"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

PRIMI RISULTATI CONCRETI E TENSIONI, MA L'OPPOSIZIONE DEL PCL E DEI GIOVANI DI POGGIO NON SI FERMA!!!

30 Giugno 2012

IL PCL "OKKUPA" LA BOCCIOFILA RIPULENDOLA E CON LA VOLONTA' DI RESTITUIRLA ALLA POPOLAZIONE

SANREMO. Tensione questa mattina alla bocciofila di Poggio dove i militanti del Partito Comunista dei Lavoratori, già da ieri si erano introdotti nella struttura lasciata andare in un lento ma deleterio degrado, per bonificarla e renderla di nuovo fruibile alla popolazione della frazione. Pertanto stamane blitz dei consiglieri Damiano e Ballestra, contattati dai responsabili della cooperativa che si dovrebbe occupare della gestione della bocciofila che hanno "sfrattato" i militanti comunisti ed hanno iniziato a loro volta a continuare il lavoro di pulizia svolto ieri.


Il consigliere Damiano ha evidenziato: "L'amministrazione Zoccarato ha a cuore i problemi di Poggio e mia presenza oggi è un esempio. Comprendo bene la problematica, apprezzo il lavoro dei ragazzi del Pcl ma quella è un'area pubblica della quale, tramite il lavoro degli uffici competenti, è stata concessa l'entrata proprio oggi nella bocciofila per pulirla, alla cooperativa che si occupa della gestione provvisoria dell'area, perchè poi sarà bandita una gara per l'affidamento."
Il PCL dal canto suo afferma che "Il nostro è un intervento di iniziativa popolare, atto a salvaguardare e recuperare l'area lasciata nel degrado, in modo da renderla fruibile alla popolazione della frazione." Al momento i responsabili della cooperativa stanno ripulendo l'area e ci si augura che in futuro l'amministrazione comunale ascolti le esigenze della popolazione della frazione e che gli spazi pubblici vengano concessi alla gente.

(nella galleria fotografica le immagini di stamani e della pulizia di ieri iniziata dal PCL)




IL PCL INIZIA A PULIRE LA BOCCIOFILA DI POGGIO A SANREMO E DA' L'INPUT ALL'AMMINISTRAZIONE

SANREMO. Questa mattina poi, su direttiva del Comune di Sanremo, sono intervenuti degli operai a sostituire i ragazzi, quasi a voler dare un cappello istituzionale all'operazione.
Sono 'ufficialmente' iniziati oggi i lavori di ripulitura e messa in ordine della bocciofila di Poggio, frazione di Sanremo. 'Ufficialmente' perchè, già da ieri, una decina di ragazzi appartenenti al Partito Comunista dei Lavoratori avevano preso in mano la situazione e iniziato 'motu propri' a sistemare i locali del circolo, di proprietà comunale, precedentemente gestiti dall'Acli. Questa mattina poi, su direttiva del Comune di Sanremo, sono intervenuti degli operai a sostituire i ragazzi, quasi a voler dare un cappello istituzionale all'operazione.
Si, perchè, secondo le stesse parole del consigliere comunale Marco Damiano ( che ha la delega alle frazioni ), questa mattina sul posto insieme al collega Mario Ballestra:
"nessuno aveva detto a queste persone di intervenire - e prosegue - l'Amministrazione Zoccarato ha a cuore il problema delle frazioni e , come per gli edifici dell'ex scuole di Poggio, anche la bocciofila verrà risistemata"
Gli esponenti del Pcl, però, sono perentori nelle loro affermazioni:"E' stata un'iniziativa di lotta popolare, noi e la frazione di Poggio rivendichiamo quello spazio"



COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI



Il PCL ci tiene a sottolineare che la propria presenza e attiva partecipazione ai lavori della bocciofila di Poggio è dovuta ad una proficua e sincera collaborazione con la popolazione locale, in particolare alcuni giovani che per primi si sono rimboccati le maniche.
Già da circa un mese infatti i giovani militanti del Partito ed i ragazzi poggesi hanno avviato una raccolta firme e ideato un programma per il recupero della frazione ( consultabile sul blog della sezione "Lavoro e Militanza" ). D'innanzi poi all'indifferenza delle istituzioni questi giovani volenterosi e con il supporto pratico e militante del PCL hanno deciso di darsi da fare e cominciare autonomamente i lavori, e forse proprio questa azione ha colto di sorpresa il Comune che si è visto costretto in fretta e furia ad intervenire per non essere definitivamente scavalcato dalla volontà popolare.
Con la speranza che finalmente Zoccarato e la sua Giunta si interessino ( non solo a parole ) di Poggio e intervengano realmente con dei lavori di recupero sul territorio, i militanti del Partito Comunista dei Lavoratori non faranno mancare la loro presenza, monitorando costantemente il regolare svolgimento delle operazioni, spinti e legittimati da quella fiducia che buona parte della cittadinanza poggese ha deciso di nutrire nei loro confronti, sopratutto grazie alle numerose attività svolte sul territorio ( e non di aperitivi “offerti” a due giorni prima dalle elezioni o di qualche presenza sporadica e strumentale, ma di un sincero interessamento alle problematiche della frazione ). La lotta di opposizione, sino ad oggi portata avanti, capace di produrre e proporre un programma alla popolazione locale, di porre continuamente in rilievo i problemi della frazione e di dare piena voce alle rivendicazioni dei giovani di Poggio, non si fermerà.

PCL SANREMO

IL COMUNE DI VENEZIA E LA COOPERATIVA ANCORA VOGLIONO SMANTELLARE L’ASSISTENZA DOMICILIARE!

26 Giugno 2012

NO AL TAGLIO DEI SERVIZI!
NO AI LICENZIAMENTI!

L’Ancora Servizi Società Cooperativa Sociale ha inviato il 20 Giugno 2012 alle Organizzazioni sindacali di categoria, nazionali e territoriali, una comunicazione di avvio della procedura di riduzione del personale: 70 lavoratori/trici su 233 addetti all’assistenza domiciliare e 15 lavoratori/trici su 109 addetti all’accudienza scolastica.
L’Ancora cerca di giustificare questi 85 esuberi/licenziamenti con la riduzione del monte ore massimo avvenuto al momento del cambio d’appalto nel 2011 da parte del Comune di Venezia ( da 468.000 a 315.000 ore annue per l’assistenza domiciliare; da 138.000 a 130.000 ore annue per il servizio di accudienza ) e il calo strutturale del 15% di ore lavorate per l’ assistenza domiciliare e del 5% per l’accudienza. L’Ancora non fornisce il numero di lavoratori/trici ( un centinaio ) che in questo anno hanno lasciato l’azienda per le peggiorate condizioni di lavoro e per il clima interno sempre più repressivo.
L’Ancora inoltre nella comunicazione lamenta la mancata conferma delle varie intese raggiunte dall’estate 2011 all’aprile 2012 con le organizzazioni sindacali firmatarie, l’ultima quella del 10 Aprile 2012. Queste intese avrebbero avuto come obiettivo quello di rimodulare i tempi di lavoro individuale con conseguente riduzione dell’orario di lavoro e del salario dei lavoratori/trici. E’ appena il caso di ricordare che queste intese non hanno mai avuto il voto favorevole della maggioranza dei lavoratori/trici, né le burocrazie sindacali hanno agito secondo i principi della democrazia sindacale.
Queste intese in effetti avevano come obiettivo quello di salvaguardare i profitti della Cooperativa Ancora, coprire le responsabilità della Giunta del Comune di Venezia per non aver voluto trovare le risorse necessarie a fronte dei tagli operati dal governo nazionale e regionale ( azzeramento dei fondi statali per le persone non autosufficienti, taglio dei trasferimenti statali ai Comuni, ritardo nel saldo di 1,3 miliardi stanziati per il 2011 da parte della Regione ) e scaricare queste politiche di tagli lineari sui lavoratori e sugli utenti ( circa 1200 anziani e 200 disabili ). Infatti l’Ancora, pur avendo piena coscienza del taglio al monte ore massimo al momento della stipula del contratto d’appalto, non ha rinunciato allo stesso, fiduciosa nella possibilità di mantenere i profitti.
I lavoratori e le lavoratrici di Ancora hanno dimostrato con la autorganizzazione, la mobilitazione e la lotta continuata la ferma volontà di difendere questo servizio essenziale per la parte più debole della cittadinanza e con esso i posti di lavoro, i diritti e i salari dei lavoratori/trici. Essi hanno più volte chiesto una reale discussione sullo stato della cooperativa e del servizio nell’ambito di una vera democrazia sindacale. Questa richiesta è stata spesso rifiutata con arroganza dalla burocrazia sindacale.
E’ evidente che la dirigenza della Cooperativa Ancora se continua nella sua incapacità a gestire il servizio ed assicurare una prospettiva occupazionale, deve semplicemente farsi da parte, rinunciando all’appalto; mentre la Giunta del Comune di Venezia deve trovare le risorse necessarie, magari tagliando dal lato della speculazione, a risolvere la grave situazione dell’assistenza territoriale.

