"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

L'APPELLO DEGLI ABITANTI:"MA IL SINDACO DOV'E'?"

28 Aprile 2012


Poggio maltrattata dal Comune e abbandonata al suo destino
In campo anche il PCL

Poggio ( Sanremo ). Dalla sua collina si può ammirare un panorama mozzafiato o avventurarsi nei vicoli e leggere antiche incisioni in pietra che raccontano pezzi di storia di Sanremo. Perchè Sanremo è anche Poggio, dove alcune zone sono vittime del degrado e dell'incuria. Sollecitati da alcuni abitanti e da un rappresentante del Partito Comunista dei Lavoratori, siamo andati a fare un sopralluogo. L'ex campo da calcio di Via Banchette Napoleoniche dove un tempo i giovani organizzavano partitelle o dove si svolgevano le feste parrocchiali, è ormai in preda alla ruggine e alle erbacce. I giardini dove un tempo c'era la scuola, i cui lavori iniziati il 22 aprile 2008 e che dovevano terminare 350 giorni dopo, hanno lasciato hanno lasciato ad oggi un'area chiusa al pubblico e incompiuta. Costo dell'opera circa 402mila euro. Abbandonata a se stessa la vicina bocciofila e ciliegina sulla torta è un grande campetto da calcio nella zona est di Poggio. Il campo in questione presenta criticità a livello strutturale visto che i pali dell'illuminazione sono pericolanti e si può entrare facilmente, idem per l'anfiteatro vicino. Molti sono i buchi nelle reti che permettono l'ingresso pur essendoci i cancelli chiusi con una catena. E accanto un campo da basket, tenuto in buono stato ma che sarebbe usato solo dalle scuole. Davide Di Gregorio ha affermato a proposito:"Ora basta, vorremmo essere considerati dal Comune. Devono fare qualcosa per noi giovani, non c'è niente." Gli fa eco Simone Rapone anche lui residente:"Vorrei che qualcuno dell'amministrazione venisse su a vedere che ci parlassero dei progetti in cantiere". Ha poi evidenziato un altro problema:"Al mercoledì per via del mercato non ci sono parcheggi e la viabilità è in tilt". Daniele De LUca del PCL:"Poggio è una delle zone che ha pagato e paga la malagestione del Comune. Siamo pronti a farci carico delle loro istanze, soprattutto per i giovani ai quali è negato il diritto allo sport". E ha concluso:"Manca la manutenzione, c'è troppo degrado, è ora che gli abitanti abbiano voce!".Il capogruppo PdL Sbezzo Malfei ha detto:"Purtroppo gli investimenti del Comune non riescono a colmare le problematiche. In base al bilancio interverremo e ci interesseremo, infatti a breve porterò la problematica all'attenzione del Sindaco e del Conisglio comunale. Di sicuro la prima priorità da risolvere è il campetto da calcio". Speriamo che il Comune si muova in fretta, altrimenti i ragazzi di Poggio possono andare a giocare sul prato sintetico di piazza Colombo.

"NUVOLETTE" A LATO

DAVIDE DI GREGORIO:"E i giovani?"
"Ora basta vorremo essere considerati dal Comune. Devono fare qualcosa perchè per noi giovani non c'è niente di niente". E lo stesso Di Gregorio ha chiesto una risoluzione dei problemi più evidenti per il paesello entro breve termine, altrimenti c'è il rischio che qualcuno possa farsi male attraversando i siti citati. "E' arrivato davvero il momento di dire basta".

SIMONE RAPONE:"Dov'è il Sindaco?"
"Vorrei che qualcuno dell'amministrazione venisse su a prendere conoscenza realmente dei problemi della frazione e ci parlasse dei progetti in cantiere", ha detto il ragazzo per evidenziare un altro problema spsso sottovalutato:"Al mercoledì a causa della presenza del mercato non torviamo parcheggi disponibili e tutta la viabilità è in tilt".

DANIELE DE LUCA:"Il PCL per Poggio"
"Zona trascurata da sempre dall'attuale amministrazione e da quelle precedenti. I big della politica locale si fanno vivi solo sotto elezioni. E' ora che Poggio cominci ad essere considerata dalle istituzioni local, perchè su degrado e disagi, non si può continuare a fare finta di niente. Una visita del Sindaco a fini propagandistici non basterà: Poggio non si farà prendere in giro! Il PCL, è pronto per qualsiasi iniziativa di lotta".

GIUSEPPE SBEZZO:"Interverremo"
Raggiunto telefonicamente da PuntoSanremo, il capogruppo del Popolo delle Libertà in Consiglio comunale Sbezzo Malfei, ha subito preso a cuore le istanze della frazione e ha garantito che molto presto verrà fatta comunicazione al Sindaco affinchè si possano mettere in sicurezza i luoghi simbolo come il campetto da calcio coi pali pericolanti.

NOTA FINALE

INDIFFERENZA
I politici si ricordano del paese solo alla vigilia delle elezioni..."

Poggio è forse una delle frazioni più trascurate dall'amministrazione comunale. Al contrario di Coldirodi, Bussana o San Romolo, presenta molte criticità ma poche volte sono stati dibattuti i suoi problemi da parte della politica cittadina. Una zona trascurata da sempre dall'attuale amministrazione e da quelle precedenti. "I big della politica locale si fanno vivi solo sotto elezioni, per 'offrire' ( intanto ci sono i rimborsi elettorali ) pizzette e aperitivi", hanno detto i rappresentanti del PCL e parecchi abitanti. E in conclusione:"Una visita del Sindaco a fini di propaganda non basterà: Poggio non si farà prendere in giro!". Un borgo bacino di voti del consigliere comunale di opposizione Massimo Donzella il quale è anche un consigliere regionale di Burlando. Magari un interessamento di Donzella ad una realtà vicina come quella di Poggio potrebbe esserci, visto che è Liguria anche quel piccolo lembo di Sanremo. Zoccarato potrebbe salire più spesso, quando fa i suoi sopralluoghi per la città. Per ora, chi è presente è solo il degrado, oltre al pericolo quotidiano che corrono gli abitanti del paese, per via di queste strutture fatiscenti.

