"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

E' MORTO IL COMPAGNO PAOLO BRASCHI

26 Maggio 2012

Abbiamo visto per l' ultima volta il compagno Paolo Braschi mentre guidava il camioncino che apriva il corteo a Pisa il 12 maggio in ricordo di Serantini.
Due giorni fa mentre percorreva in bicicletta una strada stretta e trafficata di Livorno veniva colpito dalla portiera di un auto aperta incautamente: in un attimo la morte lo ha portato via.
Ha portato via anche un testimone di quella parte della storia italiana e milanese conosciuta come la Strage di Stato.
Gli attentati del 25 aprile 1969 alla Fiera e all'Ufficio Cambi della stazione centrale furono addossati, dopo un'indagine della questura milanese, a un gruppo di anarchici, costituito da Paolo Braschi, venticinque anni, imbianchino di Livorno, da Paolo Faccioli diciannove anni di Bolzano e da Angelo Della Savia, ventenne elettricista di Parabiago, in provincia di Milano. E altri presunti complici. A questo gruppo venne attribuita una serie di attentati dinamitardi. Le indagini vennero condotte dal commissario Luigi Calabresi che riuscì ad accumulare una serie di presunti riscontri e fra l'altro le confessioni di Braschi e Faccioli.
Braschi e Faccioli, alla fine dell'istruttoria, ritrattarono le loro confessioni, dicendo di essere stati torturati dalla polizia. Il processo Braschi-Faccioli-Della Savia fu costruito con una montatura della polizia, che cercava a tutti i costi di incastrare gli anarchici, che in realtà con le bombe non c'entravano niente.
Nelle ricostruzioni di quei fatti, gli anarchici furono assolti con formula piena, riconosciuti innocenti per non aver commesso il fatto. Per quegli attentati furono in seguito condannati i neofascisti Freda e Ventura.
Paolo in questi anni non ha mai abbandonato la lotta politica e la contro informazione nella sua Livorno militando nel movimento anarchico.
I compagni del Partito Comunista dei lavoratori sono vicini al Collettivo Anarchico Libertario e alla Federazione Anarchica Livornese con l'impegno di ricordare sempre la figura di Paolo Braschi con la lotta antifascista e la contro informazione anche in questa fase politica dove lo Stato borghese riprova con la repressione e la menzogna a colpire le avanguardie della lotta di classe.

PCL LIVORNO

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