COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI
Il
Sindaco Zoccarato, i suoi Assessori e la sua maggioranza di yes
men
stanno dimostrando l'incapacità più completa nell'amministrare
questa città, e dovrebbero essere i primi a farsi un esame di
coscienza, qualora ne avessero una, sul rischio di imminente
fallimento economico e sociale della città.
Ci
pare che l'unico motivo che possa tenere in piedi questa
amministrazione sia la volontà di tutti di rimanere aggrappati alle
poltrone ed ai relativi emolumenti di 5-6 mila euro mensili, e la
volontà di non deludere tutti gli "amici" in attesa di
qualche favore, il tutto a scapito del bene pubblico e del
portafoglio dei cittadini.
Appare
a tutti oramai evidente l'assoluta mancanza di programmazione nei
settori fondamentali per la nostra città, quali il turismo e la
gestione delle partecipate e dei servizi sociali, in gran parte
ridimensionati o cancellati.
Anzi,
pare di percepire che l'unica volontà sia quella di portare tutto al
tracollo per cederlo agli “amici” a prezzo di regalo.
La
crisi delle presenze di visitatori verificata durante tutto il primo
semestre dell'anno e in modo particolare nel periodo pasquale e del
ponte tra il XXV aprile e il I maggio, pone delle serie perplessità
sulle reali potenzialità che Sanremo può ancora esprimere nel campo
del turismo, di cui, però, sembra infischiarsene la Giunta
Zoccarato. Difatti, al posto di attrezzare la città per un'adeguata
e tempestiva accoglienza per l'arrivo dei turisti nella stagione
estiva, la città, a luglio inoltrato, necessita ancora di essere
risistemata nelle vie centrali ( vedi Corso Matteotti ) e alcuni
tratti del litorale sono tuttora posti sotto divieto di balneazione.
V'è difficoltà nel reperire i fondi, ma i 170mila euro per il
malriuscito rifacimento di Piazza Colombo sono stati trovati. Cosi
come i 100mila euro per l'operazione di due anni fa tristemente
denominata “Pupe e secchiello” che procurò solo ulteriori danni
all'immagine della città. Con quella stessa cifra si sarebbero
potuti pubblicare calendari eventi e manifestazioni, da diffondere
nelle strutture ricettive ed esercizi commerciali, per, almeno, i
prossimi tre anni.
Sui
750milioni incassati dalla casa da gioco negli ultimi quindici anni e
inghiottiti dai bilanci comunali senza mai rendere nota la loro reale
destinazione, la Giunta, con il beneplacito dell'intero Consiglio
comunale, quindi centro-sinistra compreso, indugia ad istituire una
commissione d'inchiesta pubblica di trasparenza come richiesto più
volte dal PCL, forse per evitare di trovare scheletri nei propri
armadi e di pestare i piedi ai loro predecessori.
La
gestione aziendale continua a fare acqua da tutte le parti, facendo
arretrare il Casinò nella qualità dei servizi e dell'accoglienza e
producendo gravi perdite di denaro.
Ad
oggi la Casa da gioco ha segnato il record negativo di meno otto
milioni e trentamila euro (-23%)
rispetto al già pessimo 2011, con previsioni disastrose per i
prossimi mesi e senza alcuna prospettiva di salvezza, anche grazie
alle manifeste incapacità dirigenziali, che il PCL ha già
pesantemente denunciato tramite la propria commissione interna.
Basterebbe
sciogliere la società che gestisce la casa da gioco e che
l'Amministrazione comunale assumesse la gestione diretta, magari
tramite un manager capace ed esperto di gioco, per risparmiare almeno
cinque milioni, forse sette, di oneri fiscali. Ma l'amministrazione
comunale fa come gli struzzi, poiché come è noto a tutti, la
chiusura del Casinò rientra fra gli auspici del Sindaco Zoccarato,
il quale per fare propaganda non esita a vestire le spoglie dei nuovi
capi popolo del XXI secolo dal piglio sansepolcrista che circolano
ossessivamente in rete e sui media, mettendo da parte tutte le dovute
analisi economiche da fare e omettendo cause e conseguenze di queste
proposte bizzarre e insensate.
L'operato del Sindaco Zoccarato sarà certamente ricordato, da una parte per la dura repressione fiscale perpetrata a danno della stragrande maggioranza degli onesti contribuenti sanremesi, mentre dall'altra per l'indulgenza verso quei pochi che evadono barcate di soldi e per il mantenimento dei privilegi di quei poteri forti ben rappresentati dal Governo Monti.