Il Partito Comunista dei Lavoratori è al fianco dei lavoratori/trici in questa dura e difficile vertenza, nel contempo chiede a tutte le forze della sinistra sindacale, politica e di movimento di rompere ogni subalternità con la Giunta Orsoni e sostenere questa lotta dal lato dei lavoratori e dell’utenza. In ogni caso il PCL si impegna a sostenere la lotta ad oltranza per la difesa dei posti di lavoro, dei diritti e dei salari; per un servizio di assistenza e di accudienza di qualità attraverso l’incremento del monte ore. Se le aziende cooperative non sono in grado di garantire questo servizio è arrivato il momento di assicurarlo attraverso l’incorporazione dei lavoratori/trici nell’organico del Comune che dovrà assumersi la piena gestione di questo servizio essenziale, garantendone la qualità.

Sez. "Pietro Tresso ( Blasco )" - PCL VENEZIA

LE ELEZIONI DEL 17 GIUGNO IN GRECIA

22 Giugno 2012

POLARIZZAZIONE ED IMPASSE: CRESCITA DELLA SINISTRA, VITTORIA DI PIRRO PER LA DESTRA

di Savas Michael Matsas ( ATENE 18-VI-2012 ) 

La destra di Nuova Democrazia ha riportato, nelle elezioni greche del 17 giugno, una vittoria di Pirro, con un vantaggio molto ristretto rispetto al secondo partito, la riformista Syriza: la Destra ha ottenuto circa il 30% ( che non gli permette di formare da sola una maggioranza di governo ) e la sinistra riformista circa il 27% ( dal 17% del 6 maggio ). Questo “successo” estremamente limitato e non incoraggiante della Destra giunge nonostante una gigantesca campagna nazionale ed internazionale di intimidazione del popolo greco ed a favore di Nuova Democrazia, condotta da tutti i media borghesi internazionali e nazionali così come dall’FMI e Lagarde, dalla Germania della Merkel e Schaeuble, da Barroso, Oli Ren e Commissione UE, da Junker, il presidente dell’Eurogruppo, dallo stesso Obama e dalla sua amministrazione. Sebbene i partiti pro-memorandum ( Nuova Democrazia, PASOK, la Sinistra liberaldemocratica ) possano formare una coalizione di governo sostenuta da una maggioranza parlamentare ( grazie anche all’antidemocratica legge elettorale che da al primo partito un premio di 50 seggi ), la maggioranza degli stessi elettori ha votato per i partiti anti-Memorandum.
La svolta a sinistra della classe operaia e delle masse popolari nella loro opposizione alla draconiana austerità imposta dall’odiata troika dell’UE/BCE/FMI, che si era già espressa il 6 maggio, continua ancora proiettando SYRIZA al secondo posto raggiunto dall’Opposizione Ufficiale con, questa volta, una percentuale molto più alta.
La polarizzazione delle forze di sinistra anti-Memorandum si è concentrata intorno a SYRIZA. Lo stalinista KKE che ha condotto una campagna elettorale isterica, chiamando il popolo greco a “correggere i propri errori ed il suo voto del 6 maggio” e facendo di SYRIZA il proprio obiettivo principale, se non esclusivo, è stato abbattuto dai risultati elettorali, perdendo metà dei propri voti e precipitando all’ultima posizione tra i partiti parlamentari, con un pessimo 4.5% ( ottenuto solo nel 1994, nel periodo immediatamente successivo al collasso dell’URSS e dopo due scissione del KKE nell’1989 e nel 1991 ). Il fronte centrista ANTARSYA è stato letteralmente polverizzato precipitando dall’1.2% del 6 maggio allo 0.3% del 17 giugno!
In quest’ultimo caso, le ragioni sono politiche e non limitate alla pressione della travolgente ondata in direzione di SYRIZA. Durante le discussioni che l’EEK ha avuto con ANTARSYA prima delle elezioni del 17 giugno, esplorando le possibilità di un blocco elettorale, abbiamo insistito su una valutazione obbiettiva della nuova situazione politica dopo il 6 maggio, sulla necessità di evitare tanto una capitolazione opportunistica nei confronti di SYRIZA quanto una cecità settaria verso il processo politico tra le masse che ha portato alla sua ascesa; su tali basi ponemmo solo tre condizioni: abbiamo proposto di includere nel programma due punti cruciali – quello sulla lotta per un governo dei lavoratori, e sulla necessità di contrapporre all’UE imperialista la lotta per gli Stati Socialisti Uniti d’Europa – e, terzo, di poter mantenere la nostra identità politica e la nostra indipendenza citando il nostro nome a fianco a quello di ANTARSYA nelle schede elettorali. I leader di ANTARSYA hanno risposto che erano generalmente d’accordo con i punti politico-programmatici ma rifiutavano per “ragioni tecniche e politiche” di apporre il nostro nome nelle schede. Così le trattative sono fallite. Malgrado ciò, l’EEK decise di dare un voto critico ad ANTARSYA, facendo fronte unico con coloro che nelle sue file si opponevano alla capitolazione opportunistica nei confronti di SYRIZA ed accettavano i nostri punti programmatici.
Ma in realtà ANTARSYA ha fatto l’esatto opposto di ciò che avevamo discusso durante le trattative. Sono divisi al loro interno e paralizzati tra forze apertamente pro-SYRIZA e anti-SYRIZA; le forze pro SYRIZA ( che hanno fatto naufragare il blocco con l’EEK ) non hanno nascosto il loro opportunismo verso i riformisti, e le forze anti-SYRIZA hanno seguito piuttosto una linea settaria, non molto differente da quella dello stalinista KKE. Da un punto di vista programmatico, si dichiaravano per “l’accettazione” dei punti programmatici dell’EEK sul potere dei lavoratori e l’unione socialista dell’Europa in alternativa alla dissoluzione dell’UE: nel materiale elettorale e nei principali comizi, con qualche eccezione individuale in alcuni articoli e discorsi, l’urgenza della lotta per il potere dei lavoratori è stata ignorata mentre la linea dell’uscita dall’UE e dell’abbandono dell’euro, senza l’alternativa degli Stati Socialisti Uniti d’Europa, era indistinguibile da quella del KKE.
L’appello ad una rottura dell’euro e al ritorno ad una dracma ( svalutata ), all’interno del sistema capitalista, sia nel caso del KKE che di ANTARSYA, si scontra totalmente con la volontà della grande maggioranza del popolo greco, che è ostile all’UE a causa delle sue misure d’austerità che distruggono i propri standard di vita ma ciononostante vede il ritorno ad una dracma svalutata come il culmine dell’attuale catastrofe. Un programma per una soluzione rivoluzionaria socialista alla bancarotta del sistema capitalista e per gli Stati Socialisti Uniti d’Europa non è astratto propagandismo ma un compito urgente che deve essere agitato dall’avanguardia tra le masse in lotta.
