"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

OCCUPARE LA FIAT DI TERMOLI!

16 Giugno 2012

OCCUPARE LA FIAT TERMOLI
FINO ALL'IGNOBILE
DECURTAZIONE SALARIALE

La Fiat di Termoli, a quanto pare, non ha esitato a seminare il terrorismo psicologico contro i lavoratori che non si sono piegati al ricatto del modello di supersfruttamento fascista-neo corporativo  di Marchionne: in modo del tutto illecito ed arbitrario, attraverso l’espediente diinterpretazioni alquanto ridicole del CCNL, ha recapitato a tutti ilavoratori della FIOM, una lettera in cui gli si negano varie voci contrattuali per una somma ci circa ben 250 euro mensili.
Forte della sua proprietà privata dei mezzi di produzione frutto del lavoro operaio, il padrone ha avuto questa reazione violenta “a caldo”, a seguito della vittoria della FIOM per la recente sentenza del Tribunale di Larino, che condanna per condotta antisindacale la Fiat di Termoli,riconoscendo il diritto di rappresentanza aziendale della Fiom conl’ultrattività del CCNL 2008.
Come hanno già spiegato i compagni della FIOM tale inaudita ed arbitraria decurtazione salariale atto è totalmente fuorilegge, poiché l’ultrattività  del CCNL del 2008, nel garantire la rappresentatività alla FIOM esclusa dal successivo contratto firmato con i sindacati gialli, non comporta alcuna decurtazione salariale; infatti continua chiaramente a trovare applicazione anche nei confronti degli iscritti FIOM la clausola contrattuale per cui le parti “non hanno inteso sostituire le condizioni, anche di fatto, più favorevoli al lavoratore attualmente in servizio, le quali continueranno ad essere mantenute ad personam”.
Inciso: quest’ennesimo atto di violenza padronale, dovrebbe ancor di più spingere i lavoratori a cancellarsi dalla CISL, dalla UIL, dell’UGL e da tutti quei sindacalisti gialli che hanno appoggiato Marchionne nell’azione di ricatto contro i lavoratori; magari seguendo il buon esempio che diedero gli operai con i famosi “fatti di Piazza Statuto” quando, a Torino, nel 1962 assediarono la sede della UIL firmataria di un accordo capestro separato con la Fiat. Nacque una grande azione e una grande stagione di lotte e di scioperi veri che portò a migliorare le condizioni dei lavoratori. E’ questo che serve oggi, anche alla Fiat di Termoli.
A questo ennesimo atto violento padronale, infatti, occorre rispondere con un grande risveglio sociale della classe operaia; non può che rispondersi con una forza uguale e contraria perché il padrone si ferma solo davantialla forza della lotta operaia, sale della vera democrazia.
Oltre alle debite azioni legali innanzi al Tribunale del Lavoro che la FIOM ha giustamente annunciato, occorrerebbe organizzare l’occupazione ad oltranza della Fiat di Termoli sino al ritiro delle infami lettere discriminatorie ed inaudite che decurtano il salario dei lavoratori iscritti alla FIOM, con contestuali presidi anche sotto i palazzi del governo di Isernia e Campobasso complice di Marchionne, appoggiato dal PD, dal PDL e dal terzo polo. Tutta la sinistra sindacale e politica molisana è chiamata a lavorare per questa piattaforma di lotta in appoggio agli operai della Fiat di Termoli.
Ed è perciò anche tempo iniziare a legare, anche da Termoli, questa battagliaimmediata, alla più generale rivendicazione che occorre diffonderein tutta Italia: nazionalizzarela Fiat senza indennizzo per i grandi azionisti e sotto il controllodemocratico dei lavoratori, con contestuale apertura dei libricontabili e realizzazione di un nuovo piano industriale di rilanciodella produzione.

PCL MOLISE

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