Il feroce massacro
compiuto a Marikana ai danni dei minatori sudafricani testimonia la realtà
reazionaria dei governi “progressisti” di centro sinistra, che come quello
sudafricano dell’African National Congress di Jacob Zuma, registrano un
bilancio spaventoso nella giornata di Giovedì 16 Agosto con la morte di 34
minatori ( e il ferimento di altri 74 ).
Tutto è iniziato il 10
Agosto con la più classica delle rivendicazioni operaie: i minatori reclamavano
aumenti salariali per lottare contro quella fame che da anni dilaga negli slum.
La multinazionale inglese Lonmin, proprietaria di ingenti miniere di platino
( specialmente in Sudafrica dove si concentra l’80% della produzione globale ), ha
risposto negativamente alle richieste dei minatori, visto che tale politica mal
si combinava con gli utili dei capitalisti della stessa multinazionale.
Dopodiché i minatori sudafricani hanno fatto valere la loro voce: intaccando il
“sacro” sistema produttivo del capitale hanno proclamato lo sciopero ad oltranza
fino all’ottenimento di migliori condizioni
oggettive.
La controparte padronale,
in combutta con le forze reazionarie poliziesche del governo di Zuma, ha dato la
prova lampante della difesa incondizionata dei profitti della classe borghese
sterminando gli stessi lavoratori dopo aver svergognatamente accusato gli stessi
di aver scioperato contro le leggi dello Stato ( e del capitale ) e soprattutto
dopo aver costruito una campagna diffamatoria contro i “cattivi” lavoratori
“armati” di lance e machete ( con tanto di congratulazioni ai vertici della
polizia per il buon operato espresso dalle forze
dell’ordine ).
Tutto questo è
inacettabile! Bisogna condannare tutti i colpevoli di questo eccidio, a partire
dai sicari ed i piani alti della polizia, passando per i collusi rappresentanti
del governo dell’Anc ( Zuma in primis ), per arrivare alla Lonmin, la quale va
espropriata senza alcun indennizzo ai padroni assassini e posta sotto il
controllo dei lavoratori.
Il movimento operaio
internazionale non può e non deve dimenticare il sacrificio delle decine di
lavoratori che hanno perso la vita e di tutti i loro compagni che in questi
giorni stanno dando grande prova di coraggio nel condurre una dura lotta contro
i loro sfruttatori. Bisogna lottare insieme ai minatori sudafricani, bisogna
unire e saldare i rapporti solidaristici dei lavoratori di tutto il mondo
riunendoli intorno al partito mondiale della classe operaia ( la futura
rifondata IV Internazionale ), il solo che può realmente rovesciare il sistema
capitalistico con tutte le forze ed i mezzi necessari atti ad eliminare gli
oppressori borghesi e la loro ferocia.
PCL NAPOLI
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