L’assenza di tale prospettiva è stata usata dalla classe dominante nella sua campagna d’intimidazione non solo contro il KKE e ANTARSYA ma anche contro la stessa SYRIZA. Tsipras e SYRIZA cercano un compromesso impossibile, il rigetto del Memorandum senza una rottura con l’UE e l’euro, e senza rompere la struttura del sistema capitalista. Le borghesie greca ed europea ed il loro personale politico sostenuti da una violenta campagna dei mass media hanno presentato la possibile vittoria elettorale di SYRIZA e la formazione di un Governo della Sinistra ad Atene come il preludio della famosa “Grexit”, l’automatica espulsione dall’UE e l’uscita dall’euro. A dispetto di ogni protesta di Tsipras e SYRIZA per affermare l’opposto, per affermare la loro fedeltà all’UE e all’euro, il loro conciliazionismo, sempre più marcato nel corso della campagna elettorale, codificato anche nel loro programma elettorale rinnovato, che rispettava il capitalismo, l’euro, l’UE, e persino l’appartenenza alla NATO della Grecia, è stato percepito da sempre più persone perlomeno come una vaga aggiunta esacerbandone la loro insicurezza. Così il fatto che SYRIZA non abbia conquistato la posizione di primo partito alle elezioni di giugno come sperava, non si può spiegare solo con le enormi pressioni che certamente l’imperialismo e la classe dominante greca hanno esercitato. In una situazione di crisi sistemica senza soluzione e di approfondimento della polarizzazione sociale, più un polo politico diviene conciliante e più si indebolisce quando il polo contrapposto diventa più radicale ed estremamente violento nella sua opposizione.
Questa è una lezione politica sfruttata dagli stessi fascisti. La nazista “Alba Dorata” è riuscita a conservare la sua elevata percentuale del 7% non malgrado, ma grazie al suo comportamento estremamente provocatorio dopo il 6 maggio, l’escalation dei suoi pogrom criminali contro gli immigrati, e la dimostrazione di violenza predeterminata da parte di un membro dirigente dei Nazi contro due deputate di sinistra durante la trasmissione della stazione televisiva ANTENNA TV. Naturalmente, tutta questa violenza nazista resta impunita grazie alla protezione della polizia e dei servizi di sicurezza che lavorano insieme in armoniosa cooperazione con questi gangster. I partiti borghesi ed i media li coprono “condannando ugualmente entrambi gli estremisti, di destra e di sinistra”, malgrado la sinistra sia, anzi, estremamente legalista e rispettosa del sistema democratico parlamentare borghese.
La rapida disintegrazione della piccola borghesia, la disoccupazione di massa di una gioventù senza un futuro e dal miserabile presente, lo screditato parlamentarismo, la politica conciliatrice della Sinistra di sistema, e l’assenza di una Sinistra rivoluzionaria antisistema, irreconciliabile, forte, profondamente radicata tra le masse della classe lavoratrice, aiuta i controrivoluzionari a camuffarsi da “antisistema”.
La mobilitazione di simili reparti d’assalto da parte della classe dominante è un chiaro segnale d’allerta che si avvicina in Grecia il momento della verità: lo storico scontro tra rivoluzione sociale e controrivoluzione.
La crisi di potere politico, che è emersa nelle precedenti elezioni di maggio, quando entrambi i partiti borghesi che hanno governato la Grecia dal 1974, Nuova Democrazia e il PASOK, sono collassati e si è manifesta una poderosa ascesa della sinistra con la crescita di SYRIZA al secondo posto, non è stata risolta, benché il vuoto di governo sarà colmato, ora, da una coalizione dei ruderi del vecchio sistema borghese bipartisan più i “volenterosi alleati” di una  (non tanto ) Sinistra ( non tanto ) Democratica.
Sarà un governo borghese molto debole ed eterogeneo, nel mezzo di una bancarotta capitalistica generalizzata che si sta ora estendendo a Spagna, Italia, a tutta l’Europa ed internazionalmente. Dovrà affrontare una forte Opposizione Ufficiale di Sinistra, e soprattutto un popolo devastato, che è totalmente ostile all’attuazione del memorandum che è il vero programma su cui è servilmente impegnato il nuovo governo, come Samaras, leader di Nuova Democrazia, ha detto per prima cosa nella sua prima dichiarazione immediatamente dopo la sua “vittoria” elettorale … Non c’è dubbio che cercheranno di attuare tutti i loro impegni con l’UE e l’FMI, cioè nuovi enormi tagli da 11,5 miliardi di euro, nuove privatizzazioni ecc. E lo faranno con la forza, attraverso la repressione statale e parastatale. Un governo debole può essere molto brutale e pericoloso proprio per la sua debolezza e le sue caratteristiche semi-bonapartiste.
Nessuno crede che sarà un governo molto duraturo. La crisi del potere politico ha come sua origine la bancarotta del capitalismo e la crescente incapacità di governare delle classi dominanti. Con o senza un governo borghese, la Grecia resta ingovernabile. I lavoratori ed il movimento polare devono prepararsi politicamente, programmaticamente, organizzativamente: autorganizzazione delle masse in assemblee popolari, Centri di Lotta dei Lavoratori, Squadre Operaie di Difesa contro i fascisti, per un Fronte Unico che schiacci il Memorandum ed il governo capitalista del Memorandum dei sostenitori della Troika, per il ripudio del debito, la nazionalizzazione delle banche e dei settori chiave dell’economia senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori, per un Piano di Emergenza di salvataggio del popolo, che solo un governo dei lavoratori ed il potere dei lavoratori possono attuare, alleati con i lavoratori europei che lottano per distruggere l’UE imperialista e costituire gli Stati Socialisti Uniti d’Europa.
Dobbiamo rivolgere questo programma in ogni lotta a tutta la sinistra, compresa la base di SYRIZA, per raggruppare gli elementi più combattivi della classe operaia e della gioventù.
Questa è la linea generale per i militanti dell’EEK, e dell’intera avanguardia rivoluzionaria.

traduzione a cura di G.S. - PCL SASSARI

IL PCL ADERISCE ALLO SCIOPERO E ALLE MANIFESTAZIONI DEL 22 GIUGNO

20 Giugno 2012

L'attacco concentrico del padronato e del governo contro il mondo del lavoro segna un passaggio decisivo con l'azione di smantellamento dell'articolo 18, l'umiliazione degli “esodati”, la riduzione delle protezioni sociali, la nuova offensiva contro il pubblico impiego, la sanità, le ferrovie, i servizi.

L'avanzata di questo attacco è resa possibile dalla connivenza vergognosa della CGIL, che pur di coprire Bersani e il PD, è giunta a revocare persino formalmente l'indicazione virtuale di “sciopero generale” avanzata due mesi fa: una indicazione peraltro unicamente funzionale a rimuovere il movimento di lotta a difesa dell'articolo 18 e a spezzare la dinamica di uno sciopero generale vero e di massa.

Tanto più in questo quadro, lo sciopero e le manifestazioni indette a Roma e Milano dal sindacalismo di base per il 22 Giugno rappresentano, al di là dei loro limiti, l'unica azione di contrasto oggi in campo contro governo e padronato e dunque un riferimento importante per l'avanguardia di classe.
Il PCL e i suoi militanti parteciperanno alla giornata di mobilitazione portandovi la propria proposta generale: quella di una svolta unitaria e radicale di lotta del movimento operaio attorno ad un programma unificante, nella prospettiva di un governo dei lavoratori, unica vera alternativa.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

IL PCL ROMANO HA OCCUPATO NEI GIORNI SCORSI UNO SPAZIO

20 Giugno 2012

SPAZIO APERTO ROBERTO SCIALABBA

Un governo di ministri milionari, al soldo di Confindustria e banche, sta rapinando il mondo del lavoro e la popolazione povera: distruzione delle pensioni d'anzianità, elevamento dell'età pensionabile, smantellamento dell'articolo 18, IMU sulla prima casa, saccheggio della sanità pubblica...

