"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

IL PCL A FIANCO DEI LAVORATORI ALMAVIVA

4 Settembre 2012

Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime massimo sostegno ai lavoratori Almaviva Contact nell'imminenza della annunciata delocalizzazione dell'azienda verso le filiali di Catania, Rende (CS) e Palermo. Non è ammissibile che in un settore trainante per l'economia nazionale come quello delle telecomunicazioni, largamente foraggiato e convenzionato dai governi nazionali e regionali e tenuto in piedi principalmente da sacche immense di precari selvaggiamente sfruttati, si debba assistere all'ennesima esternalizzazione e delocalizzazione della produzione sulle spalle dei lavoratori.
A rischio ci sono circa 632 lavoratori e le condizioni di lavoro di coloro cui verranno poi affidate le mansioni nell'operazione di accorpamento/ristrutturazione. Per i lavoratori è stata richiesta la cassa integrazione straordinaria, pur in presenza di commesse, nello stesso momento in cui si dichiara di voler assumere nelle filiali del Sud. Questo vuol dire semplicemente che l'intenzione di Almaviva è quella di trasferire le attività dove il costo del lavoro è più basso, ad esclusivo vantaggio dell'azienda che potrà continuare a sfruttare di più e meglio. Il tutto con la complicità attiva delle istituzioni locali, generosamente dipensatrici di fondi pubblici ad Almaviva, fin quando questa non deciderà di delocalizzare altrove ancora una volta.
I sindacati non possono continuare sulla strada di isolate vertenze difensive di retroguardia: nessuna battaglia potrà essere vinta se non con l'ampliamento della resistenza e con la saldatura di tutte le lotte, di tutti i settori, che vedono centinaia di migliaia di lavoratori sulla strada in tutta Italia.

Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà sempre presente a fianco dei lavoratori Almaviva, dando il suo sostegno a tutte le ulteriori azioni di lotta che essi intraprenderanno, a partire dallo sciopero di domani.

Il PCL chiede:

- lo stop alla delocalizzazione e l'immediato ritiro della cassa integrazione per i 632 posti di lavoro;
- l'abrogazione di tutte le leggi di precarizzazione e delle leggi che consentono le delocalizzazioni, in Italia e all'estero;
- uno sciopero nazionale del settore;
- l'esproprio, sotto controllo dei lavoratori, di tutte le aziende di telecomunicazioni che licenziano.

PCL ROMA

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