Articolo del 21 Aprile 2012 del settimanale PUNTO SANREMO 
di Andrea Di Blasio 

IL PCL PROTAGONISTA NELLE CONTESTAZIONI CONTRO ZOCCARATO

25 Aprile 2012
COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI

La sezione provinciale del PCL esprime forte preoccupazione per la scelta proditoriamente effettuata di utilizzare la celebrazione dell’anniversario della Liberazione per parificare i combattenti per la libertà caduti durante la Resistenza, con i soldati morti a Nassirya, militari durante l’occupazione di un paese straniero e non “eroi della patria”, bensì vittime degli interessi delle multinazionali italiane insediatisi in Irak.
Aver dirottato il corteo del XXV aprile dal suo previsto e naturale percorso verso il Monumento ai Partigiani, oramai nascosto dietro le vecchie carceri, per deporre una corona di fiori al cosiddetto Monumento ai Caduti di Nassirya rappresenta un subdolo tentativo di equiparare la resistenza con le missioni militari italiane all’estero, che nel 2011 sono costate 1,55 miliardi di euro, tirati fuori dalle tasche dei lavoratori.
Ancora una volta si è cercato di annacquare ed inquinare il significato profondo della festa che ricorda la Liberazione da parte dei partigiani dall’occupazione nazi-fascista.
Il canto di “Bandiera Rossa” da parte dei militanti del PCL, al quale si sono aggiunte spontaneamente le voci di tanti partigiani e cittadini presenti, non è stato affatto zittito dai partecipanti alle celebrazioni, come riportato erroneamente da alcuni giornalisti.
La contestazione a più voci non era certamente rivolta contro Amelia Narciso che rappresenta degnamente l’ANPI, ma sempre contro la modifica del percorso del corteo, imposta in modo bipartisan da Giunta e PD, e contro la presenza delle forze reazionarie sul palco.
Inoltre giova ricordare che le parole della signora Amelia “Quella del XXV aprile non è e non deve essere una festa privata" non si riferivano certamente ai “contestatori estremisti di sinistra” ma erano rivolte contro il documento di Forza Nuova della settimana scorsa, e dal PCL duramente contestato, che definiva il XXV aprile una “festa privata” e chiedeva che le amministrazioni comunali non la sostenessero economicamente.
Il Sindaco Zoccarato, con la piena accondiscendenza del PD, non ha perso occasione per strumentalizzare meschinamente un evento così importante come l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo, per arrogarsi indebitamente a proprio uso il concetto di libertà. Difatti, come il suo predecessore Borea, sul territorio non ha mai impedito l'autorizzazione ad iniziative pubbliche di gruppetti di estrema destra, promotori di “ideali” totalmente contrastanti con qualsiasi principio di libertà. E per come amministra la città, parlando impropriamente di “libertà”, dimentica la situazione di “prigionia” in cui vivono migliaia di disoccupati ( giovani per più della meta ) a cui non è offerto alcuno “straccio” di prospettiva occupazionale e si scorda delle politiche di imposizione degli aumenti di tasse e ulteriori privazioni a danno di pensionati, lavoratori salariati e autonomi, già duramente colpiti dalla macelleria sociale attuata dal Governo Monti ( sostenuto da PdL,PD e terzo polo ). Una strana concezione di “libertà”, quella di costringere alla limitazione delle proprie libertà economiche la maggioranza dei sanremesi.
La vera libertà si fonda sull'uguaglianza e il lavoro.
Quest'oggi, infine, il PCL ha dimostrato di essere l'unico Partito capace ad organizzare uno spezzone ben visibile e a coinvolgere un consistente numero di giovani per il corteo del XXV aprile. E per la protesta contro la decisione congiunta tra PD e PdL di imporre le loro modifiche al percorso del corteo e di trasformare la celebrazione della Liberazione in una “farsa”, il PCL si assume ogni responsabilità politica, dando prova per l'ennesima volta di essere sempre in prima fila per mantenere più vivi che mai i sentimenti e i valori dell'audace Resistenza partigiana alle infamie del nazifascismo.
PCL SANREMO



IL PCL SULLA GESTIONE RIFIUTI ZOCCARATO-FERA

23 Aprile 2012
( cassonetti stracolmi in Via G. Galilei durante l'emergenza rifiuti del dicembre 2010 )

COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI

La gestione dei rifiuti Zoccarato – Fera è stata segnata, sino ad oggi, da altissimi costi e gravissimi limiti, oltre che da vicende anomale, a partire dall'assegnazione dell'appalto.
Più di 15 milioni di euro spesi per un servizio, a dir poco, inqualificabile.
Anche nell'ambito dei rifiuti, la Giunta Zoccarato continua a fare acqua da tutte le parti. Che sia per incompetenza amministrativa o per scopi non ancora precisati, la Giunta Zoccarato continua a vessare gli abitanti di Sanremo con nuovi aumenti per tasse già aumentate neanche poco tempo fa, sempre per coprire i buchi di un bilancio comunale malamente gestito, offrendo in cambio di servizi di pessimo livello e non corrispondenti alle alte spese stabilite per questi.
In base alla realtà dei fatti e al malessere quotidianamente espresso dai contribuenti sanremesi, il PCL sulla vergognosa gestione dei rifiuti Zoccarato – Fera, oltre a ed esprimere le proprie perplessità, preme a metterne in evidenza i disastrosi risultati ottenuti, elencandoli di seguito:

  • un aumento vertiginoso del 40% della Tarsu, nonostante le politiche di “sterminio sociale” del Governo Monti, un costo della vita di gran lunga superiore al reale potere d'acquisto di salari e pensioni, l'acuirsi della disoccupazione, il prossimo arrivo della “pesante” e ingiustificata IMU e l'aumento delle addizionali regionali già prelevate nelle buste paga dei lavoratori, il mese scorso;
  • una tariffazione anomala della stessa Tarsu equiparante le necessità delle singole abitazioni, dell'artigianato e del lavoro autonomo, con i sicuri e alti profitti di banche, catene di supermercati o commerciali e proprietà ecclesiastiche lucrative; al pari di Monti, la Giunta Zoccarato, non intaccando minimamente i privilegi di caste, corporazioni e poteri forti, continua imperterrita a condurre il suo attacco spietato contro lavoratori, pensionati e piccoli esercenti o artigiani, già duramente colpiti dall'attuale e perdurante crisi economica;  
  • un'evasione dal pagamento sempre della Tarsu pari a 4 milioni di euro, causata principalmente da locatori di seconde case affittate per uso villeggiatura e di cantine, site sopratutto alla Pigna, per norma non abitabili, ma affittate, comunque, abusivamente; la Giunta Zoccarato al posto di procedere ai dovuti controlli per scovare gli evasori, pare “chiudere un occhio” verso questi e decide di caricare tutti i 4 milioni frodati sul “groppone” dei tantissimi contribuenti onesti; 
  • l'ampliamento della discarica Collette Ozzotto che, a breve, si estenderà fino a 9000 mq. ( ossia l'1% dell'intero territorio comunale ) e nella quale, da tempo, si sta accumulando l'immondizia di tutta la Provincia senza, peraltro, ricevere in cambio alcun compenso significativo nelle casse comunali per il “favore” reso alle amministrazioni locali dello stesso colore politico;
  • una spesa altissima, come rimarcato sopra, per un servizio inefficiente e carente in termini di copertura territoriale, di raccolta differenziata, di pulizia delle strade e di presenza e manutenzione delle aree destinate per la raccolta dei rifiuti, comportando in tal modo l'inevitabile formarsi di discariche abusive anche presso aree condominiali e sopratutto nelle frazioni e nelle zone più popolose, per via di cassonetti stracolmi e spazi di raccolta inutilizzabili; tali problemi sono dovuti principalmente agli evidenti limiti gestionali e insufficienza dell'organico della ditta appaltatrice, oltre che dal totale disinteresse, in campo amministrativo, della Giunta Zoccarato verso la pulizia del territorio e la salute pubblica dei cittadini che mal rappresenta;
  • il mancato raggiungimento della quota minima per la raccolta differenziata ( fissata al 65% ), sfiorando a malapena il 30%, andando, così, incontro ad una multa di 120mila euro, che si tramuteranno in ulteriori tasse a carico della collettività; questo risultato era prevedibile e scontato fin dall'inizio, siccome l'appalto assegnato dal Comune all'Aimeri Ambiente, stabilisce una quota per la raccolta differenziata superiore poco più del 20%,.
  • Nonostante la macelleria sociale attuata, giorno per giorno, dal Governo Monti ( sostenuto da PDL, PD e “Terzo Polo” ), con attacchi e privazioni contro il mondo del lavoro salariato e autonomo, pensionati, giovani e disoccupati, la Giunta Zoccarato stabilisce, ad ulteriore danno di categorie già duramente colpite, di aumentare tasse e imposte, dimostrando la propria palese incapacità nella gestione delle risorse pubbliche e supina sudditanza verso apparati di partito e interessi particolari.
    Con costi di gran lunga inferiori rispetto ai 15 milioni attualmente spesi, nell'interesse di una città pulita e vivibile, il Partito Comunista dei Lavoratori rivendica il proprio piano per la gestione rifiuti, diviso nei seguenti tempi e punti:
    Nell'immediato:
    1. Una drastica riduzione della Tarsu, ritornando alle quote pre-crisi ( come lo sono rimasti gli stipendi, ma da molto più tempo ancora ), sottraendo a queste i costi derivati dall'evasione e per chi l'avesse già pagata, quindi più del dovuto, il diritto ai corrispettivi rimborsi. Paghi chi non ha mai pagato e basta far pagare chi paga sempre!
    2. Un intervento speciale per la rimozione di tutte le discariche abusive presenti sul territorio e un'opera di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli spazi e aree per la raccolta dei rifiuti. Provvedimenti assolutamente necessari e doverosi, perché il diritto all'igiene urbana deve essere garantito a tutti!
    3. Il recupero dell'evasione tramite un censimento delle cantine, per norma non abitabili, affittate abusivamente e degli appartamenti sfitti, operando con controlli sul posto e con la verifica dei consumi di energia elettrica, acqua e collegamenti ad altri tipi di utenze. E a proposito di censimenti, con quello promesso in campagna elettorale, per le cantine site nella città vecchia, affittate a prezzi esorbitanti e irregolarmente da locatori senza scrupoli, a che punto è la Giunta Zoccarato?
    4. Una relazione trasparente e dettagliata su tutti i costi legati al servizio della gestione rifiuti, durante gli anni dell'attuale Giunta, da diffondere pubblicamente tra i media locali e con iniziative tematiche aperte alla cittadinanza. Dopo i tanti proclami, è ora che il Sindaco sul suo discutibilissimo operato in materia di rifiuti fornisca delle dovute spiegazioni, pretese, inoltre, dall'intera cittadinanza.
    Per il futuro:
    1. Una gestione diretta del Comune, con l'attivazione degli uffici tecnici preposti già esistenti, l'assunzione, con contratti fissi e tramite regolare e trasparente concorso, del personale necessario ( creando così occupazione ), e la dotazione di attrezzature e macchinari all'avanguardia, a bassi consumi energetici e il meno inquinanti possibile, così, da garantire un servizio moderno, pulito ed efficiente. Già solo valorizzando le risorse di cui si dispone e favorendo investimenti per un'occupazione stabile, l'organizzazione e una riduzione dei costi del servizio , si risparmierebbero svariati milioni di euro, perché si eviterebbero consulenze esterne, “trasferte propagandistiche” e sopratutto le onerose commissioni retributive previste nei contratti d'appalto.
    2. Un tariffario composto da una quota fissa per coprire i costi di esercizio, quali la pulizia di tutte le strade, la creazione e gestione di isole ecologiche e altre strutture necessarie e da una quota variabile o puntuale, calcolata in base alla quantità di rifiuti prodotti e al reddito del singolo o familiare, mentre per le attività lucrative come banche, catene commerciale, buona parte delle proprietà ecclesiastiche e seconde case, calcolata sempre in base alla quantità dei rifiuti prodotti, ma tenendo conto del loro valore patrimoniale e dei profitti conseguiti. Infine, l'esenzione dal pagamento della tassa per disoccupati, pensionati, famiglie mono-reddito e lavoratori precari o con basso reddito. Ancora una volta, va ribadito il concetto:”paghi chi non ha mai pagato!”.
    3. Stabilire un obiettivo per la quota di riciclaggio a regime, prossimo all'80%, come avviene nei paesi civili o nei comuni che dopo essere stati investiti da drammatiche situazioni di “emergenza rifiuti”, solo ora comprendono l'importanza dei benefici derivati dalla raccolta differenziata. Una sfida ambiziosa a cui è chiamata a prendere parte l'intera cittadinanza, perseguendo un principio di responsabilità collettiva e l'interesse per un futuro vivibile per i nostri figli. Tale risultato dovrà essere ottenuto mediante:

