"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

IL PCL FINALESE: DIFENDERE IL LAVORO, OPPORSI ALLE SPECULAZIONI

19 Luglio 2012

Piaggio: per il Pcl “volontà di speculazione”, per i Verdi “finire il gioco delle parti e rispettare accordi”

FINALE LIGURE. “In realtà tutto era chiaro già una decina di anni fa, passati pochi mesi dalle roboanti dichiarazioni fatte in sala Gallesio, presso il Comune di Finale Ligure, dall’Avv. Capece Minutolo allora legale della Piaggio. In buona sostanza si giustificavano le costruzioni previste presso le aree Piaggio di Finale Ligure e Genova per finanziare una grande struttura industriale a Villanova d’Albenga, necessaria per rispondere al progetto Airbus europeo che prevedeva la realizzazione di grosse parti di aereo da parte della Piaggio, le quali abbisognavano di uno stabilimento moderno, non essendo più sufficienti le strutture già esistenti, inoltre si sosteneva che era in preparazione un progetto per sostituire il vecchio Piaggio P180 con un modello di maggiori dimensioni: il risultato, ad oggi, è che il progetto Airbus fallì miseramente diversi anni or sono mentre il P1XX resta un sogno”.

“Pertanto, appare di tutta evidenza, che le presunte ragioni per il trasferimento a Villanova sono da molto tempo infondate, ed appaiono come una mera lustra per coprire una banale speculazione edilizia”. Così in una nota il Pcl finalese interviene sul caso Piaggio.

“Ma quello che troviamo ancor più disgustoso è il ricatto occupazionale: si utilizzano i lavoratori come leva per rimuovere ogni obiezione ambientalista, con una Regione Liguria disposta perfino a ridurre per Finale gli interventi garantiti dall’Accordo 2008 in materia urbanistica e di lavori pubblici. Quindi, forti anche delle esperienze vissute, temiamo che il giorno dopo che dovesse passare tale progetto, la Piaggio chiuderebbe, proprio perché ciò che interessa a banchieri e comitati d’affari non è la continuazione di un’impresa industriale, ma bensì la mera speculazione. La nostra posizione politica non cambia: non è sradicando la fabbrica da Finale e da Sestri che si difende l’occupazione e il futuro delle famiglie, ma anzi, proprio l’allontanamento da tali siti faciliterebbe l’eutanasia della Piaggio stessa, così come è successo molte altre volte in Liguria, in cui il cemento, oltre che l’ambiente, ha distrutto il lavoro”.

“Pertanto, proprio perché reputiamo centrali lavoro e occupazione, chiediamo ai lavoratori e ai Sindacati un’attenta disamina della questione invitandoli a non unire la loro voce a quella del padronato, chiediamo loro di difendere gli autonomi interessi della classe operaia”.
“Dal marzo 2009 ad oggi, però, nessuna delle altre parti ha tenuto fede ai propri impegni. Piaggio si è rifiutata di sedersi al tavolo con Legambiente ed il Sindacato per discutere le migliorie ambientali del progetto; invece la sua committente Finalmare, ha presentato un nuovo progetto, mai condiviso con le parti, che rappresenta un netto peggioramento dal punto di vista ambientale e paesaggistico, avente come unico scopo quello di un maggior ritorno economico” sottolinea Gabriello Castellazzi dei Verdi.
“La Presidenza della Regione, da noi più volte sollecitata negli ultimi 3 anni, non è intervenuta per forzare Piaggio al rispetto degli impegni assunti. Le segreterie regionali dei sindacati, hanno sostenuto Legambiente nel tentativo di convocare il tavolo di confronto solo nell’Ottobre 2011, quando ormai il nuovo progetto circolava liberamente sui giornali da mesi. Secondo noi a questo punto il gioco delle parti deve finire” conclude.

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