Il risultato è che mentre i profitti trimestrali delle banche raggiungono cifre da capogiro, aumenta la disperazione sociale dei lavoratori.

Tutti i principali partiti -dal PDL al PD- continuano ad abbracciare il governo di Confindustria e banche e a votare le sue misure di rapina. La ragione è semplice: sono tutti sul libro paga di industriali e banchieri, e tutti si contendono la loro rappresentanza e i loro favori ( e spesso le loro mazzette ). Chi può meravigliarsi della nausea popolare verso partiti che sommano i propri privilegi istituzionali e la propria corruzione col sostegno alla rapina dei ricchi contro i poveri?

Diciamo basta!!!

Il nostro obiettivo è quello d'opporci come partito a questa politica e come spazio d'opporci socialmente a queste politiche interagendo con il popolo del quartiere. Rendiamo fruibile questo spazio chiuso da 27 anni!

Questi i nostri programmi che da subito, dovrebbero partire:

- centro antiviolenza per le donne e gblt

- corsi popolari di matematica, fisica e francese.

- spazio per la socializzazione dei Giovani.

PER INFO

PASSATE IN VIA CALPURNIO FIAMMO 136,

SPAZIO APERTO ROBERTO SCIALABBA
PCL ROMA

IL COMPAGNO PICCARDI INTERVIENE SULLA PIAGGIO E SMASCHERA L'INETTITUDINE DEL PD FINALESE

19 Giugno 2012

PROGETTO PIAGGIO, DIVISIONI A SINISTRA

Ancora polemiche a sinistra sul futuro delle aree Piaggio.
Interviene Matteo Piccardi ( PCL ):"Il PD, seconda forza consigliare, lancia un appello per smuovere il progetto Piaggio, chiedendo verità e dicendosi preoccupato per l'intera vicenda. In realtà denuncia tutta la sua debolezza politica e la sua inconsistenza locale. Dopo avere, infatti, sostenuto a ogni costo l'operazione immobiliare finalese e il trasferimento a Villanova della fabbrica cerca ora, di fronte alle difficoltà che già nel 2008 il PCL anticipava, di smarcarsi dall'eventuale fallimento puntando il dito sulla precarietà del rilancio industriale e occupazionale e sulle lacune urbanistiche del progetto.
Perchè non si rivolge direttamente ai suoi stessi dirigenti al governo della Regione, Miceli, Burlando, sponsor e piloti della più grande speculazione immobiliare del nord ovest, per ottenere tempi certi, investimenti ed esercitare pressioni adeguate, anziché chiedere risposte a mezzo stampa?".

Articolo del 19 giugno 2012 del quotidiano LA STAMPA
di Augusto Rembaudo

VOLANTINO SULLO SCIOPERO DEL 18 GIUGNO DELLA FINCANTIERI STABIESE

18 Giugno 2012

E' TEMPO DI LOTTARE !
La perdurante crisi economica aggrava sempre più le condizioni di vita di migliaia di lavoratori, vessati da ingenti misure di austerità da parte del Governo Monti – Napolitano, le quali si traducono in: tasse (IVA, IMU, accise sui carburanti), aumento dell’età pensionabile, cancellazione dell’articolo 18 e dello stesso Statuto dei Lavoratori. Tutto ciò allo scopo di poter ripagare la fiducia dei detentori di debito pubblico: le grandi banche e le grandi industrie, perfettamente rappresentate sia da questo Governo sia dalle forze politiche del centrodestra e del centrosinistra.
È tempo di radicalizzare ed unire la lotta!
La sciopero, come arma di difesa fondamentale della classe operaia nella sua lotta contro i diktat imposti dai padroni, è oggi più che mai indispensabile!
Il (primo) passo di quest’oggi deve necessariamente condurre verso una prospettiva ed un percorso di più larga partecipazione fra gli stessi lavoratori che ponga un argine a quella valanga di micidiali attacchi che provengono da Governo, Banche e Confindustria. Quest’argine si chiama: SCIOPERO GENERALE AD OLTRANZA fino al ritiro di tutte le massacranti misure d’austerità!
Affiancando a questo un programma che tuteli realmente la classe lavoratrice:
Contro la disoccupazione proponiamo la “scala mobile dell’orario di lavoro” (suddivisione tra tutti/e i/le lavoratori/trici potenziali, attualmente occupati/e o disoccupati/e, del lavoro disponibile a parità di salario);
Un recupero su salari e pensioni attraverso l’aumento uguale per tutti i lavoratori e le lavoratrici di almeno 300 euro netti mensili;
Un salario minimo intercategoriale di almeno 1500 euro, totalmente detassati;
L’esproprio senza alcun indennizzo per i padroni delle aziende che licenziano, inquinano o sfruttano lavoro nero e la loro nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori.

Sez. "ROSA LUXEMBURG" - PCL NAPOLI

OCCUPARE LA FIAT DI TERMOLI!

16 Giugno 2012

OCCUPARE LA FIAT TERMOLI
FINO ALL'IGNOBILE
DECURTAZIONE SALARIALE

La Fiat di Termoli, a quanto pare, non ha esitato a seminare il terrorismo psicologico contro i lavoratori che non si sono piegati al ricatto del modello di supersfruttamento fascista-neo corporativo  di Marchionne: in modo del tutto illecito ed arbitrario, attraverso l’espediente diinterpretazioni alquanto ridicole del CCNL, ha recapitato a tutti ilavoratori della FIOM, una lettera in cui gli si negano varie voci contrattuali per una somma ci circa ben 250 euro mensili.
Forte della sua proprietà privata dei mezzi di produzione frutto del lavoro operaio, il padrone ha avuto questa reazione violenta “a caldo”, a seguito della vittoria della FIOM per la recente sentenza del Tribunale di Larino, che condanna per condotta antisindacale la Fiat di Termoli,riconoscendo il diritto di rappresentanza aziendale della Fiom conl’ultrattività del CCNL 2008.
Come hanno già spiegato i compagni della FIOM tale inaudita ed arbitraria decurtazione salariale atto è totalmente fuorilegge, poiché l’ultrattività  del CCNL del 2008, nel garantire la rappresentatività alla FIOM esclusa dal successivo contratto firmato con i sindacati gialli, non comporta alcuna decurtazione salariale; infatti continua chiaramente a trovare applicazione anche nei confronti degli iscritti FIOM la clausola contrattuale per cui le parti “non hanno inteso sostituire le condizioni, anche di fatto, più favorevoli al lavoratore attualmente in servizio, le quali continueranno ad essere mantenute ad personam”.
Inciso: quest’ennesimo atto di violenza padronale, dovrebbe ancor di più spingere i lavoratori a cancellarsi dalla CISL, dalla UIL, dell’UGL e da tutti quei sindacalisti gialli che hanno appoggiato Marchionne nell’azione di ricatto contro i lavoratori; magari seguendo il buon esempio che diedero gli operai con i famosi “fatti di Piazza Statuto” quando, a Torino, nel 1962 assediarono la sede della UIL firmataria di un accordo capestro separato con la Fiat. Nacque una grande azione e una grande stagione di lotte e di scioperi veri che portò a migliorare le condizioni dei lavoratori. E’ questo che serve oggi, anche alla Fiat di Termoli.
A questo ennesimo atto violento padronale, infatti, occorre rispondere con un grande risveglio sociale della classe operaia; non può che rispondersi con una forza uguale e contraria perché il padrone si ferma solo davantialla forza della lotta operaia, sale della vera democrazia.
Oltre alle debite azioni legali innanzi al Tribunale del Lavoro che la FIOM ha giustamente annunciato, occorrerebbe organizzare l’occupazione ad oltranza della Fiat di Termoli sino al ritiro delle infami lettere discriminatorie ed inaudite che decurtano il salario dei lavoratori iscritti alla FIOM, con contestuali presidi anche sotto i palazzi del governo di Isernia e Campobasso complice di Marchionne, appoggiato dal PD, dal PDL e dal terzo polo. Tutta la sinistra sindacale e politica molisana è chiamata a lavorare per questa piattaforma di lotta in appoggio agli operai della Fiat di Termoli.
Ed è perciò anche tempo iniziare a legare, anche da Termoli, questa battagliaimmediata, alla più generale rivendicazione che occorre diffonderein tutta Italia: nazionalizzarela Fiat senza indennizzo per i grandi azionisti e sotto il controllodemocratico dei lavoratori, con contestuale apertura dei libricontabili e realizzazione di un nuovo piano industriale di rilanciodella produzione.

