COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI
Il
PCL non intende entrare direttamente in merito alle azioni della
magistratura riguardanti gli arresti del mega-costruttore Caltagirone
Bellavista e dell'ex Direttore Generale della Porto d'Imperia S.p.a.
Carlo Conti, ma sfruttare l'occasione per valutare attentamente i
vari aspetti controversi che hanno caratterizzato l'opera del porto
turistico fin dalla sua progettazione. La partecipazione di aziende
costruttrici dal passato non limpido e già coinvolte in altre
vicende giudiziarie, la nomina di dirigenti pubblici legati alla
Prima Repubblica e protagonisti, in epoche più recenti, di gestioni
fallimentari di società partecipate segnate da bilanci in rosso e
spese inutili, rappresentano le prime anomalie alimentanti forti e
legittimi dubbi sull'utilità della costruzione del nuovo porto.
Altro fattore
rilevante a gettare ulteriori ombre è la lievitazione dei costi
previsti per l'opera, partiti con un ammonto di 30 milioni di euro ad
inizio lavori nel 2007, giunto ora a 140 milioni di euro. Risorse
importanti che, alla prova dei fatti attuali, era meglio destinare
alla costruzione di altre infrastrutture o all'ammodernamento di
quelle già esistenti, se realmente intenzionati ad aumentare
l'occupazione e rilanciare l'economia sul nostro territorio. Eppure
per comprendere tali necessità, ogni anno stipendiamo lautamente
uffici tecnici formati in base a criteri non del tutto trasparenti e
che non a caso non sempre si dimostrano all'altezza.
Di conseguenza, si
aggiungono inevitabilmente altri interrogativi. A cosa serve un nuovo
porto turistico di dimensioni notevoli, cosi come gli altri
porticcioli in fase di progettazione o realizzazione, quando ne
esiste già uno a Sanremo che non sempre riesce a coprire l'intera
capienza? Quali benefici per la collettività e in particolare per il
mondo del lavoro? Quale reale giustificazione per una spesa così
alta? Il buon senso ci obbliga a contraddire in tutto e per tutto i
promotori di tale sciagurata opera ( Comune di Imperia retto dalle
destre e la Regione governata dal centro-sinistra ), dati gli effetti
devastanti comprovati sul piano economico e dell'immagine di Imperia
e tutta la Provincia, tra cui: il ridimensionamento del porto
commerciale con la conseguenza di numerosi licenziamenti; l'impiego
di solo lavoro precario e ora nemmeno quello dato il blocco dei
lavori, e come era prevedibile data la flessibilità ( e carenza di
diritti ) dei contratti di assunzione; un'altra grave mazzata
all'immagine del nostro territorio, dopo lo scioglimento del Comune
di Ventimiglia, e che vede nuovamente coinvolti personaggi aventi
forti legami con la politica che conta, la politica dei poteri forti
e che da sempre se ne infischia delle reali esigenze delle comunità
e territori che amministra.
Appunto
per questo che a pagare non deve più essere il mondo del lavoro, ma
gli artefici e gli attori principali di questo sistema e dell'intera
classe politica dominante che, a discapito degli interessi della
collettività e svuotando le tasche dei contribuenti, si è sempre
mossa per favorire ristrette cerchie di potere costituite da loschi
speculatori e affaristi, arrivando addirittura a promuovere la
costruzione di opere pubbliche ( per i soldi spesi, ma nell'uso
esclusivamente privato ), come quella del nuovo Porto d'Imperia,
dalla comprovata inutilità sotto tutti i suoi aspetti, dai costi
esorbitanti e dalle conseguenze disastrose per l'economia locale e il
territorio.
PCL SANREMO
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