    • incentivi per la raccolta differenziata;
    • attività di educazione civica e ambientale per bambini e adolescenti nelle scuole, ma sopratutto per adulti ed extra-comunitari, con la distribuzione casa per casa di un manuale che in modo esaustivo e al contempo, comprensibile e sintetico, spieghi i vantaggi e i risparmi della raccolta differenziata e che presenti, in maniera trasparente e dettagliata, tutte le spese dovute alla gestione dei rifiuti;
    • accordi con esercizi commerciali per la riduzione dell'ingresso in città di materiale non o difficilmente riciclabile e l'incentivo alla vendita e all'acquisto di prodotti contenuti in “vuoti a rendere”, da agevolare con l'installazione, all'interno delle stesse attività, di cassonetti appositi per la raccolta e con casse automatiche incorporate per la restituzione del “reso”;
    • un'attività puntuale di controllo e di sanzione per le violazioni della normativa perché “chi più inquina più paga”, chi più contribuisce a minare la salute pubblica, sopratutto di bambini e anziani, maggiori devono essere le sanzioni da imporgli.

    1. La creazione di un servizio di assistenza speciale, casa per casa, per tutte le persone aventi problemi di deambulazione e che per questioni oggettive non sono in grado di effettuare alcun tipo di raccolta rifiuti.
    2. Una raccolta differenziata “porta a porta”, da estendere ovunque sia possibile, indispensabile per aumentare la quota dei rifiuti destinati alle attività di riciclo, fornendo gratuitamente ad ogni abitazione tutto l'occorrente per una pratica raccolta dei rifiuti e assicurando un servizio puntuale e continuo. Nelle zone che, in tempi brevi, non potessero usufruire del servizio porta a porta, l'introduzione di aree ecologiche a minimo impatto per la raccolta differenziata, presso cui esporre cartelli esplicanti le istruzioni per una raccolta dei rifiuti pulita e responsabile. Quelle stesse aree ecologiche saranno, poi, tenute sotto osservazione, per la segnalazione di irregolarità e di problemi di uso o manutenzione, non solo dalle autorità preposte, ma anche col supporto di gruppi di “volontari per la tutela ambientale”, formati da cittadini che dimostrano di essere competenti in materia e che si occuperanno di condurre attività mirate a promuovere una maggiore cultura e sensibilità ambientale sopratutto tra i più giovani.
    3. L'introduzione dell'obbligo dell'acquisto, presso il Comune, di sacchetti idonei alla raccolta dei rifiuti non riciclabili. Al costo del sacchetto ( fornito gratuitamente esclusivamente per esigenze primarie e scopi produttivi ) si aggiungerà il costo per la quantità e tipo di rifiuti contenuti nello stesso sacchetto. Il tutto sarà calcolato da un ente terzo esperto nel settore e in base alle necessità economiche e di sicurezza ambientale del Comune.
    4. L'incentivo all'acquisto di compostiere, vendute al costo di quanto pagate dal Comune e fornite gratuitamente a disoccupati, pensionati e bassi redditi, con sconti sui costi della quantità dei rifiuti organici prodotti a chi dimostra farne un uso idoneo e frequente. Un metodo per l'accumulo dei rifiuti organici igienico e pratico nell'uso, non invasivo in termini di spazio e teso a ridurre notevolmente il volume della spazzatura prodotta in casa.
    5. La concessione gratuita di aree pubbliche per incentivare l'attività di “freecycling”, ossia lo scambio gratuito di oggetti ancora utilizzabili di cui il possessore vuole disfarsi in modo civile ed ecologico.
    6. Stoccaggio e vendita di tutto il materiale riciclabile nei tempi più rapidi consentiti, con priorità ad aziende che operano nella Riviera di Ponente o dintorni, da abbattere, così, costi e inquinamento dovuti al trasporto. Per il materiale non riciclabile scegliere, dopo un'attenta selezione, aziende che utilizzino le procedure di smaltimento meno inquinanti possibile e con costi ragionevoli.
    Al grossolano modo di amministrare della Giunta Zoccarato, anche in questioni delicate, sulla gestione rifiuti il PCL contrappone una proposta chiara, articolata e concreta. Una proposta finalizzata a ridurre drasticamente le spese della gestione rifiuti, a dare un'organizzazione efficiente al servizio investendo in una stabile occupazione, a valorizzare i diritti alla salute pubblica e all'igiene urbana, migliorando, di conseguenza, la qualità della vita dei lavoratori e famiglie sanremesi.
    Da giorni il PCL è in azione per diffondere il proprio programma sulla gestione rifiuti, riscuotendo consensi su di esso e instaurando, in più zone, un contatto diretto col territorio e i suoi abitanti, così, da contribuire all'avvio di una lotta formata e diretta dal basso.
    Il PCL prende apertamente le distanze da iniziative accademiche che vedono coinvolte, in un comitato unitario improvvisato, segreterie di partito avulse dalla realtà e per buona parte reduci dalla sciagurata esperienza della Giunta Borea, che operò una gestione rifiuti con una spesa non tanto meno costosa ( più di 12 milioni di euro nel 2008 ), con un servizio non attrezzato per la raccolta differenziata e con l'esternalizzazione di numerose mansioni, legate tra esse, stipulando appalti con titolari di ditte usi alla minaccia di licenziamento e sempre in ritardo nel retribuire i dipendenti. A tal proposito il PCL sollecita a rompere e condividere la sua proposta: da una parte la sinistra locale che, infaustamente, si è inserita in un comitato ( che al suo interno conta pure ex fascisti ) dipendente dal PD, non calcolando il rischio di un tradimento certo delle ragioni del lavoro e di fatto, promuovendo una proposta sulla gestione rifiuti non chiara, che sulla Tarsu, o in alternativa ad essa, non propone nessuna tariffazione in sostegno alle fasce più disagiate della popolazione e che, infine, non contempla alcuna politica decisamente ambientale, non ponendo nessuna solida condizione per evitare previdentemente un'eventuale “emergenza rifiuti”; dall'altra la CGIL, che sempre nel medesimo comitato, in base a presunti vincoli imposti, prende le spoglie di un'associazione interclassista di consumatori, quando è tutt'altra la strategia da dovere adottare per ottenere dei risultati concreti, ossia lo sciopero generale e prolungato di tutti i lavoratori del settore rivendicando per essi un'occupazione stabile e una gestione rifiuti con un servizio efficiente e organizzato e attento alle tematiche ambientali, collegando le ragioni del lavoro con le priorità reclamate, a gran voce, dalla collettività sanremese.
    Ma l'invito più importante, il PCL lo rivolge a tutti i disoccupati, lavoratori e pensionati, affinché si uniscano attorno i punti della sua proposta sulla gestione rifiuti per scongiurare il rischio, anche minimo, di qualsiasi “emergenza rifiuti” e per ridare dignità alla nostra città, valorizzando e prendendo a cuore i diritti alla salute pubblica e l'igiene urbana per il bene delle future generazioni.