PCL MOLISE

SOTTOSCRIVI IL "PROGRAMMA PER LA RINASCITA DI POGGIO"

15 Giugno 2012

PROGRAMMA PER LA RINASCITA DI POGGIO

I. Il ripristino dell'agibilità e il rilancio del campo di calcio a 7 in terra con i seguenti interventi e progetti:
  • la palificazione o altri idonei lavori di rinforzamento delle fondamenta della parte del campo a rischio cedimento e di pericoli per l'abitazione situata di fronte;
  • la risistemazione del terreno con lavori di appianamento e la rimozione di sterpaglie ed erbacce;
  • la pavimentazione in sintetico del terreno da gioco con materiale che sia resistente nel tempo e ai diversi fattori climatici, che comporti bassi costi di manutenzione e che non sia dannoso per la pelle, dotando, inoltre, la struttura dei necessari impianti d'irrigazione;
  • il recupero in perfette condizioni degli spogliatoi, delle cabine di riscaldamento e per l'illuminazione del campo;
  • la certificata garanzia da parte del Comune di una verifica mensile degli Uffici tecnici competenti sulla conformità delle condizioni della struttura alle norme di sicurezza vigenti;
  • la fondazione di una società calcistica inquadrata all'interno di una Polisportiva della frazione, su iniziativa popolare e con il sostegno di fondi comunali per alleggerire le spese di gestione, calmierare i costi di iscrizione per figli di lavoratori e disoccupati e provvedere a regolamentare il campo e a dotare la struttura dei necessari servizi e attrezzature in conformità a quanto stabilito dalla Federazione sportiva competente;
  • il ripristino del campo, come luogo in cui svolgere la festa patronale;
  • l'organizzazione su iniziativa popolare di attività sportive di dopolavoro e di tornei amatoriali, istituendo per questi ultimi premi e quote di partecipazione;
  • disciplinare la pubblica accessibilità in base alle attività ivi programmate.
II. La riapertura della bocciofila, effettuando i seguenti lavori:
  • di pulizia della pista da gioco;
  • di riassestamento dell'intera recinzione;
  • di recupero del capannone accanto, fine all'insediamento di un circolo autogestito da/per pensionati;
  • di messa a norma di sicurezza dell'intera struttura.
III. Il completamento dei lavori del Parco di Via Banchette Napoleoniche entro e non oltre sei mesi ( dalla presentazione del suddetto programma ai soggetti interessati ) provvedendo:
  • all'individuazione, fine a riattivare immediatamente il cantiere, di una soluzione tecnica al problema riscontrato dagli Uffici tecnici competenti del Comune e che ha determinato la sospensione dei lavori;
  • successivamente alla realizzazione del progetto, la certificata garanzia da parte del Comune di un servizio di opera di manutenzione ordinaria costante e straordinaria tempestiva, con l'assunzione di uno o più custodi ( esclusivamente residenti della frazione di Poggio ) che fungano da supporto per immediate segnalazioni;
  • la rivalorizzazione, a lavori conclusi, di tale area con attività, organizzate anche su iniziativa popolare, dedicate a famiglie e anziani o attinenti ai programmi educativi e didattici di asilo e scuola elementare della frazione.
IV. La rivalorizzazione dell'area dei campetti di Strada Caravelli con i seguenti interventi e progetti:
  • il recupero di tutti gli spazi verdi dell'area ( affinché siano finalmente praticabili dalle famiglie ) e il ripristino dell'agibilità del campetto da calcio a 5 con la messa a norma di sicurezza della rete perimetrale, la risistemazione delle porte da gioco e una nuova pavimentazione in sintetico del terreno da gioco, con materiale che sia resistente nel tempo e ai diversi fattori climatici, che comporti bassi costi di manutenzione e che non sia dannoso per la pelle, dotando, inoltre, la struttura dei necessari impianti d'irrigazione;
  • il recupero del piccolo Auditorium, indirizzandone l'uso alla programmazione da parte della scuola elementare e dell'asilo e con il contributo della comunità, di attività ludico-educative per i bambini;
  • l'organizzazione su iniziativa popolare sia per il campetto da calcio a 5 sia per quello bivalente (basket/pallavolo), di attività sportive di dopolavoro e di tornei amatoriali, istituendo per questi ultimi premi e quote di partecipazione;
  • rendere l'area utilizzabile per attività scolastiche ricreative;
  • la fondazione di una società di calcio a 5 inquadrata all'interno di una Polisportiva della frazione, su iniziativa popolare e con il sostegno di fondi comunali per alleggerire le spese di gestione, calmierare i costi di iscrizione per disoccupati e bassi redditi e provvedere a regolamentare il campo e a dotare la struttura dei necessari servizi e attrezzature in conformità a quanto stabilito dalla Federazione sportiva competente;
  • disciplinare la pubblica accessibilità in base alle attività ivi programmate.
V. Miglioramento e la messa a norma ai fini della sicurezza stradale della viabilità, con:
  • l'installazione di una segnaletica stradale indicante in maniera precisa la collocazione delle aree parcheggi situate ai margini della frazione;
  • l'ampliamento della rete di illuminazione pubblica lungo tutte le strade accessibili al traffico veicolare;
  • un'opera di sistemazione delle mura in pietra a ridosso della Strada Grossi Bianchi, provvedendo a bloccare permanentemente i massi che le compongono, al fine di evitare qualsiasi pericolo della caduta dei massi stessi e i conseguenti rischi per l'incolumità di pedoni e automobilisti e d'interdizione del traffico;
  • un piano di lavori di asfaltatura, con materiali che assicurino una buona tenuta, di tutte le strade accessibili al traffico veicolare;
  • la ricollocazione degli spazi per la raccolta rifiuti in aree non distanti dalle abitazioni e, se a ridosso della strada, in banchine opportunamente spaziose.
VI. La riqualificazione del Borgo storico con i seguenti interventi e iniziative:
  • il recupero di tutti gli edifici che necessitano di lavori di ristrutturazione e di imbiancatura;
  • il recupero della pavimentazione originaria di tutte le vie interne del Borgo storico;
  • l'inclusione del Borgo della frazione, negli elenchi dei luoghi di interesse storico presenti a Sanremo, contenuti in pieghevoli, cartine o altro materiale turistico-informativo prodotto dal Comune;
  • la pubblicizzazione del Borgo storico nell'ambito di tutte le iniziative promozionali finanziate dal Comune;
  • la rimozione o conversione ad altro uso rispetto a quello precedente o al disuso attuale, dell'edificio degli ex-lavatoi situato ai margini del Borgo storico;
VII. La rimozione immediata dell'antenna Wind, sottostando alla sacrosanta volontà popolare contraria alla sua installazione e già ampiamente espressa in più.
VIII. Il recupero dei giardinetti di Strada Grossi Bianchi e di La Guardia.
IX. La completa ristrutturazione delle mura perimetrali del cimitero.
X. Il recupero della pineta di Via Firenze, provvedendo, da subito, a risollevarla dall'attuale stato di abbandono, mentre per il futuro e da parte del Comune, la certificata garanzia di un servizio di opera di manutenzione ordinaria costante e straordinaria tempestiva, con l'assunzione di uno o più custodi ( esclusivamente residenti della frazione di Poggio ) che fungano da supporto per immediate segnalazioni.
XI. L'ampliamento della rete dei servizi operanti sul territorio con:
  • il reinsediamento della Biblioteca comunale nel centro della frazione;
  • il ripristino dell'ufficio ASL;
  • l'apertura di un consultorio familiare e di un ambulatorio funzionale a cure urgenti e ordinarie.
XII. L'ampliamento della rete di illuminazione pubblica in tutti i luoghi e vie ( dal centro alle aree più marginali della frazione ) che attualmente ne sono privi.
XIII. L'occupazione di tutti gli spazi pubblici attualmente in disuso, per l'organizzazione su iniziativa popolare di attività sociali, educative e ricreative per il dopolavoro, giovani, famiglie e anziani.
XIV. Ulteriori e dovuti interventi per rilanciare l'economia e il lavoro nella frazione di Poggio:
  • la ripresa delle produzioni agricole e floricole in tutti i terreni attualmente incolti, mediante la creazione su iniziativa popolare di un consorzio di coltivatori diretti e l'istituzione corsi di formazione, fini all'inserimento di tale settore lavorativo, per giovani disoccupati;
  • l'insediamento di un ostello ( struttura ricettiva attualmente inesistente a Sanremo ), funzionale a sviluppare da questa attività un indotto economico fondamentale per la frazione;
  • l'obbligo di assunzione a tempo indeterminato di due disoccupati residenti di Poggio, come clausola imposta dal Comune, per ogni ditta operante con appalti pubblici per progetti edilizi e servizi nella frazione, senza che nessuna di queste licenzi i dipendenti già facente parte dei propri organici.
XV. A “restituzione parziale” da parte del Comune di Sanremo per i danni provocati dall'incuria della Giunta attuale e di quelle precedenti, per la cittadinanza residente nella frazione di Poggio si pretende:
  • il rimborso dell'IMU sulla prima abitazione, attività commerciali e piccoli possedimenti ad uso agricolo e della Tarsu pagata negli ultimi cinque anni per le medesime proprietà;
  • l'autorizzazione ai già liberamente costituitisi, su iniziativa popolare e del Partito Comunista dei Lavoratori, Gruppi di Lavoro Volontario ad operare, in base a criteri di competenza e in conformità alle norme di sicurezza vigenti, in interventi rapidi di recupero dei luoghi o strutture attualmente in stato di totale o parziale abbandono, nella conduzione di attività sociali rivolte ai giovani, lavoratori e anziani, e in funzione di monitoraggio fine alla difesa e alla preservazione ambientale del territorio;
  • in sostituzione agli effimeri strumenti civico-consultivi di emanazione comunale, il riconoscimento nelle sue funzioni esecutive e rappresentative degli interessi della comunità poggese, di qualsiasi Comitato o altro organismo liberamente e democraticamente formatosi su iniziativa popolare, avente uno Statuto e rivendicante la gestione diretta delle risorse comunali messe a disposizione, dell'organizzazione di eventi e di tutti gli spazi e strutture di interesse collettivo presenti nella frazione.

