COMUNICATI DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI
Anche
a Sanremo, visto il numero sempre crescente di disoccupati, a
festeggiare questo Primo Maggio vi sono stati molti meno lavoratori e
soprattutto lavoratrici.
Sul
versante dell'edilizia, Sanremo registra più della metà dei
licenziamenti verificatisi in Provincia lo scorso anno. Quasi nessuno
di questi era in possesso di una tessera sindacale.
In
completa assenza di controlli istituzionali sulla sicurezza sul
lavoro e sullo sfruttamento del "lavoro nero", lo stesso
Sindacato,pur nelle mille difficoltà che caratterizzano il settore,
non e' immune da carenze e mancanza di iniziative forti e
caratterizzanti.
A
rimanere a casa è un'intera generazione di giovani, sfruttata e
priva di qualsiasi specializzazione, e mantenuta al “grado” di
manovale. A dovere subire le umiliazioni e i rischi del lavoro nero e
sottopagato per sfamare i propri figli, sono padri di famiglia
quarantenni e cinquantenni, ormai, tagliati fuori dal mercato del
lavoro regolare per questioni anagrafiche ( nonostante i continui
innalzamenti dell'età minima pensionabile ).
Una
situazione che oltre a fare dilagare il lavoro irregolare e privo di
sicurezza, produce degrado in molte aree del Comune per la presenza
di cantieri rimasti sospesi da tempo.
Negli
ultimi venti anni quasi un migliaio di aziende floricole hanno
chiuso. Un dato che sancisce la scomparsa di un settore tradizionale
e, un tempo, importante come la floricoltura. Nell'arco di questo
lungo periodo, nessuna amministrazione comunale si è mai premurata
di pianificare un intervento per salvare e rilanciare il settore
floricolo, industrializzandone la produzione e qualificandone il
lavoro.
Per
quanto concerne il turismo negli ultimi due anni, i soli ad avere
ragione di ridere sono Lele Mora e le sue “Papi Girls” che con
una foto se ne escono con un “attivo” di 50mila euro. Mentre per
i lavoratori del settore il rischio di un licenziamento è sempre
imminente, cosi come per i piccoli albergatori il rischio della
chiusura della loro attività.
Nell'ultimo
periodo pasquale rispetto a quello del 2011, Sanremo ha registrato un
calo del 30% di presenze, a differenza di Genova e delle località
delle Cinque Terre che confermano lo stesso numero di turisti
dell'anno scorso e del Ponente savonese con una diminuzione degli
arrivi del 15%.
Il
70% dell'occupazione delle camere d'albergo raggiunto per il ponte
del Primo Maggio non e' assolutamente un dato positivo, anzi, semmai
estremamente preoccupante, ed il fatto che l'Amministrazione comunale
ed i suoi accoliti se ne facciano vanto dimostra l'assoluta mancanza
di senso della realtà.
Oltretutto
questo dato e' il frutto di una serie di eventi sportivi e culturali
concomitanti con due festività e non certo di un effettiva ripresa
turistica di medio o lungo periodo.
A
ciò si aggiunge il disastroso risultato della Casa da gioco
sanremese, che dal 25 al 30 aprile avrebbe incassato 1.200.000 euro
in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Un tracollo
degno delle politiche industriali e turistiche di questa
Amministrazione e delle sue società controllate.
Oggi
la Giunta Zoccarato, per voce della vice-Sindaco Lolli ha,
finalmente, riconosciuto l'alto tasso di disoccupazione riscontrato a
Sanremo e in Provincia, forse perché si trattava del Primo Maggio o
perché, per pura casualità, al Sindaco sarà capitato, per la prima
volta, di consultare le preoccupanti notizie economiche, da tempo,
circolanti sulle pagine locali. A fronte della constatazione di tale
piaga sociale e delle politiche anti-popolari del Governo Monti (
sostenuto da PD, PdL e terzo polo ), auspichiamo da parte della
Giunta Zoccarato, sopratutto, dei fatti concreti come l'esenzione
dell'IMU per le fasce più deboli della popolazione, una drastica
diminuzione delle tasse comunali imposte a lavoratori, artigianato e
piccolo commercio e investimenti “pesanti” nell'occupazione,
riattivando, da subito, i numerosi cantieri bloccati da anni.
PCL SANREMO
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