    PCL SANREMO

    ELEZIONI FRANCESI: REALTA' ED ILLUSIONI

    23 Aprile 2012

    La sconfitta di Sarkosy e del suo governo reazionario è un fatto positivo, e va completata senza incertezze al secondo turno. Ma la soluzione della crisi sociale della Francia non verrà da Hollande, né da un nuovo Bertinotti alla Melanchon: ma solo da una sollevazione anticapitalista della classe operaia e delle masse sfruttate, capace di rovesciare la dittatura dei capitalisti e dei banchieri e di imporre in Francia un governo dei lavoratori, quale unica vera alternativa.
    Più tarderà a maturare questa soluzione, più aumenterà il rischio che settori sempre maggiori delle masse popolari francesi, colpite dalla crisi, cerchino l'”alternativa” nel partito fascista di Le Pen: la cui avanzata minacciosa, nel bacino sociale delle classi subalterne, è la misura del drammatico fallimento delle direzioni tradizionali della sinistra francese.
    La classe operaia francese, negli ultimi dieci anni, ha espresso tentativi ripetuti di ribellione sociale: dalla grande rivolta contro il governo Juppè del 1995 a difesa della previdenza pubblica, alla straordinaria mobilitazione contro le leggi di precarizzazione del lavoro del governo Villepin nel 2005( che costrinse il governo alla ritirata), sino alla dinamica prolungata della lotta di massa della primavera 2010 contro la “riforma” delle pensioni voluta da Sarkosy. Ma tutti gli atti di ribellione di massa, di piazza e di strada, sono stati traditi, sabotati o non raccolti dalle direzioni politiche e sindacali del movimento operaio francese, per responsabilità decisiva del PS e del PCF. Il risultato è stato la disillusione, la demoralizzazione, il ripiegamento di ampie fasce popolari, anche operaie, nella disperazione sociale passiva e atomizzata. Brodo di coltura ideale per ogni forma di populismo reazionario, anche fascista.
    Per questo la costruzione del partito della rivoluzione francese, della “sinistra che non tradisce”, è in ultima analisi, l'unica risposta reale e progressiva alla crisi sociale e politica della Francia.
    Sta ai marxisti rivoluzionari francesi cimentarsi seriamente con questa sfida, superando ogni vecchio conservatorismo settario ( Lutte ouvriere) ed ogni eterna illusione “movimentista” ( NPA): che hanno disperso negli anni potenzialità enormi, come emerge dai loro stessi risultati elettorali.
    Nonostante tutto, le centinaia di migliaia di voti proletari e giovanili indirizzati alle liste “trotskiste” sono la prima base di partenza della costruzione del partito rivoluzionario: che dovrà mirare a coinvolgere i più ampi settori di classe raggruppati attorno al polo riformista del Fronte de Gauche, le cui contraddizioni interne non tarderanno ad esplodere, tanto più a fronte di un eventuale governo Hollande.
    I Vendola e i Ferrero di casa nostra esultino pure, rispettivamente, per le effimere affermazioni di Hollande e Melanchon, come esultarono ieri all'unisono per Prodi, Zapatero e Bertinotti. Ma la realtà non tarderà a presentare il conto ad ogni illusione, in Francia come in Italia, come sempre è avvenuto. Quanto a noi, lavoreremo, assieme alle altre sezioni del Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale, per lo sviluppo del partito della rivoluzione in Francia, come in Italia. L'unica risposta vera alla crisi del movimento operaio.
    PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