Cellula di Poggio - PCL SANREMO

LA CELLULA AZIENDALE PCL SULL'ATTUALE DRAMMA DEL CASINO'

12 Giugno 2012

COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI

La Casino Sanremo S.p.A., voluta dall'allora amministrazione Bottini per gestire in nome e per conto del Comune solo ed esclusivamente le attività di gioco e lasciando tutto il resto in appalto agli amici degli amici, è certamente avviata sulla strada del fallimento economico, nonostante la Casa da gioco conservi un margine di utile di alcuni milioni che si continua ad assottigliare grazie all'incisivo lavoro del management della Casa da gioco stessa.

Pare, inoltre, che i costi per oneri fiscali della stessa S.p.A. ammontino a circa cinque milioni.

La Giunta Zoccarato ed il Consiglio comunale non sono stati in grado di fare le scelte necessarie per rilanciare questa azienda pubblica fondamentale per tutta l'economia cittadina.

In pochi anni sono andati perduti oltre 200 posti di lavoro, mentre il costo del personale rimane elevato sopratutto a causa dei continui ricorsi al lavoro somministrato dalla prediletta Adecco ed al non sempre giustificabile lavoro straordinario.

Addirittura, l'Amministrazione comunale adduce la crisi di incassi del Casino per giustificare l'aumento criminoso della Tarsu, l'introduzione dell'addizionale e l'adeguamento dell'Imu al massimo consentito, colpendo irreparabilmente lavoratori e tutte le attività produttive.

La colpa della crisi è di chi ha malamente ( e non andiamo oltre ) amministrato il bene pubblico e che ora addita i lavoratori della Casa da gioco, per quanto con un reddito superiore alla media, come i responsabili di tutti i mali.

Per anni la Casa da gioco e' stata catalizzatore e motore dell'economia cittadina, contribuendo a riempire hotel e ristoranti ed organizzando importanti eventi.

Qualcuno ha fatto in modo che questo circuito virtuoso si interrompesse e che la Casa da Gioco venga, ora, vista solo come un nemico dei cittadini ed un'azienda in perdita, anzi un costo per la collettività.

Dal 1997 al 2011 la Casa da gioco ha incassato 1 miliardo e 322 milioni di euro benché la città nel suo complesso e molti settori della sedicente "società civile" remassero in tutti i modi contro di essa, e nonostante l'operato quantomeno dubbio dei molti dirigenti e direttori che ne hanno retto il timone, pilotando l'azienda, spesso, come bucanieri.

Sarebbe ora che gli amministratori comunali rendessero conto alla cittadinanza di dove siano finiti gli oltre 750 milioni di euro che negli ultimi quindici anni circa, sono entrati nelle casse comunali dagli incassi della Casa da gioco. Per caso nel Palasport? Nel teatro comunale? In edilizia pubblica? Nella viabilità? Nella riqualificazione urbana delle frazioni?

Al sindaco Zoccarato, che si erge a paladino della trasparenza e dell'onesta, chiediamo come mai non renda ancora pubblici gli atti, segretati dall'Amministrazione Borea, sulla "sparizione" di oltre sette milioni nell'estate del 2006 sotto la gestione Lefebvre-Rigotti?

La cellula PCL del Casino di Sanremo chiede che finalmente questa gallina dalle uova d'oro finisca di essere spennata e che si investa seriamente per creare condizioni di sviluppo e nuova occupazione.

Deve essere chiaro a tutti le lavoratrici ed i lavoratori, ed ai cittadini sanremesi, che gli unici responsabili dell'aumento dell'Imu e dell'introduzione dell'addizionale comunale sono i poteri forti e i loro comitati d'affari di casta che governano il paese e le realtà locali, e che con le loro politiche liberiste e prive di lungimiranza si creano alibi su alibi per non pagare le loro colpe.

La colpa non viene, quindi, data alla fallimentare gestione della Casino SPA, ma ai "rapaci” ed “ingordi" dipendenti che non producono abbastanza e costano troppo.

Mentre la clausola contrattuale che concede 30.000 + IVA ad un manager alle dipendenze dell'Azienda, per aver redatto un penoso piano di impresa copiando e tagliando da quelli precedenti, fa parte dei normali costi produttivi ( Sic! ).

Vergogna e basta con i veri sprechi e i veri costi inutili!

A casa tutti gli attuali amministratori ed inchiesta pubblica sullo sperpero dei milioni e milioni di euro inghiottiti dai bilanci comunali!

Cellula del Casinò di Sanremo - PCL SANREMO 

SOLIDARIETA' AI LAVORATORI DELLA COOPERATIVA ALMA IN LOTTA A BASIANO

11 Giugno 2012

Anche oggi le forze dell'ordine hanno represso e manganellato dei lavoratori in lotta.
Questa mattina intorno alle 08.30 i lavoratori della COOPERATIVA ALMA, che erano in presidio permante davanti ai capannoni di Basiano, sono stati caricati e sgomberati.
Il conto finale e' di 14 operai feriti, tra questi qualcuno anche con lesioni gravi.