Riguardo
l'iniqua IMU sulla prima casa ( contro cui si è schierato il solo
PCL ) imposta con l'aliquota ordinaria dello 0,4%, ben due erano le
soluzioni che l'Amministrazione di centro-destra poteva praticare: la
diminuzione dell'aliquota allo 0,2% dimezzando i costi della tassa o
il rifiuto del Sindaco di avallare il provvedimento ( come ebbe il
buon senso di proporre il compagno Piccardi alla Giunta finalese, in
qualità di consigliere PCL e l'unico di opposizione ), facendolo
firmare “ad acta” da un commissario prefettizio e compiendo,
così, un gesto di responsabilità concreta verso i propri cittadini
e non al Governo delle banche, oltre a comportare una sospensione
provvisoria del pagamento dell'imposta. Da sottolineare, inoltre,
come tale direttiva “romana” abbia goduto del sostegno
incondizionato dei leghisti, l'altro giorno a presenziare al poco
partecipato e fallito No IMU Day di Verona, mentre oggi, pur di
tenere in piedi la Giunta e conservare le proprie poltrone, disposti
ad accettare qualsiasi imposizione del Governo Monti. Vergognose
contraddizioni che oggi hanno modo di emergere molto più di prima,
smascherando i reali interessi e discutibili legami di una destra
xenofoba e giustizialista ( ma, indulgente con i propri capi ), che
seppure si trovi sulla via del tramonto rischia di rigenerarsi sotto
altri movimenti populisti.
E
sempre a carico di pensionati e lavoratori salariati e autonomi pesa
ancora nelle loro tasche l'aumento vergognoso del 35% della Tarsu, in
cambio di un servizio inqualificabile, finanziato con un appalto di
15 milioni di euro che, sopratutto per insufficienza di organico,
presenta gravi carenze in termini di copertura territoriale, pulizia
delle strade e raccolta differenziata. L'ennesima mazzata della
Giunta Zoccarato, da cui però hanno avuto modo di scamparsela
banche, chiese e grandi catene commerciali godendo di una pressione
fiscale pressoché nulla, oltre a tutti i locatori che hanno
affittato irregolarmente appartamenti a villeggianti e cantine a
migranti clandestini, producendo un'evasione di 4 milioni di euro e
che il Comune intende recuperare sperperando un altro milione di
mezzo per affidarsi ad un'azienda esterna, al posto di usufruire di
quelle già a disposizione e di emanazione pubblica aventi funzione
di riscossione tributaria e dalle spese di servizio di gran lunga
inferiori.
Nonostante
l'imponente mole di tasse caricata sulle spalle dei lavoratori, la
Giunta Zoccarato ricambia accanendosi contro la collettività e
procedendo ostinata a tagliare i servizi dell'infanzia, aumentando le
rette degli asili nido ( e diminuendone i posti ) e i buoni mensa,
riducendo i fondi per la scuola estiva ( con il conseguente
innalzamento dei costi di iscrizione ) e il doposcuola e chiudendo
spazi per l'accoglienza dei bambini cosi come per i servizi
essenziali per la persona, privando molti anziani dei mezzi e
strutture per la necessaria assistenza. Inoltre, si riducono i fondi
destinati agli sport di massa e alla manutenzione ordinaria e
straordinaria delle scuole pubbliche ( garantendola alle sole scuole
private ), si avalla, per filo e per segno, il piano di
ridimensionamento dei servizi sanitari propugnato dalla Giunta
regionale di centro-sinistra, si cancellano i corsi di scuola serale,
si aumentano le tariffe dei posteggi ( diminuendone il numero ), si
continua ad abbandonare la città, dal centro alle frazioni, in
condizioni indecorose sul piano dell'igiene urbana e a non investire
nemmeno un euro nell'edilizia popolare e in infrastrutture tese a
migliorare la viabilità sul territorio.
A
fronte di tale drammatico scenario, il Partito Comunista dei
Lavoratori a difesa degli interessi dei sanremesi e con lo scopo di
salvare unitamente dal basso la città dal definitivo fallimento
economico e sociale, da piena garanzia di continuare la sua lotta di
opposizione contro la Giunta Zoccarato, affinché questa non sarà
obbligata a rassegnare le proprie dimissioni. Questo è l'obiettivo
postosi dai giovani militanti e proletari del PCL, questa è la sfida
che lo stesso PCL lancia al Sindaco e ai suoi assessori, rivendicando
( come le recenti e concrete azioni stanno a dimostrare ), ovunque è
organicamente divenuto presente, l'autogestione collettiva del
territorio e un Governo dei lavoratori, in sostituzione del vecchio
ordine e dei comitati d'affari che hanno rovinosamente amministrato
la città di Sanremo.
PCL SANREMO
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