    IL PCL SULLE PROVOCAZIONI DI FORZA NUOVA

    22 Aprile 2012
    ( accoglienza abituale riservata al leader di FN Robero Fiore, in ogni città in cui è in visita )

    COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI
    IN RISPOSTA AL COMUNICATO DI FORZA NUOVA

    A ridosso di ogni 25 aprile, culminando nel “clou” della loro attività politica, il “movimento” di Forza Nuova ( FN ) come altri gruppuscoli di estrema destra che si formano e spariscono nel giro di pochi mesi, non perde mai l'occasione di rendersi ridicolo, non più di quanto non lo siano già le sue irrisorie dimensioni con cui si presenta sul territorio, trovando il pretesto più insensato per porre in discussione, o meglio, denigrare, con infondatezze storiche e affermazioni farneticanti, i valori dell'antifascismo, non tenendo conto, oltretutto, della loro importanza in una Provincia come Imperia insignita alla Medaglia d'Oro al Valore Militare, grazie all'esemplare audacia che i resistenti partigiani dimostrarono contro l'invasore straniero nazista e i traditori della patria fascisti, difendendo la popolazione dagli atroci strumenti di repressione adottati nelle camere di tortura della polizia repubblichina e dalle rappresaglie ( fatte di uccisioni indiscriminate e stupri barbari ) praticate sadicamente dalle formazioni militari dell'RSI sottostanti al comando ufficiale hitleriano.
    L'autoreferenziale segreteria provinciale di FN tira in ballo i finanziamenti per le celebrazioni del 25 aprile, dimenticandosi che in più comuni, anche e sopratutto di centro-sinistra ( Renzi a Firenze e Veltroni, a suo tempo a Roma ), il “movimento” di Forza Nuova stesso o gruppetti simili ricevono gratuitamente e al loro esclusivo uso, in nome di un anomalo “spirito democratico”, sedi o altro tipo di luoghi in cui riunirsi, offrendo, così, una pessima immagine alla zona in cui si vanno ad insediare.
    Sulle “incursioni” praticate dall'ANPI nelle scuole medie superiori, FN supera il grottesco, trascurando il fatto che si tratta di iniziative promosse da consigli studenteschi democraticamente eletti e condivise dalla maggioranza degli studenti e che giustamente parlano di antifascismo rivendicandone i suoi valori, perché l'antifascismo e la storia di sofferenze e sacrifici per la libertà da cui prende origine, continuano ad essere esperienze tuttora sentite tra i giovani e da cui non smettono di trarne preziosi insegnamenti, come ribadito dagli stessi studenti. E ciò lo testimonia principalmente il fatto dell'aumento significativo di adesioni di giovani, che l'ANPI ha registrato negli ultimi anni. E poi per parlare della storia del nostro paese nei duri anni della seconda guerra mondiale, FN quali personaggi avrebbe da proporre? Gente come il pluriomicida Erich Priebke responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine ( 335 italiani trucidati )? O il loro fondatore Roberto Fiore, con un passato oscuro tra le fila del terrorismo nero?
    Il piglio anti-politico con cui FN tende a caratterizzare i contenuti dei suoi contenuti deliranti, è usato semplicemente a fini ingannevoli, dato che la realtà dei fatti prova che lo stesso movimentino di estrema destra ha beneficiato più volte dell'indulgenza delle istituzioni e che il suo esponente di spicco ha goduto della copertura politica dell'ultra-liberista Margaret Tatcher durante gli anni della sua latitanza per appartenenza ai NAR, gruppo terroristico di estrema destra ritenuto essere responsabile di numerose stragi, tra cui quella di Bologna del 2 agosto 1980 ( 85 morti e 200 feriti ).
    E ripercorrendo la storia di FN, caratterizzata, non solo, da atti di violenza compiuti a danno di lavoratori e studenti militanti di sinistra, si registrano numerosi casi di collaborazione politica sia col centro-sinistra sia dal centro-destra, beneficiando dai primi l'assegnazione della “patente di democrazia” per presentarsi ad elezioni e la fruizione gratuita di spazi comunali, mentre con gli altri alleandosi elettoralmente in più occasioni e condividendone i loro programmi di tagli ai servizi sociali.
    Il richiamo al sociale, da parte di FN, è solo strumentale e di facciata e serve per il reale scopo, come quello di tutti gli altri “branchi” fascisti, di incentivare il conflitto interno di classe tra lavoratori per preservare i privilegi delle classi dirigenti politiche e del Capitale, quindi di aumentare l'odio tra i poveri per tutelare i ricchi, tentando di diffondere nelle periferie più disagiate contenuti xenofobi o “rivendicazioni” arcaiche in totale contrasto con la libertà o diritti delle donne. Non a caso, in condivisione di quest'ultimo punto, FN vanta come riferimento internazionale il Presidente khomeinista Ahmadinejad che, ogni giorno, conduce una spietata attività di repressione contro il movimento di emancipazione delle donne iraniane, oltre che incarcerare o fare impiccare studenti di sinistra e ad agire con la violenza della polizia contro i lavoratori in sciopero.
    Alle infami provocazioni fasciste, per il 25 aprile l'antifascismo si esprimerà come sempre, in Provincia e in tutta Italia, con un grande movimento di massa e con all'interno una vasta presenza di giovani lavoratori e studenti.
    Ciononostante il PCL in prima fila nell'antifascismo culturale e militante, e per legittimo e condivisibile impegno di vigilanza antifascista in difesa di democrazia e libertà, si farà trovare immancabilmente pronto a Sanremo per respingere qualsiasi eventuale attività di disturbo da parte dei fascisti, sopratutto in vista e durante il corteo del 25 aprile, dando loro l'ennesima lezione storica che meritano e che necessitano ancora di imparare come si deve!
    PCL SANREMO

    IL PCL SUL DEGRADO DI POGGIO

    21 Aprile 2012
    Sanremo: il degrado di Poggio e l'indifferenza dell'amministrazione, il grido di allarme del PCL

    Sanremo. Siamo andati nella frazione a toccare con mano l'incuria che regna sovrana.               



    Qualche giorno fa ci siamo recati a Poggio sollecitati dal Partito Comunista dei Lavoratori e da alcuni abitanti della zona, per vedere da vicino lo stato di degrado in cui versa la frazione.




    "Il PCL fa sue le istanze dei giovani di Poggio e degli abitanti tutti. Una zona che più di altre paga gli errori dell'attuale amministrazione e di quelle precedenti, e da sempre trascurata. Cantieri bloccati e abbandonati e opere che attendono di essere messa a norma da anni e la necessità di una manutenzione straordinaria e ordinaria quasi ovunque. Inoltre, mancano spazi per l'infanzia, attività ricreative per i giovani e servizi per anziani. I big della politica locale si fanno vivi solo sotto elezioni, limitandosi ad "offrire" pizzette e aperitivi".


    Rincara la dose il partito di Ferrando: "E' ora che Poggio cominci ad essere considerata dalle istituzioni locali, dato che su tali situazioni di degrado da cui conseguono forti disagi per la popolazione, non si può continuare a fare finta di niente. Una prevedibile visita sul posto del Sindaco per fini esclusivamente propagandistici non sarà sufficiente: gli abitanti di Poggio non si faranno prendere in giro! Il PCL, intanto, non farà mancare la sua presenza militante e il suo supporto pratico e legale per eventuali e probabili iniziative popolari di lotta".
    Su PuntoSanremo in edicola oggi il servizio completo

    IL PCL SUI PROBLEMI DELLA FOCE

    19 Aprile 2012

    COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI
    Su indicazioni di alcuni esercenti e abitanti della Foce, il PCL ci tiene a segnalare pubblicamente alcuni rilevanti problemi di funzionalità e di degrado del quartiere.
    Anche su un quartiere importante come la Foce, sia per essere l'ingresso ovest della città e sia per la presenza di numerose attività commerciali, la Giunta Zoccarato dimostra di non conoscere bene i problemi del territorio, infischiandosene, in modo da peggiorare ulteriormente la situazione di trascuratezza in cui, da parecchi anni, versa la zona.
    L'ex area SATI rappresenta un caso annoso, quanto indegno. Da quasi 35 anni, continua a rimanere uno spazio abbandonato e inutilizzato su cui non si è provveduto ad effettuare alcun intervento per destinare l'area ad altri usi. Come ad esempio l'insediamento di nuovi parcheggi auto, attualmente insufficienti per soddisfare le esigenze del quartiere, nonostante la presenza di numerosi negozi, alberghi, bar, ristoranti e circoli ricreativi, di importanti strutture come la COOP, le poste e l'Agenzia delle Entrate e del cimitero monumentale. La penuria di parcheggi costituisce un problema che crea non poche difficoltà, come il rischio di essere multati per divieto di sosta, a dipendenti che si recano al lavoro e turisti interessati a soggiornare o operare in acquisti e consumi in zona. Non curante di tale urgenza, a seguito del trasferimento della caserma della Guardia di Finanza dal Baragallo al Quisisana di via Hope, la Giunta Zoccarato ha deciso di destinare ad esclusivo uso dei dipendenti delle Fiamme Gialle, il parcheggio sito tra Vicolo Foce e via Barabino, prima pubblico, e avente una capienza di 20-25 posti. Sia chiaro né il PCL né i lavoratori o gli esercenti della Foce hanno nulla contro la collocazione di un parcheggio per i dipendenti della Guardia di Finanza. Il fatto bizzarro da dovere constatare, però, è che in quel parcheggio quando non è vuoto, si vedono parcheggiate, massimo, una o due auto.
    Inoltre, v'è da registrare la presenza di un luogo di notevole rilevanza storica e culturale come i ruderi romani della Villa di Caio Matuzio, un'area, ragion per cui, meriterebbe essere valorizzata, ma, su cui, da anni, non è stato effettuata alcuna opera di manutenzione. Per aumentare le presenze dei turisti ( uno degli obiettivi prefissatisi ) non serve essere degli economisti per dedurre che bisogna investire in luoghi di potenziale interesse per i turisti.
    Data l'importanza del quartiere, sia termini occupazionali sia in quelli economici, in questo primo momento, il PCL invita caldamente la Giunta ad intervenire per risolvere in tempi immediati i problemi della Foce, partendo subito con la demolizione degli edifici diroccati dell'ex area SATI, un'opera di valorizzazione dei ruderi romani di Villa di Caio Matuzio, il ripristino ad uso pubblico e gratuito del parcheggio verso mare sito tra Via Barabino e Vicolo Foce e la creazione di nuovi parcheggi gratuiti.
    Ci si auspica che la Giunta Zoccarato cominci ad amministrare Sanremo tenendo a cuore le esigenze di chi vi lavora, smettendola, una volta per tutte, di assumere verso i cittadini un atteggiamento negligente e presuntuoso, con conseguenti danni alla città, che l'ha contraddistinta fin dal suo primo giorno d'insediamento al Comune.