La Gartico Scarl e' una delle tante aziende, presenti a Milano e in tutta la Lombardia, che si occupa di logistica e in particolare di trasporti di alimentari per una grande catena commerciale, Il Gigante, e ha deciso tempo fa di interrompere il rapporto di lavoro con la cooperativa che fornisce il servizio di facchinaggio, la Alma Group di Peschiera Borromeo ( Milano ) che a sua volta ha deciso 89 licenziamenti, dichiarando l’impossibilità di ricollocare gli esuberi in altre attività del gruppo. Gli ex dipendenti, quasi tutti egiziani, sostengono però che il licenziamento è avvenuto proprio in un momento di lotta contro le ingiuste condizioni di lavoro alle quali sono sottoposti.
E' il solito giochino a cui abbiamo assistito negli ultimi anni: il sistema delle cooperative. Si sfrutta a piu' non posso manodopera e successivamente quando si trovano altri lavoratori da sfruttare, a piu' basso costo e senza sindacalizzazione, si procede con l'interruzione del rapporto di lavoro.
Come Partito comunista dei lavoratori condanniamo tali atteggiamenti e chiediamo:

- la riassunzione degli 89 lavoratori dell'Alma
- uno sciopero generale del settore delle cooperative
- la fine dello sfruttamnto e del caporalatro cooperativo


PCL MILANO

SCATTA ALLARME LIQUAMI ALLA DISCARICA DI BUSSANA

9 Giugno 2012
( Allarmante la condizione di alcuni terreni, ormai invasi dai liquami "sospetti". Servono analisi per fare chiarezza )

Il Portavoce Ferrando: "Il Sindaco deve intervenire al più presto"

DA ROMA LOTTA AI LIQUAMI DI BUSSANA

La direzione centrale del Partito Comunista dei Lavoratori si è attivata

( Non solo sostanze sospette, ma anche forti odori che hanno invaso le verdi campagna sopra Bussana )

SANREMO. "La realizzazione e la coltivazione della discarica di rifiuti solidi urbani in località Collette Ozotto di Bussana di Sanremo ebbe inizio nel 1975 sul versante sanremese della propaggine collinare a confine dei territori comunali di Taggia, a levante, e Sanremo, a ponente, ed è proseguita a partire dal 2003 anche sul versante appartenente al territorio comunale di Taggia. La discarica è situata ad una distanza dal litorale di circa 2 chilometri e ad una quota di circa 400 metri sul livello del mare. Da allora sono stati abbancati circa 800.000 metri cubi di rifiuti solidi urbani, nel periodo 1975 - 1992, e circa 440.000 dal 1997 ad oggi, per un totale complessivo di 1.240.000 metri cubi. Dal 1992 al 1997 non sono stati conferiti rifiuti perchè la discarica era chiusa. Le favorevoli condizioni del sito e le cautele costruttive hanno consentito che la coltivazione della discarica, dal 1975 ad oggi, fosse effettuata non solo senza rilevare una qualche interazione negativa con l'ambiente circostante, ma anche con il consenso delle amministrazioni locali".
Questo è il testo che troviamo nella pagina internet della Idro Edil, la società che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nella citata discarica. Ovviamente non è nostra intenzione entrare nel merito se quanto scritto sia corretto o meno ma è bene fare un piccolo punto della situazione in base alle testimonianze fotografiche pervenute in redazione, oltre all'appello del Partito Comunista dei Lavoratori che, da Roma, si è mosso per fare chiarezza sul grave danno ambientale che la valle sta vivendo in maniera quotidiana.
Marco Ferrando, portavoce nazionale del PCL ha evidenziato:"A seguito di ciò che si è potuto riscontrare dall'indagine svolta dai militanti della sezione, dopo essere stati allertati da alcuni abitanti della zona , il Partito Comunista dei Lavoratori con accorata apprensione preme i comuni di Sanremo e di Taggia ad individuare le cause che hanno determinato la presenza di liquami che potrebbero infiltrarsi nelle falde acquifere sotto i terreni situati attorno la discarica e la cui eventuale tossicità ( da dovere verificare con gli strumenti idonei ) potrebbe costituire un serio pericolo per la salute dei residenti di Bussana e non solo". Ha aggiunto:"Il Partito Comunista dei Lavoratori invita, dunque, il Sindaco, gli assessori competenti e le autorità preposte ad intervenire in tempi immediati a ricercare una soluzione al problema, sopratutto in relazione ai dati preoccupanti recentemente pubblicati dall'ASL imperiese che registrano un aumento di tumori nella Provincia e a seguito del forte disagio manifestato in questi ultimi giorni da comitati e associazioni territoriali". E in conclusione ha detto:"Il PCL nell'accogliere questa istanza collettiva, intende, quindi, offrire la propria disponibilità e supporto alla comunità bussanese, non ponendo alcuna remora nello schierarsi apertamente in prima fila per la difesa della salute pubblica e la tutela dell'ambiente".
Alcuni abitanti del posto e lo stesso PCL ci hanno raccontato di una situazione drammatica: quando piove infatti i liquami vengono a galla nel terreno e per limitare il disgustoso spettacolo i responsabili della discarica avrebbero installato delle trivellatrici che aspirano i liquami dal terremo.
Sessanta le persone che vivono nei pressi della collina che quotidianamente vedono passare per una strada stretta e pericolosa i camion della spazzatura che compiono, giornalmente, ben 500 viaggi. Per non parlare del cattivo odore, oltre al già citato danno ambientale per le coltivazioni.
Ci auguriamo che venga presa a cuore la salute di questa gente ma sopratutto che all'evidente inquinamento venga messo un freno, perchè in ballo c'è il benessere di tutti.

( Un appezzamento di terreno contaminato da sostanze al momento sconosciute. La discarica potrebbe avere "infettato" la terra )


PARLA MARCO FERRANDO
"LA LIBERAZIONE DELL'AMBIENTE PASSA PER LA LIBERAZIONE DEL CAPITALISMO"

"Il PCL vuole denunciare l'ennesima speculazione ambientale a danno non solo, della popolazione bussanese, am dell'intera umanità. Questa volta l'area da difendere e salvaguardare dalle grinfie degli "affaristi"si trova in mezzo alle colline dell'entroterra di Sanremo. Questa battaglia è collegata ad altre questioni molto importanti che riguardano la provincia, che hanno come soggetto l'ambiente ed il turismo". Con queste parole Marco Ferrando il portavoce del PCL rincara la dose sull'affaire discarica. E aggiunge:"Il territorio ha bisogno di servizi sociali, servizi agli anziani, alle famiglie ed ai bambini, di servizi di sanità dislocati omogeneamente nel territorio e della salvaguardia dell'ambiente". E in conclusione, Ferrando lancia un appello:"La liberazione dell'ambiente passa per la liberazione dal capitalismo".


( I liquami che destano non poche preoccupazioni tra gli abitanti della zona. Emergono dal terreno e nessuno da spiegazioni )

ECOLOGIA
ANCHE L'EUROPA BACCHETTA L'ITALIA SULL'USO DELLE DISCARICHE

La commissione europea non è preoccupata solo per la situazione di Roma e del Lazio ma sulla gestione dei rifiuti a livello nazionale. Lo rivela il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a margine di un incontro organizzato a Bruxelles, questa settimana, in occasione della giornata mondiale dell'ambiente. "La Commissione europea ha presentatodelle osservazioni", ha spiegato il ministro dell'Ambiente. Si tratta di un documento "di questi giorni", dove si dice che "l'Italia è ancora in una situazione problematica" per quanto riguarda la questione rifiuti. Al nostro paese, aggiunge, Clini si contesta "il troppo ricorso alle discariche". Attualmente lo smaltimento in discarica in Italia è il principale metodo di eliminazione dei rifiuti, in quanto è semplice ed economico, anche se la tendenza generale è volta a limitare il conferimento in discarica applicando politiche di riduzione, riuso e riciclo.

