopero nazionale del settore;
- l'esproprio, sotto controllo dei lavoratori, di tutte le aziende di telecomunicazioni che licenziano.

PCL ROMA

IL PCL FINALE SULLA RICONVERSIONE DELLE AREE PIAGGIO

4 Settembre 2012

Riconversione aree Piaggio, Pcl Finale: “Prova del fallimento di questa classe dirigente”

FINALE LIGURE. “L’ultima Commissione Urbanistica ha dimostrato ancora una volta l’impianto fallimentare dell’intera operazione Piaggio”: ci va giù duro il Pcl finalese che ribadisce, senza mezze misure, la propria posizione sul progetto di riconversione delle aree occupate dall’azienda “in partenza” per Villanova d’Albenga.
“La superficialità con cui è stata condotta dovrebbe essere considerata offensiva per tutta la comunità: l’assenza del sindaco e del vice sindaco, le due cariche più importanti dell’amministrazione, restano un fatto politico gravissimo e, nonostante gli sforzi fatti dall’ufficio tecnico, l’illustrazione di un progetto di 280.000 metri cubi di costruzioni si è svolta con una semplice planimetria, senza tavole, prospetti, sezioni. Inaccettabile” si legge in una nota del partito.
“Gli sforzi fatti dall’amministrazione, per addolcire un progetto che rispetto all’accordo del 2008 vede un incremento di circa 100 appartamenti, naufragano miseramente di fronte alla subalternità della Regione ai comitati d’affari e al profitto privato del Gruppo Gefim: l’Hangar infatti verrebbe destinato ad un hotel, omaggiando i cittadini del solo Pian Terreno, (annullando dunque la possibilità di utilizzare, come noi vorremmo, quello spazio per attività pubblica e culturale e per il Mercato Civico Biologico) e restano fortissimi dubbi riguardo alla capacità di investimento di denaro pubblico per la costruzione del plesso scolastico” è la posizione della sezione locale del Pcl.
 
“La pochezza politica della Giunta Richeri è sotto gli occhi di tutti – si legge ancora nella nota – Nulla è certo, tutto in discussione, come del resto avevamo già detto sin dal lontano 2008. Perfino il crono-programma, che garantirebbe l’avviamento delle opere pubbliche e gli interventi di urbanistica necessari per sostenere l’intero del progetto, è ormai ancora da decifrare. In discussione, non certamente in ultimo, resta dunque il futuro occupazionale dei lavoratori Piaggio. Per questo chiediamo da anni un chiaro piano industriale, almeno triennale, che garantisca sviluppo, modelli, investimenti, ricerca, e un piano economico che illustri quali e quante risorse siano effettivamente necessarie al trasferimento della fabbrica Piaggio a Villanova d’Albenga”.
“Centrodestra a centrosinistra cercano ora, viste le elezioni del 2014, di smarcarsi clamorosamente dalle loro responsabilità, dal loro silenzio e dalla loro subalternità ai poteri forti nei momenti cruciali, in cui invece il Partito Comunista dei Lavoratori denunciava in solitudine il ricatto occupazionale e la speculazione edilizia che muovevano l’intera operazione, chiedendo che la Piaggio restasse a Finale Ligure”.
“In realtà, il fatto che in molti, oggi, anche della stessa maggioranza, dicano che il progetto Piaggio sia dannoso per Finale Ligure, è un insulto alla memoria ed alla storia dei fatti, e dimostra oltremodo il fallimento di questa classe dirigente. Occorre alzare il prezzo per ricordare la verità! A questo proposito il PCL sta pensando di chiedere ufficialmente al presidente della Regione Liguria Burlando un confronto pubblico per rispondere ad una serie di domande nell’interesse dei finalesi e degli operai Piaggio. Se così sarà ricorderemo al presidente come non prendere in contromano l’autostrada per venirci a trovare” conclude la nota.