    PCL SANREMO
    
    

    IL COMPAGNO BRIOZZO SUL POLO SCOLASTICO INGAUNO

    19 Aprile 2012

    PCL ALBENGA:"Che fine ha fatto il Polo Scolastico Ingauno?"
    
    "Ci chiediamo che fine abbia fatto il progetto, o meglio la promessa elettorale, del Polo Scolastico per il Liceo G.Bruno Ingauno che avrebbe potuto accogliere anche l’Itis di Campochiesa.
    Come sempre le opere di interesse pubblico e gli investimenti sulla Scuola Pubblica, sull’Istruzione, sul presente e sul futuro dei giovani sono esclusivamente piatti prelibati per le campagne elettorali, per le promesse che mai verranno mantenute perché non abbastanza remunerative. Ci fosse la possibilità di dar vita a qualche bella speculazione edilizia probabilmente sarebbe già stato fatto e inaugurato. Al tempo stesso, mentre tutto tace sul fronte del Polo Scolastico Pubblico o si muovono solo polemiche tra uffici e cariche da ridicolo teatrino (come il gioco dello scaricabarile tra l’Assessore provinciale Schneck e la zarina-sindaco di Albenga Rosy Guarnieri, la leghista di trinacria partigiana del Senatur, il “duro e puro” con i soldi di “Roma Ladrona” e dei militanti leghisti) si annuncia tra mille felicitazioni la prossima inaugurazione del Polo Scolastico Diocesano dimostrando come, se a volere un opera simile è la Curia, per incrementare i suoi profitti e privilegi, gli intoppi burocratici vengono scavalcati con rapidità incredibile.         Una bella dimostrazione delle priorità di tutte le Amministrazioni che si sono susseguite: Scuola privata e cattolica avanti a vele spiegate, Scuola pubblica (e come dovrebbe essere, laica) sommersa tra mille parole e promesse ma accantonata sotto montature burocratiche perché non profittevole.   Questa sarebbe la lungimirante gestione dell’interesse pubblico? Questa sarebbe la difesa del diritto ad un’istruzione pubblica, laica, efficiente e gratuita dell’enorme bacino studentesco che potrebbe accogliere il Polo Scolastico Ingauno?
    Si parla sempre di sprechi della pubblica amministrazione, della necessità di tagliare il Welfare State e l’istruzione pubblica ma quando si tratta di investire, proprio per ridurre quegli sperperi, ci si nasconde dietro promesse e vuote diatribe.
    Immaginate cosa si potrebbe evitare con un Polo Scolastico al posto di un liceo disperso in 4 plessi in tutta la città (Viale Pontelungo, Via Dante, Piazza delle Erbe e Campolau): inevitabili dispersioni, spese per comunicazioni tra plessi, spese per spostamenti, difficoltà di gestione e coordinamento enormi, assenza di un auditorium che possa accogliere assemblee studentesche e eventi organizzati dall’Istituto, palestre fatiscenti, aule pollaio, laboratori non raggiungibili a tutti e strumentazioni costrette ad essere divise o difficilmente condivisibili a causa della dispersione in tutta la città, corse da una parte all’altra della città dei docenti per non perdere il cambio dell’ora, un’ambiente che rende difficoltosa la formazione di uno spirito di appartenenza alla stessa comunità scolastica.
    La lista degli sprechi e delle difficoltà cui sono costretti docenti, studenti e personale amministrativo potrebbe essere infinita, ma questo non è abbastanza, almeno per gli amministratori, per comprendere l’emergenza di un Polo Scolastico che possa valorizzare l’eccellenza rappresentata dal Liceo G. Bruno per il Comune di Albenga.Per questo è inaccettabile il gioco portato avanti da Provincia e Comune nello scaricarsi le colpe a vicenda, tanto più che ora i terreni su cui dovrebbe sorgere, l’ex-Caserma Turinetto, sono passati a titolo gratuito nelle mani del Comune, una bella svolta, che non pare voler essere sfruttata per accelerare i tempi. Si era promesso un tavolo tra Provincia e Comune entro fine Gennaio 2012, l’ennesimo tavolo per le chiacchere che non portano a nulla, e non si ha più avuto notizia nemmeno di quello.      E’ l’ennesima dimostrazione di come la gestione dell’istituzione comunale sia sfruttata non per l’interesse collettivo, dei cittadini ingauni e dei lavoratori di Ablenga e dei loro figli; essa diviene solo lo strumento per pochi privilegiati che possono sedersi sulle poltrone, succhiare un po’ di denaro pubblico, dispensare e scambiarsi favori, giocare con i PUC e con gli appalti pubblici, cementificare dove è remunerativo e dove interessa ai poteri forti locali e non.
    Sarebbe infatti curioso vedere, o riuscire a comprendere (cosa quasi impossibile), con quanti soldi pubblici si sia fatto il Polo Diocesano Privato. Infatti nonostante la Costituzione stessa (l'Art. 33 della Costituzione italiana, 3° comma) sancisca che l’Istruzione Privata non debba essere un’onere per le casse pubbliche, costantemente vengono rinnovati finanziamenti statali al limite della legittimità (permessi da interpretazioni legislative servili sia di governi del centrosinistra che di centrodestra), a cui si aggiungono 5x1000, 8x1000 e meccanismi truffaldini all’interno della stessa applicazione dell’8x1000 per tutti gli importi cui non viene esplicitamente dichiarata la destinazione, Oneri di Urbanizzazione Secondaria che i Comuni girano alla Chiesa Cattolica e alle sue organizzazioni collaterali, esenzioni da tassazione e così via. Un bel fiume di denaro pubblico che invece di essere utilizzato per l’Istruzione Pubblica viene dirottato a chi privilegi e fondi ne ha già abbastanza e non smette mai di volerne altri.
    Noi del Partito Comunista dei Lavoratori saremo sempre a fianco della difesa e del potenziamento della Scuola e dell’Università pubbliche, perché siano efficienti, laiche, democratiche, gratuite e di qualità, non attaccati e abbandonati come un costo o una voce di bilancio ma valorizzati in quanto fondamento di una società migliore, equa e giusta."

    LA CRISI DELLA LEGA: UN'OCCASIONE PER IL MOVIMENTO OPERAIO

    9 Aprile 2012

    La crisi della Lega Nord non inizia oggi. Ma certo quella crisi oggi conosce un salto qualitativo e un possibile punto di svolta.

    LEGA NORD: UN PARTITO DEL SISTEMA CONTRO I LAVORATORI
    La Lega ha rappresentato negli ultimi 20 anni una parte costituente decisiva della Seconda Repubblica. Contro la sua autorappresentazione propagandistica di partito “antisistema”, la Lega ha costituito nei fatti uno strumento di governo fondamentale della borghesia italiana contro i lavoratori. Indipendentemente dalla mutevole collocazione parlamentare del Carroccio, tutte le misure più reazionarie assunte dal grande capitale e dai suoi governi contro il lavoro hanno avuto per decenni la firma della Lega o il sostegno della Lega. La Lega ha sostenuto 20 anni fa, dall'”opposizione”, la distruzione della scala mobile dei salari (92/93). Ha varato, come partito di governo alleato del centrosinistra, la controriforma contributiva della previdenza pubblica ( governo Dini '95). Ha gestito in prima persona, col ministro Maroni e in alleanza con Berlusconi, le più gravi misure di precarizzazione del lavoro di un intera generazione ( Legge 30, 2002). Ha infine gestito con l'ultimo governo del Cavaliere la straordinaria stretta sociale contro la scuola pubblica, la sanità pubblica, gli enti locali, in funzione del pagamento degli interessi alle banche ( finanziarie Tremonti 2008/9/10). Se “Roma è ladrona”- e sicuramente lo è ai danni del lavoro- Bossi e Maroni sono stati fra i suoi capobanda, non certo fra i suoi avversari.
     La corsa di tanti commentatori borghesi in questi giorni a salvare l'immagine della Lega, a lodare “nonostante tutto” la sua “funzione storica per il Nord”, a esaltare il “genio” di un avventuriero ciarlatano come Umberto Bossi, è solo l'espressione giustificata di un debito di riconoscenza per il lavoro sporco compiuto dal Carroccio contro il proletariato italiano.

