Finale Ligure, progetto Piaggio: pioggia di critiche in Sala Gallesio
FINALE LIGURE. Fumata nerissima sul progetto di trasformazione delle aree Piaggio di Finale, esposto alle critiche dell’assemblea pubblica che si è svolta in Sala Gallesio alla presenza della vicepresidente della Regione e assessore all’urbanistica Marylin Fusco, del sindaco Flaminio Richeri e di esponenti della giunta. L’occasione, anziché preludere all’attesa conferenza dei servizi, ha fatto emergere criticità che costituiscono sicuramente nuovi motivi di impasse per l’operazione da 270 mila metri cubi di costruzioni.
Sono sempre più inverse le velocità della doppia operazione: a Villanova d’Albenga il super cantiere della delocalizzazione che procede a ritmo serrato, nel Finalese l’iter a singhiozzo del progetto per la riconversione delle aree e l’estenuante trattativa fra i privati della Finalmare (gruppo Gefim), Comune e Regione per rimodellare gli elaborati. Il tutto in un quadro in cui l’azienda aeronautica inizia a mostrare segni di impazienza per gli investimenti in gioco e per il traferimento che riguarda comunque oltre 700 unità lavorative.
Simona Simonetti, consigliere dei Verdi, sottolinea: “La scuola è una delle previsioni progettuali che appare più insostenibile; interrata, con le finestre rivolte a Nord contro un palazzo di sei metri. Sembra una catacomba o un centro di massima sicurezza. E’ inaccettabile. Poi critiche da più parti toccano la viabilità e le altezze degli edifici. Sulle soluzioni viarie, in particolare, non si capisce perché non siano state studiate prima con attenzione: le strade sembrano adattarsi alla massima redditività immobiliare e non viceversa, cioè è un ragionamento fatto al contrario”.
Da due anni si revisiona questo progetto – prosegue Simonetti – e rimane impresentabile per andare in conferenza dei servizi. La stessa maggioranza non ha il coraggio di presentarlo al pubblico. C’erano molte opere di urbanizzazione in compensazione che adesso la Regione non vuole finanziare: è un conto che non va mai in pareggio per Finale. La città, così, ha solo svantaggi e sono già emerse una valanga di criticità”.
Rincara la dose Matteo Piccardi, consigliere del Pcl: “Noi non riconosciamo la Regione come interlocutore politico sulla vicenda Piaggio. Quello che emerge sono politiche asservite a speculatori e faccendieri che si fanno scudo del ricatto occupazionale. Questa è un’amministrazione regionale che fa politiche contro il lavoro e, invece, a favore del saccheggio del territorio”.
“La Regione – aggiunge Piccardi – non è in grado di rispettare l’accordo del 2008 che prevedeva opere di urbanistica e lavori pubblici, cioè tutto quanto renderebbe più assorbibile l’impatto dell’operazione. La scuola ce la paghiamo noi con le permute, nessun contributo è previsto su rotonda o ripascimento delle arenili o messa in sicurezza del Pora. In sintesi questa è una mega operazione che ha tutto da togliere ai finalesi e niente da dare. Per causa di una Regione governata da un arco di centrosinistra che va dall’Udc a Rifondazione”.
Durante la serata Legambiente ha distribuito un volantino con l’elenco dei punti critici del progetto: 1000 nuovi alloggi in una zona adiacente all’area di riqualificazione Ghigliazza senza una Valutazione di Impatto Ambientale unitaria; palazzate fronte mare di sette piani, che superano di almeno due piani l’attuale skyline; assenza di un piano di bonifica per un terreno inquinato da un secolo di attività industriale; piano alberghiero peggiorato (più seconde case e meno alberghi); ancora più cemento per una nuova volumetria complessiva rispetto al vecchio progetto.
“Vi è stata la richiesta unanime di coinvolgere tutta le amministrazioni pubbliche per dare un contributo alla soluzione di un problema che non può vedere così gravemente penalizzato solo il Comune di Finale Ligure” riferisce Gabriello Castellazzi del circolo Legambiente “Arene Candide”.
“Interventi puntuali hanno messo in evidenza i problemi della viabilità, dell’eccesso di volumi in seconde case, circa 1000, in un Comune che ne ha già 6000. Diversi interventi hanno criticato la mancanza di chiarezza circa il piano finanziario di un’operazione industriale che ha visto in poco tempo valutazioni profondamente contraddittorie” rimarca Castellazzi.
L’incontro in Sala Gallesio, organizzato dall’Idv, ha visto la partecipazione del commissario provinciale del partito di Di Pietro, Stefano Quaini. “Lo scopo dell’assemblea pubblica era quello di chiarire la situazione reale, non quella che deriva da leggene metropolitane – osserva – Il progetto ha già subito variazioni significative e rilevanti, nella sua complessità che coinvolge molti attori. Ci sarà un confronto ulteriore con la cittadinanza”.
“Il dibattito si è svolto con assoluto rispetto delle posizioni reciproche – evidenzia Quaini – Non è un’operazione facile, merita molti confronti. Tra settembre e ottobre come Idv ce ne occuperemo pubblicamente un’altra volta. Il Comune ha un ruolo determinante e bisogna arrivare alla conclusione dell’iter, ma in modo compatibile e sensato per il tessuto urbanistico, certamente senza rimandare alle calende greche”.
REDAZIONE IVG
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