"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

AVIS: L'IMPORTANZA DELL'OCCUPAZIONE OPERAIA!

20 Maggio 2012

L’occupazione operaia della fabbrica Avis, azienda delle Industrie Stabiensi Meccaniche e Navali specializzata in produzione e riparazione di materiale ferroviario e navale dell’indotto Fincantieri di Castellammare, è un chiaro segnale della profonda crisi in cui versa il capitalismo nostrano che scarica le sue enormi inefficienze sulle spalle delle masse lavoratrici ,tutto col pieno appoggio dei governi politici di ogni colore sia di centro-destra che di centro-sinistra.
Ad oggi tale sistema sta sentenziando la morte dell’intero settore della cantieristica navale che nell’area stabiese colpisce duramente migliaia di lavoratori e lavoratrici. Attività produttive vengono di fatto dismesse e con loro anche la forza-lavoro, in quanto esse non garantiscono più l’accumulazione e la massimizzazione di rendite e profitti per i rappresentanti della borghesia.
Il riflesso di questa drammatica vertenza è la condizione di un iper sfruttamento che si traduce con l’assenza di un futuro lavorativo per i lavoratori cassintegrati Avis e con l’infame decurtazione del salario, già da fame, da 800 a 400/500 euro al mese. Dopo la beffa anche il danno, per questo motivo ben si capisce l’azione radicale di lotta che i lavoratori hanno intrapreso per la salvaguardia del proprio posto di lavoro con la speranza di strappare risultati per un miglioramento delle loro condizioni materiali.
Una speranza, ci sentiamo di dire, che nel corso degli anni è stata di fatto sempre tradita sia dagli organi padronali, gli speculatori De Luca (ex patron del Siena calcio) subentrati a Finmeccanica hanno oggi sentenziato la dismissione di ogni attività con l’obbiettivo finale prefissato di vendere la proprietà con tutta la riconversione ad un prezzo altissimo, sia dagli organi istituzionali, a partire dalle giunte comunali di Vozza (Pd ,Sel, Idv, Rc) e Bobbio (Pdl,Udc,Fli) per arrivare a quelle regionali di Bassolino e Caldoro. Essi infatti sono complici e responsabili in primo luogo di aver appoggiato questi padroni ed in secondo di aver contribuito ad ingannare i lavoratori con false promesse, una delle quali è stato il piano di riqualificazione della costa , progetto “Più Europa”, che avrebbe dovuto ricollocare questi lavoratori nel progetto di riconversione industriale e nel progetto di costruzione di nuove abitazioni in tutta la vecchia ed abbandonata ex-zona industriale stabiese, foraggiando cosi le casse di imprenditori e speculatori edilizi (in merito ricordiamo le dichiarazioni del sindaco Bobbio quando affermava : ”La nostra città può rinascere solo con la genialità, la capacità e il capitale dei privati, insomma, con l'intraprendenza di un'imprenditoria forte, sana, vitale, com'è quella che c'è a Castellammare”). Dopo due anni, questo progetto si sta rivelando un fiasco insieme a quella della definizione di approvare un “master plan”, ossia un piano d’azione che delinea concretamente gli obiettivi fissati dai vari soggetti istituzionali impegnati nello stesso progetto “Più Europa”.
Insomma tutto si risolve in un vero gioco al massacro contro la classe operaia, infatti dopo 3 anni di cassa integrazione i lavoratori vedono aperta nei loro confronti una procedura di mobilità, tenendo conto che entro giugno entreranno le linee guida della deroga che prevedono la gestione degli esuberi.
Ci sembra veramente il colmo! Non c’è più nulla da trattare con questi rappresentanti dei poteri forti, anzi ora più che mai bisogna reagire contro l’offensiva padronale, rappresentata nazionalmente dal Governo Monti e dai partiti che lo sostengono! Per fare ciò serve innanzitutto un mezzo che storicamente ha sempre intimorito i padroni: la solidarietà di classe e l’unione degli sfruttati per una prospettiva rivoluzionaria, essa può e deve essere realizzata attraverso un grande fronte unico di lotta di tutte le vertenze in crisi, a partire dal settore metalmeccanico ed in particolare dal settore Fincantieri/Indotto.
L’esempio di occupazione permanente messa in atto dai lavoratori AVIS deve essere generalizzato ed esteso come punto di partenza, adottando strategie fondamentali per una vera vittoria operaia che passano per:

- Un coordinamento di lotta di tutte le vertenze in crisi.

-Consigli di fabbrica che eleggano nelle loro assemblee delegati democraticamente scelti dagli stessi lavoratori e rimovibili in qualsiasi momento.

-L’istituzione di una cassa di resistenza volta a mantenere le vittime della crisi e gli strumenti di lotta contro la stessa.

- Nazionalizzazione di tutte le aziende in crisi sotto il controllo dei lavoratori e senza alcun indennizzo ai padroni.

In gioco è il destino e la sopravvivenza di migliaia di famiglie operaie! Queste rivendicazioni non sono altro che l’inizio verso un percorso rivoluzionario che si prefigge il rovesciamento del capitalismo, vile sistema di sfruttamento da parte di una esigua minoranza sul resto dell’umanità, per la costruzione di un Governo dei Lavoratori, unico potere capace di portare veri benefici a tutta la classe lavoratrice sfruttata.

PCL Sez. "ROSA LUXEMBURG" NAPOLI


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