    LA MITOLOGIA PADANA: DIVERSIVO DELL'IMMAGINARIO E CALMIERE SOCIALE

    La capacità della Lega è stata quella di nascondere questo lavoro reale agli occhi di grandi masse, dietro la maschera di una mitologia immaginaria, ogni volta abilmente rinnovata. Sia al proprio interno con la produzione artificiale del mito farlocco della Padania e dei suoi riti, quale potente cemento identitario del proprio campo militante. Sia nella proiezione pubblica, con la sequenza propagandistica prima della “Secessione” e poi del “Federalismo”: ogni volta spostando in avanti l'orizzonte della Terra Promessa agli occhi di vasti settori di popolo, per aiutarlo a sublimare le proprie delusioni nel presente. La guerra della Lega ai migranti, col suo carico di cinismo, di crimini e di orrori, sta in questo quadro: è stata ed è la volontà di dirottare il malcontento sociale di ampi strati popolari- prodotto della crisi e delle politiche dominanti- contro le fasce più marginali del proletariato e delle masse oppresse, riprodotte e allargate da quelle stesse politiche e dalla crisi capitalistica internazionale. Anche qui la “cacciata dei migranti” all'insegna del motto “padroni in casa nostra” viene rappresentata come mito liberatorio: un altro giardino dell'Eden, da coltivare e innaffiare col veleno quotidiano della Xenofobia, per farlo fruttare nell'urna. E al tempo stesso un altro prezioso diversivo dell'immaginario, un altro potente calmiere sociale, in funzione della conservazione dell'ordine borghese e della sua miseria.

    LA CRISI CAPITALISTA SMASCHERA L'ILLUSIONISMO LEGHISTA
    Questo impasto reazionario da illusionisti da circo mostrava da tempo la propria usura. Nel momento della massima espansione del ruolo politico della Lega, a livello nazionale ( ultimo governo Berlusconi) e locale ( conquista di Piemonte e Veneto), iniziava paradossalmente la sua parabola declinante.
     La grande crisi capitalista a partire dal 2008 presentava il conto alla Lega. Il salto delle leggi finanziarie straordinarie per inseguire il pagamento del “debito pubblico” colpiva pesantemente la base elettorale popolare della Lega, distruggendo la credibilità delle tradizionali promesse di riduzione fiscale per la piccola borghesia. Le politiche di taglio verticale dei trasferimenti pubblici verso Regioni e Comuni, imposte dall'emergenza finanziaria, da un lato smentiva nel modo più clamoroso la propaganda leghista del federalismo, mostrando un federalismo reale esattamente capovolto rispetto a quello immaginario; dall'altro minava le basi materiali del potere leghista sul territorio, riducendo i suoi margini redistributivi, e acuendo le contraddizioni interne del suo composito blocco sociale: mancanza di fondi per infrastrutture, crisi della piccola impresa, moltiplicarsi di vertenze aziendali sul territorio, dilagare della disoccupazione giovanile anche nel Nord. Lo scenario sociale del settentrione cambiava volto: e finiva col minare la credibilità dell' armamentario mitologico del Carroccio. La stessa presa tradizionale delle campagne d'ordine sulla “sicurezza” antimigranti si indeboliva a livello di massa: perchè ben altre urgenze materiali investivano la condizione popolare, segnate dalla rapina dei banchieri e dei capitalisti assai più che dal furtarello... di uno zingaro.
    Negli ultimi tre anni, l' abbraccio mortale del berlusconismo e della sua crisi, le crescenti differenziazioni interne al leghismo con la fine del suo vecchio monolitismo, l'apertura di una vera e propria guerra di successione per il dopo Bossi, accompagnavano e scandivano una parabola declinante che aveva già, di per sé, robuste radici materiali.

    LO SCANDALO LEGA: UN PARTITO BORGHESE “COME GLI ALTRI”
    L'attuale scandalo che investe la Lega segna un indubbio salto di qualità. Perchè è una vendetta liberatoria della verità sul mito. Lo scandalo è innanzitutto la radiografia della miseria morale del massimo entourage dirigente della Lega: un impasto di familismo, nepotismo, affarismo, col contorno di ruberie, truffe penose e cartomanzie esoteriche. L'affresco ambientale è impietoso. Umberto Bossi, ex ministro delle “riforme istituzionali”(!), appare nelle vesti di protettore e garante di un figlio grullo e rampante, di una moglie avida e spregiudicata, di un tesoriere faccendiere già buttafuori. Mentre l'attuale vicepresidente del Senato ( Rosi Mauro), già improbabile sindacalista, emerge col volto di una fattucchiera parassita e ricattatrice. “Padroni a casa nostra” recitava lo slogan: ma pochi avevano pensato che la “casa” fosse quella di Bossi e dei suoi famigli. Che di ( cerchio) “magico” ha davvero assai poco.
     Al tempo stesso lo scandalo va ben al di là del familismo privato di Gemonio. Getta un fascio di luce più ampio sulle relazioni materiali del leghismo con gli ambienti del capitale: la pista Belsito porta in Fincantieri, porta in Vaticano, porta alle cosche della ndrangheta calabrese, porta nei paradisi fiscali del riciclaggio internazionale. Non si tratta della personale spregiudicatezza di una “mela marcia”, peraltro da tutti tollerata e coperta sino all'esplosione dello scandalo. Si tratta dell'anatomia di un partito borghese “come gli altri”. Come gli altri, crocevia di guerra di cordate e di affari. Belsito è solo l'antropologia della Lega, quale ordinario partito borghese.
     Ma proprio l'apparire “un partito come gli altri” agli occhi di chi lo aveva immaginato “diverso” costituisce per la Lega, più che per altri, un vero problema politico. Un partito che ha vissuto sulla falsificazione della propria realtà, che ha costruito il proprio mito su quella falsificazione, non può sottrarsi al processo della verità. Che può essere ben più severo di quello della magistratura.

    GLI SBOCCHI INCERTI DI UNA CRISI STORICA
    Non è possibile prevedere la dinamica della crisi della Lega. E sarebbe sbagliato, purtroppo, celebrare sbrigativamente il suo de profundis. La Lega conserva risorse militanti consistenti, dispone tuttora di un radicamento territoriale diffuso, ha margini di ricambio del proprio gruppo dirigente, dove l'ascesa di Maroni ( odioso ministro anti migranti) potrebbe, a certe condizioni, riabilitare in parte l'immagine.
    Ma la possibilità di una frana a valanga del leghismo è per la prima volta presente. Per la prima volta- a differenza che nel 94- tutti i fattori della crisi del leghismo si presentano congiuntamente e in forma concentrata: crisi della sua base sociale, crisi di leadership al massimo livello, crisi di immagine pubblica, crisi di alleanze e prospettiva politica. Per la prima volta siamo di fronte ad una crisi storica del principale partito del blocco reazionario del Settentrione.