Articolo del 9 giugno 2012 del settimanale PUNTO SANREMO
di Andrea Di Blasio

DOSSIER DEI COMPAGNI NAPOLETANI: FINCANTIERI E BUSINESS DELL'OFFSHORE

7 Giugno 2012

L’ultimo accordo siglato da Fincantieri con una società specializzata nello sviluppo di costruzioni per il mercato delle perforazioni offshore, la NLI, rappresenta un ulteriore dimostrazione dell’intenzione da parte del capitalismo italiano di perpetuare lo spostamento verso nuove frontiere geografiche, allo scopo di incrementare margini di espansione profitto.
Questa apertura, verso il mercato ( redditizio ) dell’offshore, ossia delle grandi piattaforme oceaniche, è indice della crisi che investe la cantieristica navale la quale, da un bel po’di tempo, in Italia, sopravvive esclusivamente grazie alle commesse per armatori militari e crocieristica di lusso.
La storia di questi ultimi decenni ci racconta come i cantieri europei abbiano ben capito che la concorrenza con i grandi colossi asiatici sia pressoché impossibile ed insostenibile nel settore delle cosiddette “carrette del mare” ( petroliere, rinfusiere, portaconteiner ), visto che i complessi cantieristici navali d’Asia possono contare su una manodopera largamente sottopagata e sfruttata che lavora in assenza di diritti. Per questo motivo tutto l’interesse si è concentrato in settori molto più redditizi, uno dei quali è stato la crocieristica di lusso, dove Fincantieri vanta una grossa fetta nel mercato europeo col gruppo Carnival ( brand “P&O Cruises” e brand “Costa Crociere” ) e col gruppo Du Ponant.
Il settore ovviamente risente della crisi economica globale, perlopiù aggravata dai vari incidenti delle navi Costa nel mondo ( in particolare il naufragio della Costa Concordia presso l’Isola del Giglio ): si contano già dimezzamenti degli ordinativi rispetto ai tempi d’oro e il quasi azzeramento dei volumi per il settore traghetti. In merito, sono eloquenti le constatazioni dello stesso a.d. di Fincantieri Giuseppe Bono di Fincantieri: «Ancora oggi non abbiamo sicurezze sul nostro futuro. Quello che ci serve è una nuova “gamba” per competere con i grandi colossi mondiali con cui ci dobbiamo confrontare. Una nuova gamba oltre a militare, crociere, megayacht. Recentemente abbiamo perso un ordine per una nave da crociera andata a Mitsubishi. La nostra era l’offerta migliore tra i cantieri europei, ma loro ci hanno sopravanzato con una proposta economicamente più vantaggiosa del 30%. Mitsubishi è un colosso, ma in futuro ci dovremo confrontare con altri big come Hyundai, Samsung»*
Il tentativo di riscatto della borghesia italiana non si è fatto attendere: lo scorso Aprile sono stati battuti i franco-coreani di Stx-France nell’acquisizione di due navi ( più un’opzione sulla terza ) per Viking Ocean Cruises, riguardante il segmento del mercato extra-lusso di piccole dimensioni. Tutto per un valore della commessa stimata intorno ai 300 milioni di euro** per ogni nave conseguita nel rispetto degli ordini, la prima a fine 2014 e la seconda a fine 2015.
Ovviamente tali commesse porteranno lavoro soltanto agli stabilimenti specializzati in questo settore ( la crocieristica di lusso ), che attualmente vede in ballo 3 papabili cantieri a secco di commesse: Sestri, Ancona e Marghera. Gli altri staranno molto probabilmente a guardare non avendo esperienza in tal campo.
Del resto la nuova “gamba”, profetizzata da Bono, passerebbe attraverso acquisizioni di nuove partnership internazionali nel campo dell’offshore, unico settore a non avere per ora risentito dei colpi della crisi. Non a caso Fincantieri sta trattando l’acquisizione di Stx Osv, società con sede in Norvegia ed appartenente al gruppo coreano Stx, specializzata nel settore delle navi a supporto delle piattaforme petrolifere e dismessa dalla casa madre per motivi di forte esposizione all’indebitamento. Questo gioiello europeo, messo in vendita per un valore di 800 milioni di euro, lo scorso anno ha ottenuto ordini per 1,9 miliardi di dollari disponendo, inoltre, di un portafoglio completo che vale 2,8 miliardi, con consegne previste fino al 2016 nel settore dell’offshore, il quale, a dire degli esperti, nei prossimi cinque anni dovrebbe garantire 232 miliardi dollari di investimenti da parte delle grandi compagnie multinazionali che si occupano di esplorazione dei fondali ed estrazione del petrolio.
L’offerta presentata da Fincantieri, insieme ad uno dei più grandi fondi di “private equity” (Carlyle), dotato di grandi disponibilità liquide e da cui Fincantieri dipenderebbe per le linee del credito, è stata supervisionata dalle consulenze di grandi istituti finanziari internazionali come Jp Morgan, Standard Chartered, Nomura e Credit Swisse.
Tutto lascerebbe presagire che l’evoluzione delle dinamiche interne costituiscano un forte rischio per i lavoratori Fincantieri e per coloro che lavorano nell’indotto. La certezza della chiusura di vari stabilimenti, dettata dall’accordo del Dicembre 2011 firmato da parti istituzionali, azienda e sindacati confederali ( Cisl, Uil, Failms, Ugl ) a fronte degli insormontabili costi dei piani di ristrutturazione ( vedesi il Protocollo di Intesa per Castellammare di Stabia ), ha portato Fincantieri a concentrare le proprie attività all’estero, stipulando nuove partnership internazionali con:
· gli Stati Uniti: 715 milioni di euro per il progetto militare U.S. Navy LCS ( Litoral Combat Schips ) e 250 unità per la Guardia Costiera statunitense per un ammontare che si aggira intorno ai 600 milioni di euro;
· gli Emirati Arabi Uniti: realizzazione per la Marina emiratina di tre unità, cioè una corvetta classe «Abu Dhabi» e due pattugliatori;
· l’Algeria e la Repubblica Dominicana, per quanto riguarda commesse minori.

Ovviamente il processo di internazionalizzazione avviato da tempo dalla Fincantieri è volto a garantire il futuro non dei suoi lavoratori (il loro destino è quello degli esuberi e della mobilità ) ma del capitalismo italiano che sta fortemente spingendo in questa direzione.
In conclusione, è importante notare e soprattutto far notare a tutti i lavoratori in cassa integrazione che Fincantieri ha chiuso il 2011 con un bilancio in attivo di 2,4 miliardi di euro, vantando una solida struttura patrimoniale e finanziaria ed un utile di gestione di 227 milioni di euro. Inoltre i vertici aziendali non escludono una futura quotazione in Borsa***, ovviamente finalizzata all’accumulazione di capitale ed alla speculazione sui mercati finanziari, dove vige sempre la parola d’ordine del capitalismo: “profitto”.

* fonte: Il Secolo XIX

** Il Sole 24 Ore 24 Ore 20 Aprile 2012

*** Il raffreddamento dell’operazione per la quotazione in Borsa di Fincantieri fu dovuta sostanzialmente sia alla cattiva congiuntura economica e sia alla forte ostilità dei sindacati nel biennio 2006/2008. Ma, in questi giorni, dell’a.d. Bono è ritornato alla carica sull’argomento dichiarando: «bisogna ricreare le condizioni, e noi in un futuro - speriamo anche prossimo - una volta realizzate alcune iniziative su cui stiamo lavorando, pensiamo che la strada sia quella» ( fonte: I Secolo XIX ).

PCL sez. "ROSA LUXEMBURG" NAPOLI