Ciangherotti su No Tav: “Il traliccio dell’alta tensione non è bastato”. Il Pcl insorge: “Si dimetta”
Albenga. Ancora polemiche generate da un intervento su Facebook da un esponente dell’amministrazione albenganese. La sinistra radicale attacca frontalmente l’assessore comunale Eraldo Ciangherotti, per un post inserito sul noto social network e riferito alle proteste No Tav.
“Pieno sostegno e totale solidarietà alle nostre Forze dell’Ordine! Il traliccio dell’alta tensione non è bastato…”. Questa l’affermazione dell’assessore stigmatizzata, in particolare, dal Partito Comunista dei Lavoratori. E’ di oggi la notizia che Luca Abbà, il leader No Tav rimasto folgorato lunedì su un traliccio sul quale era salito per protestare contro l’ampliamento del cantiere in Val di Susa, è fuori pericolo.
Precedentemente l’assessore Ciangherotti aveva scritto, sempre su Abbà: “Gli auguro di guarire per rendersi conto della sua cretinata… I teppisti No Tav adesso cercano il morto al grido ‘Vi ammazziamo noi’. Basta guardare le foto della tensione in Val Susa per riconoscere una massa di perdigiorno ballisti, giovani pieni di frustrazioni, che non sanno come occupare il loro tempo e che spaccherebbero tutto pur di imporre alle istituzioni di mutare idea su una grande opera già concordata con diversi Stati europei. I gueriglieri No Tav ai lavori forzati! Viva le Forze dell’Ordine, noi stiamo dalla loro parte”.
Così Matteo Piccardi per il Pcl, che la scorsa settimana con i suoi militanti aveva organizzato un presidio all’arrivo del procuratore Caselli, sempre nell’ambito delle contestazioni No Tav: “E’ impensabile che un assessore del Comune di Albenga, peraltro ai servizi sociali, al di là della critica politica, si esprima con parole simili: ‘Il traliccio dell’alta tensione non è bastato’. Di fronte ad un commento come questo, dovrebbe perlomeno dimettersi”.
Cristian Briozzo, del Pcl di Albenga, commenta: “Consideriamo indegne le ultime esternazioni dell’assessore Eraldo Ciangherotti espresse pubblicamente sul suo profilo di Facebook attraverso parole che mostrano il totale disprezzo verso quelle popolazioni che lottano per il diritto di essere ascoltate mentre la violenza di Stato, al servizio di profitto e organizzazioni criminali, li priva di qualsiasi possibilità di opporsi con metodi al limite della legalità e della legittimità. Affermazioni simili da un assessore alle politiche sociali di un Comune come Albenga non possono che suscitare sdegno generale soprattutto quando vengono rivolte a un giovane padre di famiglia che ancora oggi rimane aggrappato alla vita in una camera d’ospedale dopo che, per impedire che quella violenza di Stato espropriasse i suoi terreni e quelli di altri abitanti della Valle Susa, si era arrampicato su un traliccio dell’alta tensione rimanendo folgorato per essersi avvicinato troppo ai cavi nel momento in cui alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine hanno tentato di salire per arrestarlo e continuare con l’opera di esproprio”.
Prosegue Briozzo: “Il signor Ciangherotti si permette, solo perché Luca Abbà è esponente della causa No Tav, di citare e approvare il vergognoso articolo di Sallusti apparso in prima pagina su Il Giornale in cui Luca Abbà viene additato come ‘solo un cretinetti’ per affermare addirittura che ‘il traliccio dell’alta tensione non è bastato’, suggerendo ‘i guerriglieri No Tav ai lavori forzati’ definendoli ‘teppaglia parassita che vive alle spalle della società’ o ‘perdigiorno ballisti, giovani pieni di frustrazioni’. Sicuramente i compagni No Tav sono molto più frustrati di chi sta seduto su una poltrona da assessore ad assumere uno stipendio pagato con i nostri contributi, come succede per le stesse persone che portano avanti l’infausto e inutile progetto della Tav Lione-Torino che si mostra come uno dei peggiori abusi perpetrati sul popolo italiano alla faccia delle sue difficoltà economiche in questi tempi di crisi, tempi in cui però ci si permette di sprecare cifre immense”.
“A fronte di simili esternazioni, che sostengono falsificazioni e storture della realtà, consideriamo inadatto il signor Ciangherotti a ricoprire un ruolo sensibile e delicato come quello dell’assessorato alle politiche sociali, campo tanto attaccato dai poteri forti, dagli interessi finanziari, capitalistici e clericali di cui invece è espressione e portavoce l’assessore! Un ruolo simile richiede una gestione laica e orizzontale in difesa del territorio e per la sua salvaguardia, ruolo che ancora una volta egli dimostra di non essere in grado di ricoprire e garantire proprio come tutta questa amministrazione comunale, tra le più reazionarie viste e subite dalla popolazione ingauna. Chiediamo che di fronte alle nostre richieste di dimissioni si crei un fronte comune di tutte le forze di sinistra” conclude Cristian Briozzo.
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