    SOLO UNA SVOLTA DEL MOVIMENTO OPERAIO PUO' PRECIPITARE LA CRISI DELLA LEGA SINO AL PUNTO DI NON RITORNO
    Questo punto d'analisi è ricco di implicazioni politiche per il movimento operaio. La crisi della Lega è un'occasione preziosa per liberarsi di anni di menzogne reazionarie contro i lavoratori e i settori più oppressi della società. L'obiettivo può e deve essere quello di lavorare per precipitare la crisi del leghismo oltre il punto di non ritorno: liberando innanzitutto dall'abbraccio leghista quei settori proletari del Nord che sono stati egemonizzati dalle suggestioni reazionarie di Bossi.
     Ma questo lavoro di scomposizione del blocco sociale leghista richiede una svolta radicale di programma e di azione del movimento operaio.
    Le fortune della Lega negli ultimi 20 anni sono state direttamente proporzionali alla crisi della classe operaia italiana, per responsabilità preminente delle sue direzioni. Se la rabbia di alcuni settori proletari del settentrione è stata ripetutamente capitalizzata dalle mistificazioni della Lega, ciò è avvenuto anche in ragione della subordinazione delle sinistre politiche e sindacali al grande capitale. Se oggi la Lega conserva nonostante tutto uno spazio potenziale di parziale recupero negli strati popolari, ciò è anche in ragione della presenza di un governo di Confindustria e Banche, retto dai liberali del PD, e aiutato dalle disponibilità sindacali.
     Rompere con la borghesia, i suoi partiti, i suoi governi, è dunque la condizione necessaria per intervenire nella crisi profonda del leghismo da un versante di classe.
    Solo una classe operaia che ritrova fiducia nella propria forza, che si pone al nuovo livello di scontro sociale imposto dal padronato e dal governo, che sa indicare un'alternativa anticapitalista e rivoluzionaria alla crisi capitalista, può polarizzare attorno a sé i più ampi settori proletari liberandoli da ogni subordinazione alla reazione.
     Ma questa svolta richiede una nuova direzione politica e sindacale del movimento operaio italiano. Non una burocrazia dirigente della CGIL succube del PD e dunque del governo delle banche che il PD sostiene. Non sinistre cosiddette “radicali” ( da SEL a FDS) che continuano a inseguire il PD liberale per strappare al suo tavolo assessorati e ministeri, come già in passato. E neppure un antagonismo inconcludente senza progetto. Ma una sinistra rivoluzionaria antisistema, che non abbia altro interesse che la difesa del lavoro e la rivoluzione sociale. Che porti in ogni movimento di lotta un progetto di liberazione: la prospettiva di un governo dei lavoratori.
     La costruzione del Partito comunista dei Lavoratori(PCL), trova una ragione in più nella crisi storica del leghismo.

    MARCO FERRANDO - PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

    INTERVENTI DEL PCL CONTRO MONTI, IN DIFESA DELL'ART.18


    Clicca sui titoli

    ( 27 Aprile 2012 )
    1° MAGGIO DI LOTTA! L'ARTICOLO 18 NON SI TOCCA!

    ( 11 Aprile 2012 )
    MONTI HA FALLITO, IL CAPITALISMO ANCHE. GOVERNINO I LAVORATORI

    ( 6 Aprile 2012 )
    MONTI E FORNERO SPIEGANO LE RAGIONI DELLO SCIOPERO GENERALE

    ( 5 Aprile 2012 )
    RESPINGERE L'ACCORDO TRUFFA CONTRO L'ARTICOLO 18

    LA CGIL SALVA BERSANI, MA TRADISCE IL LAVORO

    ( 4 Aprile 2012 )
    NESSUN COMPROMESSO SULL'ARTICOLO 18

    ( 2 Aprile 2012 )
    BERSANI PREPARA IL COMPROMESSO CON MONTI CONTRO L'ARTICOLO 18

    PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

    LEGA LADRONA LA CLASSE NON PERDONA

    7 Aprile 2012
    ( l'Operaio Antonello Pirotto reagisce alle provocazioni del leghista Castelli )

    LEGA LADRONA LA CLASSE NON PERDONA

    La cronaca giudiziaria di questi ultimi giorni sta svelando il vero volto della Lega.
    Se i risultati delle perquisizioni nella sede nazionale di via Bellerio, i capi d'accusa nei confronti del tesoriere Belsito e i sospetti pesanti nei confronti dei vertici venissero confermati, sarebbero la dimostrazione di quello che per anni abbiamo sostenuto: la Lega è prima di tutto un sistema di potere, un partito populista che con slogan xenofobi e razzisti e sparate antigovernative cerca di raccogliere attorno a se un elettorato anche popolare, ma che come movimento e successivamente come partito è rappresentante degli interessi di una piccola e media borghesia truffaldina, delle banche e dei costruttori mangia territorio e che grazie a queste collusioni ha creato tutto un sistema economico e finanziario che da un senso anche alle vicende della Banca CrediEuronord e del salvataggio di Milanese. Altro che partito antisistema.
    Altro che Roma ladrona. Se tutte le accuse verranno confermate si tratterà di Lega Ladrona.
    Non è la prima volta che la Lega viene messa sotto accusa,anche nel 1995 Umberto Bossi fu condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a 8 mesi di reclusione per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti con condanna definitiva.
    Insomma della vicenda della Lega Nord, prodotto della "grande svolta anticorruzione" di Mani Pulite, resta solo un partito che ha difeso gli interessi della grande finanza, dei grandi capitali (si pensi a Finmeccanica), votando in Parlamento tutte le leggi contro i lavoratori ed i pensionati, anche quelli del Nord, e che a parole e slogan difendeva il lavoro, ma che nei palazzi dei bottoni attaccava le condizioni di vita delle masse.
    Il Partito Comunista dei Lavoratori, si rivolge a quei lavoratori, pensionati che si erano illusi nel populismo becero ed arrogante della Lega.
    Basta con questi imbroglioni, sono nemici di classe.
    L'unica alternativa alle manovre lacrime e sangue, di cui la Lega fino a pochi mesi fa era corresponsabile, è un governo dei lavoratori. 
    La strada da intraprendere è quella di una lotta generale contro il capitalismo e contro i finti amici che cercano con le “battaglie per il popolo padano” di coprire il loro vero volto.
    
    PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

    IL PCL SU TAGLI A SANITA' E SERVIZI SOCIALI

    2 Aprile 2012

    COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI
    Nel corso degli ultimi anni il Governo centrale ( Berlusconi ) ha ridotto in maniera drastica il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali. Allo stesso modo sono stati ridotti o cancellati fondi nazionali “di settore”: Fondo Sostegno Locazioni, Fondo Servizi Infanzia ed Adolescenza, Fondo Politiche Giovanili, Fondo per la Famiglia, Fondo Nazionale non Autosufficienti, etc.
    L'attuale Governo Monti non ha stanziato non ha stanziato un solo Euro per rimpinguare tali capitoli.
    Risulta pertanto essere un problema reale il fatto che la Regione Liguria e gli Enti Locali ( organizzati nei Distretti Socio Sanitari e negli Ambiti Territoriali Sociali ), abbiano ottenuto minori risorse da dedicare al sistema dei servizi sociali e socio sanitari locali ed agli interventi di sostegno al reddito per spese di primaria necessità in favore delle classi sociali più svantaggiate ( disoccupate e disoccupati con figli minori a carico, invalidi civili soli, anziani con pensioni minime, etc. ).
    I tagli ai fondi nazionali non devono però costituire un alibi per scaricare sulle categorie sociali più deboli i costi della cosiddetta “crisi”. E' proprio in queste situazioni che dovrebbe entrare con forza in gioco la politica con le sue scelte. Nei pur esigui limiti di un Bilancio Regionale o Comunale
    esistono tutte le possibilità “di manovra” per prendere decisioni che non penalizzino ma anzi incentivino le politiche dei settori in questione valutando, in sede di elaborazione dei Bilanci medesimi, quali voci tagliare e quali rendere più cospicue. Successivamente alla stesura ed all'approvazione del documento contabile è inoltre sempre possibile deliberare storni da una voce all'altra dello stesso.
    Bisogna, poi, cogliere una tendenza diffusa nelle amministrazioni locali della zona a ridurre progressivamente gli stanziamenti a favore di tali politiche.
    Facciamo, pertanto, pubblicamente appello ai partiti che ancora si definiscono di sinistra e che hanno rappresentanti nel Consiglio Regionale od in quelli Comunali della nostra provincia, affinché svolgano un attento ruolo di controllo e di vigilanza in merito. Chiediamo anche con forza ai partiti che si definiscono di “centro-sinistra” e che a livello nazionale hanno abbracciato politiche sistematicamente avverse alle classi popolari, di dimostrare un minimo di sussulto di “dignità” perlomeno a livello locale evitando di perpetuare od essere conniventi anche nelle amministrazioni periferiche, sia da un ruolo di governo che di opposizione, con tali azioni distruttive dei servizi sociali.
    Sarà nostra cura, come Partito Comunista dei Lavoratori, vigilare attentamente e denunciare pubblicamente i tentativi di smantellamento ulteriore del Welfare nella nostra Provincia.
    PCL SANREMO